Non v’è dubbio che Bagheria è un cantiere aperto: sono una decina le opere tra grandi e piccole che si stanno realizzando in questi mesi , ed alcune di queste verranno inaugurate nelle prossime settimane.
Non siamo così sciocchi da nascondere la realtà: si può dire che i finanziamenti per queste opere erano già stati attivati da altri sindaci, da Pino Fricano o addirittura da Giovanni Valentino, rimane il fatto però che si stanno spendendo risorse importanti per migliorare l’assetto urbano, e quanto ai meriti, è la continuità amministrativa quello che conta.
Ogni sindaco e ogni amministrazione, e di qualsiasi colore, si giovano o vengono danneggiati da quanto hanno fatto o non hanno fatto le amministrazioni precedenti.
E generalmente chi taglia il nastro è quello cui va rivolto l’applauso finale. Ed è giusto che una parte significativa dei meriti vadano ascritti a chi porta a compimento un progetto e un percorso.
Nei giorni scorsi abbiamo fatto “un giro” attraverso questi cantieri: alcune di queste opere incideranno parecchio sulla nostra qualità di vita oltre che sui nostri comportamenti e abitudini di ogni giorno.
A partire dal Corso Umberto, che comunque vada a finire la discussione sulla “pedonalizzazione”, può ridiventare lo “stratonello” di un tempo, vale a dire il luogo fisico in cui si rapportano, si intrecciano, si sviluppano , si coltivano e si confrontano interessi, attenzioni, emozioni, conoscenze, elementi di socialità.
Monte Catalfano, un parco che è un ambito naturalistico e ambientale unico ad appena a un chilometro da Bagheria è una occasione troppo bella: sono ormai centinaia le famiglie che lo occupano gioiosamente (a proposito quando si tornerà a rendere fruibile il parco di Villa Rammacca cari consiglieri provinciali Bartolo Di Salvo e Vincenzo Lo Meo?), ritrovando un contatto con la natura estremamente salutare ed educativo.
Il posteggio della stazione oltre a rendere più tollerabile il disagio di quei pendolari che ogni mattina dovevano fare acrobazie per un posto auto, consentirà con lo sbocco diretto su Via Consolare, di alleggerire la pressione del traffico sulla Punta Guglia e sul "tappo" del passaggio a livello.
Palazzo Butera e la Certosa restaurati potranno diventare il primo, la sede di rappresentanza del Comune e la seconda in prospettiva, un importante polo museale.
Sino alla nuova arteria Scotto Lanza: era da anni che a Bagheria non si aprivano nuove strade.
Oltre ad alleggerire il traffico sullo svincolo potrà essere utile assieme all’edificio scolastico “Karol Wojtila” per riqualificare i servizi, e dare vitalità e smalto ad un quartiere quello di Incorvino, sinora negletto.
Tutto bene dunque? No.
Perché permangono nell’operato di questa amministrazione dei “buchi neri” che chissà quando, e come, potranno essere rischiarati:
a partire dal Coinres e dalle vicende della pulizia urbana, passando per quella politica di incarichi e consulenze a go go ad amici, supporter elettorali e clienti, che ha ridotto la trasparenza a Bagheria simile a quella di chi pratica il gioco delle “tre carte” nelle feste paesane, (un vero e proprio “vulnus” nel rapporto di fiducia tra il sindaco e una parte consistente dell’opinione pubblica cittadina) sino alle iniziative antimafia che si nutrono di stanchi rituali e litanie , quando addirittura non ne viene affidata la titolarità e la rappresentanza a personaggi che sembrano imbonitori di piazza.
Un bilancio di mezza legislatura, quindi, con luci e ombre, per Biagio Sciortino.