Daniele Vella: anche a Bagheria confronto collaborazione con il Movimento 5 stelle

Daniele Vella: anche a Bagheria confronto collaborazione con il Movimento 5 stelle

Politica
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Il voto ci consegna una città ed un Paese diviso in tre grandi blocchi. Da un lato il centrosinistra - Pd in testa - dall’altro la destra rappresentata dal Pdl ed ancora un nuovo centro politico –certamente non secondo la l’accezione classica del termine “centro” - rappresentato dal Movimento 5 Stelle.

Di colpo sono stati spazzati via dal Parlamento o rimangono lontani da cifre numeriche rilevanti il classico centro politico come fino a ieri lo abbiamo interpretato e conosciuto.

Certamente asfissiato dal troppo tatticismo inverato in questi anni.

Da questo dato parte questa mia breve analisi che svolge alcune riflessioni che ho in mente.

Non basterà al Partito Democratico ne alle formazioni progressiste andare avanti con i soliti slogan del tipo “ascoltiamo la base”, ”ripartiamo dal territorio” per recuperare credibilità e consenso nei confronti dei cittadini. Anche perché, ritengo , che la base con questo voto ha già dato segnali molto chiari che dobbiamo subito saper interpretare.

Non basterà, per quanto a mio parere necessario, mantenere solamente posizioni di responsabilità e sperare di rappresentare esclusivamente quell’elettorato che in noi vede gente ”con la testa sulle spalle” e “con una idea precisa sul da farsi”. Atteggiamento che pur con qualche risultato abbiamo tenuto.

Non basterà un richiamo ai valori di sempre. Anche se sempre dalla stessa parte batte il cuore.

Occorre a mio modo di vedere capire, comprendere che un modo di fare politica come lo abbiamo conosciuto ed interpretato fino a ieri è terminato, tramontato.

Ed è da questa affermazione che bisogna partire per rilanciare la nostra azione politica.

In ogni livello Istituzionale e territoriale è necessario non solamente essere la forza politica della responsabilità ,ma avere la capacità di gettare lo sguardo oltre l’orizzonte.
E’ tempo di posizioni chiare.

E allora a partire dai temi più sensibili, desidererei che i nostri dirigenti prima degli altri dicano : stop ai privilegi della politica, si alla possibilità per tutti di fare politica; abbassiamo gli stipendi dei parlamentari nazionali e regionali ; poniamo un tetto ai grandi stipendi dei dirigenti pubblici e alle loro pensioni d’oro ; dimezziamo il numero dei parlamentari ; riforma elettorale che garantisca la governabilità e che faccia realmente scegliere ai cittadini chi si sta eleggendo ; basta finanziamento pubblico ai partiti ; i risparmi investiamoli in ricerca ed istruzione ; più diritti per tutti…

I temi sarebbero tantissimi, dal campo dei diritti alle riforme per una maggiore opportunità di lavoro.

Credo che affermare che questi messaggi, per quanto contenuti nel nostro programma, siano andati persi tra i mille rivoli dei nostri non esporci e del nostro non osare non sia sbagliato.

Credo che dire che occorre una nuova classe dirigente per il nostro partito non sia errato – e sottolineo che non è solo una questione anagrafica, ma soprattutto politica - .

Credo che dire che si debba definitivamente lasciare alle spalle il partito degli ex è una cosa scontata quanto vera.

C’è una intera generazione di ragazzi che non hanno conosciuto né il Pci, né la Dc, né i Ds, né la Margherita, ma che si sono affacciati alla politica imparando a conoscere solamente il Partito Democratico.

Mi chiedo e mi domando cosa pensano degli eterni dibattiti tra le correnti del nostro partito. Non li comprenderanno mai. Giustamente.
Andiamo alle relazioni politiche.

Occorre capacità di parlare ai movimenti che nascono sul territorio, locale e nazionale.

E’ innegabile, se si vuole fare una seria analisi, che la nascita di movimenti, M5S in testa, sia la più grande nota politica di questo periodo. E’ un dato che non può essere certamente minimizzato ne ignorato.

E allora con questi movimenti, penso anche al Megafono del Presidente Crocetta, il nostro partito deve cercare di instaurare e continuare un dialogo.

Si tratta di movimenti di massa che interpretano esigenze di cambiamento legittime quanto indiscutibili. Cambiamento del modo di fare politica, del modo di intendere la partecipazione , del modo di scegliere i propri rappresentanti ed i propri punti programmatici, del modo di comunicare ed amministrare.

Al di là dell’atteggiamento con cui il M5S si porge nei confronti del resto del quadro politico io credo che un convergenza sulle cose da fare, sulle riforme possa e debba essere trovata.

Affermo di più.

Sono convinto che realizzare insieme progetti di riforma e cambiamento della realtà in cui viviamo sia obbiettivo anche di molti elettori del movimento oltre che del nostro partito. E su questa disponibilità alla discussione saremo tutti misurati dai cittadini.

Un esempio di dialogo proficuo lo ha dato, per alcuni temi, l’esperienza regionale, si veda su tutte le posizioni No Muos assunte in aula da esponenti del Pd e del M5S e fatte proprie dalla Giunta Crocetta.
Tale dialogo sarebbe opportuno espanderlo anche negli altri livelli territoriali.

Dialogo nel quale, a livello locale, devono essere coinvolte associazioni giovanili, culturali, sociali e movimenti locali.

Auspico che i due poli riformisti usciti dalle urne riescano a superare le diffidenze e non mi dispiacerebbe un confronto-collaborazione anche negli organi istituzionali locali.

Per far ciò, da parte nostra, occorre affermare e ribadire alcuni concetti chiari sulla città che vogliamo:

No a nuove speculazioni edilizie, si ad un recupero del centro storico ; valorizzare e tutelare il patrimonio naturalistico ed artistico ; tagliare gli affitti sul serio ; mettere a bando i beni confiscati cercando di valorizzare le associazioni giovanili e del nostro territorio ; fare uscire un bando per richiamare alla collaborazione gratuita giovani professionisti e progettisti ; aprirsi al confronto periodico con le forze sociali ; ricercare un confronto e cercare di collaborare con le nostre realtà di eccellenza ,penso al campo gastronomico ,della ristorazione o della pasticceria solo per fare un esempio o al campo della sanità si veda Rizzoli e Villa Santa Teresa ; lavorare all’idea della zona franca urbana ;rendere trasparente i percorsi amministrativi degli atti attraverso un controllo via internet da parte del cittadino ; un piano di risanamento finanziario che parta dell’evasione ; fare partite in ogni modo la raccolta differenziata; introdurre elementi di trasparenza e nuova partecipazione e tanto altro.

La faccio breve sicuro come sono della possibilità che avremo di approfondire questi temi.

Concludo dicendo che solo così rilanceremo il nostro Partito e con lui non solo la nostra possibilità di governo del territorio ,ma soprattutto la possibilità di cambiamento reale delle cose.

Daniele Vella, capogruppo Pd, direzione regionale Pd.