Passa la linea dell'ass. Sciacchitano: contro il dissesto resistere, resistere, resistere...

Passa la linea dell'ass. Sciacchitano: contro il dissesto resistere, resistere, resistere...

Politica
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Una inversione di 180° nella linea portata avanti dall'amministrazione Lo Meo, che nel giro di due settimane, e grazie alla nomina del nuovo assessore alle Finanze Antonino Sciacchitano, è passata dalla ipotesi del dissesto inevitabile al salvataggio non solo possibile, ma da perseguire come obiettivo primario e vitale per la nostra comunità.

Si è conclusa oltre le 21 di ieri giovedì, la lunga giornata che ha visto maturare una inversione di tendenza , le cui prime avvisaglie si erano colte proprio all'atto dell'insediamento della nuova giunta.

Quella dichiarazione di dissesto finanziario del comune di Bagheria che veniva presentata sino a qualche giorno fa come ineluttabile e come il male minore, è diventata, secondo la linea del nuovo assessore alle Finanze, Antonino Sciacchitano, la peggiore iattura che occorrre cercare di evitare a tutti i costi.

Sin dall'inizio lo abbiamo ripetutamente scritto, il nuovo assessore aveva parlato, senza mezzi termini,  del dissesto come di una vera e propria tragedia per un comune, sia dal punto di vista politico che amministrativo, e della determinazione assoluta che doveva essere messa in campo per evitarlo.

E l'assessore aveva anche indicato una strada: separare nell'analisi delle prospettive il debito complessivo, su cui pesano come un macigno i debiti fuori bilancio, dalla partita corrente.

Il debito fuori bilancio è formato da due voci principali: debiti contratti con il Coinres e debiti derivanti da contenziosi iniziati anche decenni fa, arrivati a sentenza oggi, e che hanno scaricato sull'amministrazione odierna oneri insostenibili.

L'assessore è stato chiaro nel delineare ieri le linee guida della sua azione:

1) Per quanto riguarda il Conres c'è l'impegno della Regione che riguarda l'intero debito degli ATO Sicilia, oltre un miliardo di euro, di contrarre un mutuo decennale garantito dalla stessa Regione e che verrebbe ripartito in quote fra i comuni : si è visto anche che già qualche cosa, oltre 50 milioni di euro, per quanto riguarda questo tipo di intervento, il governo Crocetta ha già trasferito nei giorni scorsi ai comuni siciliani.

2) Il decreto 174 convertito in legge nei giorni scorsi, stando alle prime informazioni, apre anche ai comuni che non hanno ancora formato il bilancio, la possibilità di accedere al prestito decennale di circa 300 euro per abitante e alla contrazione di mutui a lungo termine presso la Cassa depositi e prestiti per estinguere i debiti fuori bilancio

Non solo: ma è stato chiarito che con una intesa e un raccordo continuo con la Corte dei conti è possibile spalmare il deficiti di bilancio e prevederne il risanamento lungo l'arco di tre annualità finaziarie

A questo punto  il problema da risolvere è quello del debito sulla partita corrente: se si riesce con una serie di interventi collegati ad un Piano di risanamento a portare in pareggio il bilancio corrente, il dissesto può essere ancora evitato.

Se si pensa che la cifra mancante per portare in equilibrio i conti è di circa 9 milioni di euro e che l'adeguamento delle tariffe IRPEF e IMU bocciate dal consiglio avrebbero fruttato al comune oltre 6  milioni di euro si comprende come uno disequilibrio sulle partite correnti di soli 3 milioni di euro, dando per acquisito l'adeguamento delle tariffe IRPEf e IMU che entrerebbero a questo punto in vigore l'anno prossimo, si potrebbe anche coprire.

Naturalmente contestualmente a questo bilancio in via di riequilibrio dovrebbe essere approvato un Piano di risanamento, i cui punti principali abbiamo ieri accennato,  che non sarà certo indolore, ma che sarebbe, comunque e di gran lunga, da preferire ai guai che porterebbe il dissesto.

Ed è questo l'obiettivo al quale sta lavorando l'assessore Sciacchitano, ed è questo in buona sostanza il mandato ricevuto non solo dal sindaco e dalla maggioranza che lo sostiene, ma da quasi tutti i partiti che, in questa occasione da ultima spiaggia, stanno ritrovando uno spirito di collaborazione che era stato sinora assente.

In fondo, e non può non essere sottolineato, la linea che è passata è quella delle opposizioni, che avevano sino all'ultimo sollecitato il sindaco Lo Meo a ricercare tutte le vie possibile per evitare il fallimento.

L'amara verità, era il commento più buono che si coglieva a conclusione dell'incontro, è che finalmente dopo diciotto mesi di sindacatura Lo Meo, Bagheria ha un vero assessore al bilancio.

Ma su questo si potrà e si dovrà tornare, perchè il problema non è del solo assessore al bilancio: la verità è che a Bagheria i sindaci succedutisi da  tre sindacature a questa parte hanno abdicato, per conquistarsi l'inutile sostegno dei partiti e dei consiglieri, a quella prerogativa principe che era contenuta nella legge di riforma, e cioè il diritto-dovere del sindaco, (che solo adesso Lo Meo sta in parte perseguendo), di scegliersi i nomi della squadra secondo un rapporto fiduciario che guardi esclusivamente alle capacità e alle competenze.

Requisiti questi che, quando le scelte dei nomi vengono delegate ai partiti, raramente si rivelano compatibili con la fedeltà e l'appartenenza, che sono i criteri con cui i gruppi politici scelgono gli assessori.

Angelo Gargano