Bagheria: la strada obbligata per uscire dal tunnel - di Angelo Gargano

Bagheria: la strada obbligata per uscire dal tunnel - di Angelo Gargano

Politica
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Una cosa purtroppo è certa nella gran confusione di idee che caratterizza in questi giorni il mondo della politica locale: quei 30 o 40 e c'è chi parla addirittura di 50 milioni di euro di debiti, saranno i bagheresi a doverli pagare, e su questo non ci piove.

E' da questo dato che bisogno partire per capire, al di là dei tecnicismi su dissesto e pre-dissesto, cosa accadrà ai bagheresi nei prossimi anni.

Un debito che sarà finanziato e ripianato soprattutto con l'aumento di tasse, imposte e tariffe che, per la competenza comunale, saranno portate alle aliquote massime, con (si spera) il recupero dell'evasione; facendo pagare cash gli oneri concessori, che sino ad ora, da parte soprattutto dei grossi costruttori, sono stati compensati con il tradizionale piatto di lenticchie del giardinetto e dell'aiuola.

Si dovrà far pagare, una volta e per tutte, quanto dovuto a chi occupa suoli pubblici;  si dovranno  disdire contratti di affitto onerosi, stipulati a tutto vantaggio dei proprietari in tempi di vacche grasse; si dovranno utilizzare al meglio e al più presto i locali comunali vuoti, vendendo se necessario anche i gioielli di famiglie, nè più nè meno di quanto stanno facendo in questi mesi migliaia di famiglie di bagheresi; si faccia quel piano pubblicitario, mettendo ordine in una giungla dove vige la legge del più forte, che possa consentire all'amministrazione di introitare nuove e importanti risorse.

Ci sarà una cura dimagrante che prevederà interventi anche sul personale dipendente del comune e del Coinres.

Dovrà cioè trovare concreta applicazione  quella spending review che già nel luglio del 2011, l'assessore alle Finanze Fara Pipia gli aveva sottoposto.

Solo ad alcune condizioni però, i bagheresi  saranno disposti a tollerare una simile cura.

La prima è che il sindaco Lo Meo, che pure in questa vicenda ha responsabilità molto relative, si renda finalmente conto della gravità della situazione e abbandoni i vecchi metodi e i vecchi sistemi di fare politica, traccheggiando, facendo l'occhiolino a questo e a quello, promettendo senza potere mantenere, subendo i piccoli e miserabili ricatti, come è sinora avvenuto su tutta una serie di questioni; circondandosi altresì di assessori, la cui scelta  era frutto di imposizioni e logiche spartitorie dei partiti, piuttosto che di riconoscimento di capacità e competenza.

Lo Meo è stato eletto da oltre 15.000 bagheresi, ed è a loro che deve rendere conto: lasci stare la spasmodica ricerca dei consensi in consiglio, fatta secondo i canoni della vecchia politica che si sono rivelati fallimentari: i consiglieri, anche quelli da lui beneficiati, gli hanno voltato le spalle nel momento decisivo.

Metta finalmente il consiglio di fronte a scelte che tagliano clientele, favoritismi e privilegi, e chi non sarà d'accordo lo dica e se ne assuma la responsabilità di fronte ai cittadini.

Azzeri la giunta: faccia intendere la straordinarietà del momento, e nella scelta dei nuovi assessori dimostri coraggio e volti pagina: abbandoni le estenuanti trattative con i partiti, e guardi con attenzione a quanto può esprimere la società civile bagherese, al mondo delle competenze e delle professioni.

Troverà figure di persone specchiate e capaci, che pure a Bagheria esistono, che potranno risuotere condivisione e consensi nel corpo della società.

Il voto regionale dovrebbe avergli insegnato qualcosa, a lui come a tutti quelli che in questo momento si occupano della cosa pubblica a Bagheria e altrove.

Ed infine un provvedimento che per la valenza simbolica che racchiude, può servire a far capire  alla gente che, mentre la casa brucia, i primi ad aiutare  a spegnere l'incendio debbono essere gli inquilini del Palazzo, e quindi  ridurre del 60-70 %  ed oltre i costi dei gettoni dei consiglieri e dei relativi rimborsi, facendo sedute anche ogni giorno, domenica compresa, ma solo la sera dopo le ore 18 , quando la normale giornata di lavoro si è conclusa.

Riducendo la previsione di spesa del capitolo indennità e rimborsi ai consiglieri dai 709.000 euro del 2012  a meno di 200.000 euro nel 2013.

Se il sindaco Vincenzo Lo Meo se la sente di fare queste cose, con coraggio e determinazione, vada avanti; altrimenti è meglio che lasci e torni a dare la parola ai cittadini.

Angelo Gargano