Daniele Vella: 'per arginare il declino e costruire il futuro, occorre un nuovo impegno civico'

Daniele Vella: 'per arginare il declino e costruire il futuro, occorre un nuovo impegno civico'

Politica
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Traggo spunto dalla riflessioni di Bartolo Di Salvo ed Angelo Gargano per inserirmi in questo dibattito sul presente e futuro della nostra Città con alcuni spunti di riflessione.

L’analisi svolta da Di Salvo parte, di certo, da un dato reale che è quello della grave crisi economico sociale che attraversa l’Italia e Bagheria in maniera ancora più accentuata.

Trovo condivisibile anche l’integrazione del direttore di bagherianews, Angelo Gargano,il quale sottolinea come sono i Paesi del mediterraneo - Italia, Spagna e Grecia in particolare - a risentire maggiormente di questa crisi e che, in Italia soprattutto, la stessa è accompagnata da una deriva di corruzione, menefreghismo e cattiva amministrazione che riguarda la classe politica trasversalmente ed in maniera oramai cronica.

Il consigliere provinciale Di Salvo prosegue poi la sua analisi elencando i problemi acuti della nostra città; problemi che, negli ultimi anni, si sono accentuati ancora di più per il venir meno dei principali motori economici presenti nei decenni precendeti ( agrumi, edilizia ) e infine conclude invocando una fase di dialogo che possa rimettere in moto energie positive.

Integro questi ragionamenti, che possono essere condivisi quasi totalmente, con ulteriori elementi di confronto.

Non basta elencare ciò che non va, ma dobbiamo anche tracciare percorsi di possibile ripresa per il nostro territorio.

In primo luogo è oramai insufficiente pensare uno sviluppo di Bagheria che sia slegato dalle dinamiche del nostro comprensorio e dall’area metropolitana di Palermo.

Con questa affermazione intendo dire che occorre attivare ogni possibile e utile strategia di governance del territorio. Penso all’attivazione di tavoli di programmazione e concertazione con i Comuni limitrofi e vicinori e con il capoluogo, penso ad un nuovo ruolo propulsore nei consorzi in cui il nostro Comune è parte, penso ad un ruolo di attivo interlocutore con i superiori organi istituzionali.

Tale azione la considero di primaria importanza per cercare di arginare quel percorso di declino che Bagheria ed i Comuni vicini stanno subendo e che è sotto gli occhi di tutti.

Per dare una idea di quello di cui si parla è sufficiente citare la dismissione della sezione distaccata del tribunale di Palermo, la chiusura degli uffici della Serit, la oramai intollerabile mancanza di un centro ospedaliero attrezzato per il primo soccorso piuttosto che la difficoltà ad impiantare nel nostro territorio nuovi servizi comprensoriali per il cittadino.

Anche le ultime vicende positive quali ,per esempio, la venuta dell’Ospedale Rizzoli in convenzione con la clinica Villa Santa Teresa e la Regione Sicilia sono state pensate e programmate sopra la testa della nostra amministrazione (pur con tutti gli sforzi che i nostri amministratori possono avare profuso).

Un altro esempio che potrei fare è quello di Metropoli est, dove oramai da parecchi anni il nostro Comune, pur essendo il socio di maggioranza, non riesce ad esercitare un ruolo di leadership.
Non voglio essere frainteso. Ci può stare che, in un clima di collaborazione reciproca, altri Sindaci possano esercitare un ruolo di guida politica, ma ciò che è urgente è che ,insieme (anche relativamente a questo consorzio), si intraprendano improcrastinabili azioni di programmazione condivisa e di risparmio della spesa pubblica.

Occorre valorizzare le professionalità esistenti e aprire al contributo di tanti giovani professionisti presenti nel nostro comprensorio.
Parlando di governo del territorio, in senso terribilmente negativo, non posso che pensare al Coinres e al disservizio che tuttora permane nel campo della raccolta e gestione dei rifiuti.

In questo caso specifico il problema ha oramai assunto una gravità d’ambito regionale, ma occorre che il nostro ente locale faccia da traino anche nei riguardi degli altri Comuni per assumere posizioni decise che vadano verso una moralizzazione del servizio. A noi classe politica,tutta, spetta il compito di proporre azioni di moralizzazione ed appoggiare tali posizioni.

Ripensare il nostro modo di amministrare sarà necessario anche per quei possibili canali di sviluppo citati da Di Salvo.

Una offerta turistica per eventi ( sostenibile aggiungerei io ) non può che, da un lato valorizzare le meravigliose potenzialità culturali e naturalistiche della nostra città -mi riferisco alle ville settecentesche, a monte Catalfano, alla nostra costa, alla zona archeologica della Porcara, alle cave di tufo ecc…- dall’altro essere concertata con le città vicine, sia per quanto riguarda i servizi offerti ai turisti ( mezzi pubblici,stazioni ferroviarie,alberghi,ospedali ecc…) sia per quanto riguarda la varietà dell’offerta turistica in senso stretto.

Bisogna avere il coraggio di dire che azioni di questo tipo avrebbero bisogno di una rappresentanza del nostro Comune in tutti i livelli istituzionali.

Da troppi anni, oramai,  Bagheria soffre la mancanza di una reale e incisiva rappresentanza attiva nei massimi organi istituzionali ( in particolare Assemblea Regionale e Parlamento).

Mi auspico,a tal proposito, che gli ultimi eletti in ordine temporale, possano dare un concreto contributo per colmare questo deficit di rappresentanza.

Ritornando a parlare di comparti produttivi ,relativamente all’edilizia (settore del quale vanno ripensate le finalità), potrebbe avere un nuovo impulso in seguito all’approvazione in via definitiva del nuovo Piano Regolatore Generale.

L’adozione da parte del Consiglio Comunale di questo strumento di programmazione urbanistica è oramai divenuta non più rinviabile anche alla luce della reviviscenza del Prg del 76, la cui attuazione – contrastata da parte del Pd- vedrebbe la nostra cittadina sottoposta ad una imperdonabile nuova colata di cemento.

Ripensare il nostro modo di vivere e la nostra vivibilità significa piuttosto recuperare il nostro centro storico, che va abitato e vissuto, e guardare ad una sua definitiva pedonalizzazione.

Parimenti occorre animarlo, incentivando con forme di agevolazione fiscale la nascita di nuove attività commerciali, di pub e di locali di intrattenimento. A tal proposito creiamo apposita informazione sui numerosi bandi che incentivano l’imprenditoria giovanile.
Sempre in tema di sviluppo riterrei opportuno che,insieme,le varie forze politiche riprendano la possibilità, avviata dalla precedente amministrazione, di realizzare un area artigianale e una zona franca urbana.
Si tratta di due opportunità concrete per creare economia, ed il mancato raggiungimento di questo obbiettivo sarebbe una colpa che la città non potrebbe pagare ancora una volta.

Non voglio ripercorrere in punti un possibile programma amministrativo, ma indicare una possibile strada verso cui dirigersi, questo è sicuramente mia intenzione.
Una strada che ci viene suggerita spontaneamente dalla realtà nella quale viviamo, giorno per giorno: dal nostro mare, dal nostro clima, dalle nostre ville, dai nostri giovani, dalla nostra gente, dalla nostra storia e dalle nostre tradizioni.

altUna strada che passa per un continuo rilancio della nostra immagine pubblica, troppo spesso rovinata da gravi fatti di mafia.

Una strada che passa per il riutilizzo dei beni confiscati, affinchè il loro uso possa produrre reddito per coloro che intraprendono iniziative positive. In tal senso propongo di pubblicizzare, tramite strumenti informatici ed altre forme di pubblicità,ogni bando pubblico che prevede azioni volte alla valorizzazione di tali beni.

Una strada che non può che prevedere come prioritario il risanamento finanziario del nostro ente.
E’ vero ne parliamo da troppo tempo,ma è pur vero che è uno dei principali temi in agenda.

Nella fattispecie è da mesi che il Partito Democratico insiste su quest’ultimo punto,e ancora una volta colgo l’occasione per invitare ogni forza politica responsabile, i sindacati e le forze sociali a concertare, insieme, misure per attuare tale risanamento. Attendiamo che un tale invito provenga da parte dell’Amministrazione attiva.

Un piano di risanamento, che possa evitare il dissesto è uno strumento che va concertato con il Consiglio Comunale e con la Città. Rispetto alla sua capacità di coinvolgimento l’A.C. sarà certamente giudicata nel periodo a venire.
Tale coinvolgimento deve rivolgersi in maniera decisa alle tante associazioni presenti nel territorio,solo per citarne qualcuna, penso alla Caritas,alla Pro Handicap,a Bagheria Bene Comune,all’associazione Nuovi Bagheresi ,ma anche alle forze politiche ad oggi non rappresentate in Consiglio. Penso che non sarebbe sbagliato neppure coinvolgere gli Istituti Scolastici e la rete scolastica.

Affinchè la politica possa realizzare ciò di cui stiamo parlando è necessario che recuperi credibilità.
Bisogna tornare tra la gente e colmare la distanza tra rappresentanti eletti e cittadini.

Questo percorso va intrapreso velocemente, perché ogni giorno che passa è maggiore la lacerazione che il rapporto di fiducia cittadino-eletto subisce. E lo si deve fare ad ogni livello istituzionale. Per questo la prima cosa che il nuovo Parlamento dovrà fare ,e che il Partito Democratico dovrà proporre nella nuova legislatura, è l’abolizione del “Porcellum” e l’approvazione di una nuova legge elettorale che ridia ai cittadini la possibilità di scegliere i propri rappresentati. Essere cittadini attivi significa tenere alta l’attenzione anche relativamente a questo tema.

In tal senso è innegabile che un grande atto di democrazia sono state le primarie organizzate dal Pd per la scelta dei candidati al Parlamento e,seppur in forma minore,le primarie del M5s.
Per tornare a Bagheria e ai nostri organismi democraticamente eletti è ora che ritornino a produrre atti amministrativi ,delibere, concreti cambiamenti positivi percepibili nella vita quotidiana delle persone.

E’ necessario,a mio modo di vedere, una critica costruttiva relativamente al lavoro svolto dal Consiglio Comunale in questi mesi.

Un paragone con la precedente consiliatura fa certamente emergere un immobilismo di quest’ ultima gestione.

Abbiamo un ordine del giorno di quasi 50 punti che al più presto dobbiamo smaltire.

Il sovrapporsi di difficoltà finanziarie, nuovo Piano Regolatore, vecchi Piani di Lottizzazione e svariati altri punti all’odg mi fa tornare in mente periodi buoi della nostra vita amministrativa che non dobbiamo assolutamente ripercorrere.

Solo dando risposte ai cittadini ed ai loro bisogni il costo della politica sarà percepito come giusto costo della democrazia e non come un sopruso verso chi oggi soffre e si trova in difficili posizioni economiche.

Occorre, in questa epoca che stiamo vivendo, un nuovo impegno civico una nuova intraprendenza.

Occorre ritornare a sapersi indignare, occorre votare secondo coscienza e non secondo clientela.

Occorre partecipare, informarsi ,in poche parole per migliorare la qualità della nostra politica occorre che ogni cittadino si impegni a fare politica.

Daniele Vella, capogruppo Pd Bagheria, componente direzione regionale Pd.