In seguito alla mancata concessione del decreto cautelare monocratico di sospensione da parte del TAR (Tribunale amministrativo di Palermo) per la sospensiva presentata del Comune di Bagheria contro la zona rossa imposta dal presidente della Regione per l’area metropolitana di Palermo, l'ammistrazione comunale si esprime con una dichiarazione dell'assessore alle Attività Produttive Brigida Alaimo e di alcuni commercianti che avevano sottoscritto il ricorso.
Intanto l'avvocato Claudio Trovato che ha preparato il ricorso, chiarisce sulla decisione del TAR.
«Il Presidente del TAR, pur affermando che l'ordinanza è stata emessa in carenza della soglia di 250 contagi - indicata dalla legge, non ha ritenuto di concedere la misura cautelare monocratica atteso che nella motivazione dell'ordinanza si fa riferimento alla circolazione di varianti di SARS - Cov 2 tale da determinare alto rischio di diffusione o malattia grave» - dice l'avvocato Claudio Trovato - «né d'altra parte, vi era tempo sufficiente per assicurare il contraddittorio alla Presidenza della Regione».
Secondo il Comune l’ordinanza era stata adottata «in violazione degli assetti regolatori e rende la irreversibile compromissione degli interessi alla cui cura il Comune di Bagheria è istituzionalmente preposto» infatti, a ben vedere, il TAR amette che il Presidente della Regione ha emesso l'ordinanza in carenza dei presupposti necessari, suppur attagliandosi alla discrezionalità tecnica.
Sempre nel ricorso si leggeva che: «la classificazione della Città Metropolitana di Palermo e con essa il Comune di Bagheria nell’ambito della cosiddetta zona rossa preclude lo svolgimento di una vastissima platea di attività economiche ritenute non essenziali, oltre a limitare ulteriormente, rispetto alle previsioni applicabili alla zona arancione, la possibilità di movimento dei cittadini e la fruizione del servizio scolastico».
«Ringrazio i commercianti bagheresi perché stanno affrontando questa terribile situazione con molta dignità - dice l'assessore Alaimo - in tutta Italia assistiamo a manifestazioni e varie proteste alcune delle quali anche non autorizzate, Bagheria ha scelto di lottare per la tutela del loro lavoro con dignità e rispetto delle regole rivolgendosi agli organi competenti e richiedendo l’intervento dell’amministrazione. Un’amminstrazione che ha voluto subito essere vicina al cittadino e non limitarsi certo a dire: “noi non abbiamo competenza”. Avevamo e abbiamo il dovere di ascoltare le istanze dei cittadini e delle categorie che soffrono per questa pandemia e, ove possibile, fornire tutti gli strumenti utili a loro tutela».
E intanto, anche se con ordine e nel rispetto delle leggi, i commercianti sottoscrittori riferiscono di non voler demordere e vogliono continuare con una richiesta risarcitoria da presentare nei cofronti del Presidente della Regione: «Pur non avendo ricevuto la sospensiva dal Tar vogliamo proseguire con una richiesta risarcitoria perché i numeri non erano assolutamente numeri da zona rossa per Bagheria né tantomeno nel distretto - dice Marco Oristano, gestore di un'agenzia viaggi e sottoscrittore del ricorso. Questa scelta deriva sia dalla consapevolezza che la nostra richiesta di sospensiva nel merito è stata definita fondata ma tecnicamente non poteva essere accolta per mancanza di contraddittorio e quindi la decisione rinviata a maggio quando nn sarà ovviamente più necessaria. Avere ragione nel merito ci ha spinto a proseguire per dare un segnale politico ma non partitico alle Istituzioni regionali dichiarando che siamo una cittadina impegnata nella salvaguardia dei diritti dei lavoratori autonomi già distrutti dalla pandemia e che nn vogliamo essere “ TERMINATI” da scelte per noi errate».
«Condivido e confermo il mio sostegno ad andare avanti» - dice Sergio Sampino altro commerciante di un negozio sportivo su corso Umberto I - «benché io sia rimasto aperto perché il mio codice ateco lo prevedeva, subisco anch’io i contraccolpi della chiusura e sono solidale con i colleghi. Se si è tutti quanti aperti si crea una circolarità di cui tutti beneficiamo» conclude Sampino.
Dice la sua anche una parrucchiera Maria Galioto, che auspica progetti comuni e condiviso per tutta le categorie: «Io non credo nel risarcimento ma sono d’accordo che l’unione fa la forza, così la prossima volta i politici capiranno che siamo uniti e che d'ora in poi dovranno tenerci in considerazione tutti magari chiedendo un tavolo tecnico di confronto di tutto il comparto produttivo».
I Commercianti ringraziano l'amministrazione comunale per l'impegno mostrato nel rappresentarli e far sentire la loro voce.