Filippo Tripoli il temporeggiatore- di Lorenzo Gargano

Filippo Tripoli il temporeggiatore- di Lorenzo Gargano

Politica
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Lo scorso 27 febbraio 2021 con un colpo di mano il sindaco di Bagheria Filippo Tripoli azzerava la giunta comunale, dopo meno di 2 anni dall'insediamento. 

Aldilà dalla dichiarazioni di facciata, alla base di questa scelta drastica vi era l'esigenza di garantire un nuovo equilibrio politico all'interno della maggioranza di governo.

Una maggioranza e una giunta tutt'altro che coese, dove all'interno convivono anime e sensibilità molto diverse, in alcuni casi opposte.

Lontano dagli squilli di tromba dei comunicati ufficiali del comune e da occhi e orecchie indiscrete infatti, sarebbero più volte volati gli stracci all'interno dell' ormai ex giunta. 

Dall'estrema destra della Meloni, passando per i centristi cattolici, per finire a quel che resta del partito democratico, il governo di Bagheria più che un laboratorio è stato un' accozzaglia politica senza nè capo nè coda.

Una santa alleanza per la Città, dicevano, in realtà un cartello elettorale i cui sforzi comuni si esaurirono già all'indomani delle elezioni comunali del 2019, quando con una pignola ripartizione di incarichi e poltrone, si  cercò di non scontentare nessuno, a partire da coloro che nelle urne erano stati "trombati". 

Era solo questione di tempo, ma i nodi sarebbero venuti al pettine. Ed eccoci al presente. 

Da quasi 20 giorni il sindaco governa il paese con i "pieni poteri", guidando di fatto da solo un comune di 54 mila abitanti.

Ed è proprio Tripoli, che oggi ribattezziamo simpaticamente "Il temporeggiatore", che con toni solenni appena eletto dichiarava: "Non sarò un uomo solo al comando, credo nella forza della squadra"; dichiarazioni che nei fatti si sono rivelate un grande bluff, visto e considerato che Filippo Tripoli ha fin da subito manifestato una mal celata attitudine a fregarsene bellamente sia degli alleati, senza i quali peraltro non sarebbe mai stato eletto, sia delle critiche più o meno costruttive che gli sono giunte da più parti, anche dal fronte interno. Dimostrando invece una certa rancorosità, questa si tenuta bene sottotraccia, verso chi mostra anche il minimo segno di dissenso.

In queste lunghe settimane non è arrivata nemmeno uno straccio di giustificazione per il ritardo nella nomina della nuova giunta, come mai ? Evidentemente non è stata ancora trovata la quadra, mentre nella trattativa entrano anche altre nomine e poltrone sulle quali molti esponenti politici locali della maggioranza vorrebbero mettere il proprio vessillo. Si parla ad esempio della nomina di un nuovo Cda di Amb, l'Azienda municipalizzata dei rifiuti, che in campagna elettorale doveva essere smembrata, in realtà potrebbe adesso tornare comoda per sistemare un pò di amici, con il rischio di trasformarla in un nuovo carrozzone in stile Coinres. Per non parlare poi del fiorire di incarichi diretti, di chiara natura politica, retribuiti e non, piovuti come funghi negli ultimi mesi a Bagheria.

Ma realmente cosa aspetta il sindaco a nominare una nuova giunta ? dove sono finiti i bei discorsi sul lavoro di squadra ? Il nodo riguarda la nomina di un settimo assessore, visto che Tripoli avrebbe garantito agli altri 6 uscenti il rinnovo della fiducia.

All'interno della stessa maggioranza c'è chi storce il naso, ma il sindaco pare irremovibile, deve entrare in giunta un uomo del suo movimento "Radici Future", ed il nome che è venuto fuori insistentemente nelle ultime settimane è quello del consigliere comunale Giuseppe Tripoli. 

Quindi un rimescolamento delle deleghe e l'inserimento di un altro assessore, a nostro avviso solo un modo per confondere un pò le acque, anche perchè, a parte qualche deludente eccezione, gli assessori della "vecchia" giunta non stavano poi lavorando così male, nonostante alcuni limiti della macchina amministrativa in generale, indipendenti dalle responsabilità dei singoli assessori. 

La situazione dovrebbe sbloccarsi per forza di cose nei prossimi giorni e noi ve ne daremo conto. 

Lorenzo Gargano