Arriva la decisione del governo, Sicilia in zona arancione da lunedì

Arriva la decisione del governo, Sicilia in zona arancione da lunedì

Politica
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Il ministro della Salute Roberto Speranza ha deciso di collocare la Sicilia nella fascia arancione insieme a Calabria, Emilia Romagna e Veneto almeno fino al 15 gennaio.

La Sicilia però, attraverso il Governatore Nello Musumeci aveva chiesto al governo l'istituzione della zona rossa.

La decisione è arrivata al termine di una settimana in cui si è visto un significativo incremento dei contagi rispetto ai sette giorni precendenti in tuta l'isola.

«Siamo preoccupati per l'attuale andamento della curva dei contagi in Sicilia - ha detto il presidente Nello Musumeci - per questo abbiamo chiesto al ministro Speranza, che ringrazio, di anticipare di almeno una settimana il provvedimento di istituzione della zona arancione per la Sicilia. Nonostante l'indice Rt dell'Isola non prevedesse infatti questa classificazione, con grande senso di responsabilità, abbiamo così previsto misure più stringenti a salvaguardia del nostro territorio».

Successivamente il presidente ha precisato: «Io avevo chiesto l’istituzione dell’area rossa. Pazienza».

Sul fronte locale la situazione più critica è quella di Bagheria e Santa Flavia, che contano riispettivamente 423 e 127 casi di covid, oltre a numerosi decessi. A Santa Flavia l'indice di positivi ogni mille abitanti ha superato il livello di guardia arrivando quasi a 12. A Bagheria si attesta ad 8 positivi ogni mille abitanti.

A Santa Flavia il sindaco Sanfilippo ha lanciato un accorato appello ai cittadini al rispetto delle regole di fronte ad una situazione molto seria. A Bagheria invece, il sindaco Tripoli si è  rifugiato ormai da più di un mese in uno spiazzante silenzio sul covid, a fronte di una certa operosità nel conferimento di incarichi diretti a pagamento anche per le feste di Natale, abbandonando le consuete dirette di aggiornamento, che tanto utili si erano rivelate per informare e rassicurare i cittadini quando ancora i casi erano contenuti; e che tanto sarebbero servite adesso per appagare il legittimo diritto ad essere informati da parte dei cittadini.

Lorenzo Gargano