A Monreale 8 milioni di euro dal fondo salvacomuni, e Bagheria resta a guardare - di Daniele Vella

A Monreale 8 milioni di euro dal fondo salvacomuni, e Bagheria resta a guardare - di Daniele Vella

Politica
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A distanza di qualche settimana sento il bisogno di tornare ad esprimere il mio pensiero sulla situazione amministrativa che la nostra città sta vivendo.

Avvolti in un clima di continua campagna elettorale che tra elezioni regionali,nazionali e prossime amministrative ci vedrà votare tre volte in pochi mesi ( e se aggiungiamo le opportuneprimarie del Partito Democratico le volte saranno cinque) non vorrei ci distraessimo dalla difficile situazione che stiamo attraversando nel nostro Comune.

In realtà credo proprio che i cittadini abbiano ben presente quali siano queste difficoltà e anche sulla base di queste e sulla base delle proposte per superarle orienteranno (come dargli torto) il proprio voto.
In questi giorni tre notizie in particolare hanno colpito la mia attenzione e da queste voglio trarre spunto.
Le stesse riconducono a due grandi questioni ancora oggi aperte e all’ordine del giorno della nostra agenda amministrativa.

La prima notizia è quella relativa allo svincolo autostradale che secondo quando asserisce Bartolo Di Salvo aspetterebbe una variante urbanistica da parte del Comune di Bagheria.
La seconda notizia, riportata da Viviana La Mesta, è quella relativa ad una affermazione del Sindaco Lo Meo in merito alla possibile perdita del finanziamento per l’area artigianale di Aspra.
La terza notizia riguarda il prestito avuto dal Comune di Monrealea valere sul fondo di rotazione previsto dal decreto “salva enti”.

Le due questioni di cui parlo sono, conseguentemente, quella relativa al Piano Regolatore Generale e quella che riguarda la situazione finanziaria del nostro Comune.

Qualche settimana fa scrivevo del ruolo di capofila che Bagheria dovrà riconquistare per il nostro comprensorio. Ruolo di guida esintesi delle principali proposte di sviluppo, centro dispensatore,insieme ai comuni vicinori, di servizi al cittadino e di reale proposta turistica e culturale.

E’ innegabile però che per esercitare al meglio questo suopossibile ruolo Bagheria debba prima risolvere definitivamente queste due grandi questioni ancora aperte.
Cercherò di essere sintetico e propositivo nell’approccio.

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Il nodo, oramai da troppo tempo aggrovigliato, del Piano Regolatore sta esponendo la nostra città ad una insopportabile incertezza urbanistica nella quale ogni cittadino e svariati entipubblici (dal proprio punto di vista) ritengono di avere dalla loro parte ogni ragione ,in termini di diritto e/o di opportunità.

Per la precisione ad oggi ci troviamo nella terza fase di approvazione del nuovo Prg.

Dopo che il precedente Consiglio Comunale ha approvato le direttive generali e successivamente lo schema di massima, adesso siamo in attesa che il nuovo strumento urbanistico venga riproposto al Consiglio per la sua adozione.
E’ doveroso, per il bene della nostra città, che tale iter di approvazione venga concluso quanto prima.

Progetti importanti come quello del completamento della aree artigianali o dello svincolo autostradale, proprio dall’incertezza urbanistica che ha governato l’ultimo periodo amministrativo e successivamente dall’applicazione del Piano Regolatore del 76 (da noi sempre contestata) sono fermi, trovano intoppi, ed ora rischiano di andare in fumo i relativi finanziamenti.

E’ altrettanto giusto dire, senza sottacere l’argomento, che il Comune di Bagheria è stato destinatario di numerosi Piani di Lottizzazione elaborati sulla base del Prg del 1976 che rischiano di sconvolgere definitivamente l’aspetto ed il volto del nostro territorio.

Il punto, come si capisce, è parecchio delicato. Da un lato c’è certamente il diritto del cittadino di vedere portata a termine una lottizzazione che lo strumento urbanistico vigente prevede.

Dall’altro è altrettanto innegabile – e vi assicuro compreso dalla città e dai giovani soprattutto- che quello strumento urbanistico, e quindi alcune delle relative previsioni, non sono adeguati alla sopravvenuta normativa urbanistica e di controllo ambientale (sia Italiana che d’ambito comunitario).

Volutamente non approfondisco da un punto di vista tecnico la questione anche perché è sotto gli occhi di tutti e ritengo pacificoche la stessa sia una questione politica, nel senso ampio e nobiledel termine.

Che futuro dare alla nostra città?

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Parlare di sviluppo turistico del nostro territorio, di progresso dal punto di vista del turismo sostenibile e di migliore vivibilità non credo che possa passare da un ulteriore ritardo nell’adozione delnuovo Piano Regolatore Generale e dall’attuazione invece, fuori da ogni logica politica, di uno strumento vecchio di 40 anni.

Così come credo ,per continuare, che la previsione di importanti infrastrutture passi anche lei per questa via. In particolare ricordo che le aree artigianali sono previste nel nuovo Prg, così come finanziate.

E credo che dal prendere posizione su questa questione non si possa sottrarre chi amministra il Comune di Bagheria, nè chi amministra la nostra Regione ( che anzi inviterei a fare sentire la sua voce). 

Ma andiamo all’altra questione. Come appreso da fonti di stampa il Comune di Monreale ha visto concessogli da parte dello Stato un prestito di circa 8,2 milioni di euro.

Monreale ha approvato prima dello scadere del 2012 (così come noi ritenevamo importante fare anche a Bagheria) l’adesione al Piano di rientro come previsto dall’oramai famoso decreto 174 successivamente convertito in legge.

E’ stato approvato, successivamente, il 21 gennaio del 2013, il bilancio previsionale del 2012 e adesso, come dichiarato dallo stesso sindaco di Monreale, nei prossimi giorni al Consiglio sarà sottoposto un piano di riequilibrio pluriennale.

L’opportunità che la città di Monreale sta cogliendo non è certo di secondaria importanza, al contrario è strategica per la vita di quell’ente locale e per l’economia di quel territorio.

Evitare il dissesto e attuare un piano di riequilibrio finanziario rimane, nonostante a Bagheria ci sia chi sostiene diversamente, la via maestra.

La stessa opportunità il nostro Comune, però, non riesce a cogliere.

Rispetto a queste due questioni trovo profondamente errato non andare fino in fondo. Sarebbe questa una grave colpa politica.

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Il Consiglio Comunale è il luogo nel quale si devono ricondurre le questioni di cui discutiamo.

Un Consiglio Comunale che, come la legge prevede, ha tra le sue competenze principali proprio l’urbanistica e il bilancio ( ricordo che a fine 2011 fu approvato,a larga maggioranza,un odg del Pd che impegnava l’A.C. a portare entro maggio il nuovo Prg in Consiglio).

Un Consiglio Comunale che in questa fase molto delicata della nostra vita amministrativa deve fungere da luogo di proposizione e di controllo di tutta l’attività dell’Amministrazione e che spesso invece è stato messo in secondo piano, anche per responsabilità proprie.

E per concludere, come qualche giorno fa ho avuto modo di sostenere, mi auguro che ci sia da parte della città, tutta ,nelle sue varie articolazioni -associazioni,sindacati,forze sociali – una doverosa attenzione su entrambi i temi e uno stimolo costante per una azione amministrativa non più procrastinabile".

Daniele Vella, capogruppo Partito Democratico, direzione regionale Pd.


p.s. Proprio per ritornare a conquistare quel ruolo di capofila delle possibilità di sviluppo e crescita del nostro comprensorio e alla luce del possibile rinnovo degli organi provinciali,previsto per la prossima primavera,credo che non possiamo farci sfuggire la possibilità di eleggere nostri rappresentanti in seno agli organismi della Provincia.
A tal proposito suggerirei di discutere di primarie per la scelta del candidato Presidente della Provincila e, eventualmente, per la scelta dei candidati al consiglio.