Tre storie per rappresentare una città abbandonata - di L.Lecardane

Tre storie per rappresentare una città abbandonata - di L.Lecardane

Politica
Typography

Tre storie: la donna che ha tentato di darsi fuoco in Comune per la mancanza di lavoro, le indennità ripristinate di Sindaco e assessorie  i fondi persi per l’area artigianale, che sembrano slegate, pubblicate oggi dalla stampa raccontano la Bagheria e l’Italia di oggi, stuprate ed abbandonate a loro stesse, da una politica incapace di volare alto, di pensare un modello di città e di paese, una politica incapace di dare speranze, di portare felicità, una politica che parli alle persone al di là dei conti e al di là delle parole, al di là della demagogia.

Tre storie che raccontano come la politica non si possa solo rappresentare dalla frase “i conti pubblici devono essere a posto”, esistono storie, esistono sogni, esistono sensibilità, esistono necessità che non si possono risolvere tutte con una semplice frase .

Alcune delle cose che proponiamo, come l’abolizione delle province, furono promesse sia dal governo Berlusconi sostenuto da un’ampia maggioranza con PDL e Lega, sia dal governo Monti ma furono fermate sempre dal centrodestra.

Gli stessi governi che hanno ridotto alla fame la popolazione e che hanno la responsabilità morale di decine di suicidi di imprenditori e cittadini che hanno perso il lavoro senza alcun aiuto statale di alcun tipo.

Il primo governo, incapace di dare risposte ai cittadini e che ha pensato esclusivamente alle leggi ad personam, il secondo ha pensato solo ed esclusivamente ai conti pubblici,facendo fare sacrifici enormi agli italiani, senza toccare privilegi e ricchezze ma colpendo lavoratori, piccoli e medi imprenditori, pensionati.

Queste tre storie di cui scrivo rappresentano l’emblema delle questioni su cui si gioca la partita elettorale nazionale del 24 e del 25 febbraio:

Rilancio di politiche serie per il lavoro in primo luogo investendo fondi pubblici che sollecitino fondi privati, nelle energie alternative, nella difesa del suolo, nelle città verdi e sostenibili, in un modello di mobilità diverso e più ecologico; in secondo luogo abbassando il costo del lavoro e la drastica diminuzione dell’IRES, dando incentivi fiscali mirati, e non a pioggia, per l’assunzione di giovani e politiche per far rientrare le persone ultra trentacinquenni espulse dal mondo del lavoro; in terzo luogo per le partite Iva va favorito l’accesso al credito e ai finanziamenti per progetti d’impresa con agevolazioni fiscali ad hoc; si deve combattere la precarietà all’ingresso del mondo del lavoro, durante il lavoro e alla fine del rapporto di lavoro con un nuovo modello di welfare che risponda alle nuove esigenze della società di oggi e che comprenda non interventi a pioggia ma mirati come il reddito minimo garantito, il tutto finanziato, ad esempio, dall’abolizione dell’acquisto dei 90 caccia F 35 che costerebbero 10 miliardi di euro così come hanno fatto Canada, Australia e Norvegia;investimenti massicci nella formazione perché solo così potremo competere sul mercato globale

Una revisione totale dei costi della politica, problema che non si può risolvere demagogicamente come qualche movimento vorrebbe, ma con una riforma strutturale e definitiva che riguardi l’abolizione delle province sostituendole con l’istituto giuridico dell’Unione dei Comuni per la gestione dei servizi, eliminazione di alcuni privilegi per i parlamentari, ma anche per gli ex presidenti della Camera e del Senato che, ancora oggi, hanno degli uffici in Parlamento ed alcuni benefit inaccettabili, tetto alle spese elettorali, pubblicità dei bilanci (già SEL lo fa ed è nel suo sito) e dei rimborsi,deve essere immediatamente applicata la cessazione del finanziamento per quei partiti e movimenti che non svolgono più attività politica, riduzione delle indennità e soppressione dei vitalizi dei parlamentari e dei consiglieri regionali, contestualmente al taglio radicale della dotazione e dell’uso di auto blu se non per comprovate ragioni di sicurezza.

Infine diminuzione del numero di deputati e senatori per arrivare al massimo ad un numero di cinquecento e riduzione dei consigli di amministrazione troppo spesso utilizzati per dare un “posto” ai politici non eletti; riduzione drastica dell’outsourcing (consulenze e incarichi professionali) della Pubblica Amministrazione.

A questioni nazionali di cui ho scritto sopra, si aggiunge una semplice domanda: ammesso e non concesso che sia colpa della burocrazia comunale l’aver perso i finanziamenti dell’area artigianale, è anche colpa di questa il rallentamento del progetto di modifica dello svincolo autostradale ? oppure in entrambi i casi sono colpa dell’amministrazione comunale che non ha esercitato il proprio ruolo ? chi pagherà per i finanziamenti persi? C’entra qualcosa il consorzio Metropoli Est nella perdita dei finanziamenti?

Io mi chiedo se non sia il caso che i mezzi di informazione locali organizzino un confronto pubblico tra i diversi candidati bagheresi delle diverse liste.

Io sfido il PDL, ed in particolare l’ON. Giammanco che si è vista a Bagheria solo per il canile municipale, e il Partito di Monti ad un confronto che chiarisca le posizioni politiche in campo. Vediamo se i mezzi di informazione organizzano la cosa, se l’ON. Giammanco ha il coraggio di spiegare cosa non ha fatto per il suo territorio

Luca Lecardane  candidato nella lista di SEL per la Camera dei deputati