A distanza di oltre due anni dalle ultime elezioni che hanno rinnovato l’amministrazione comunale, Bagheria continua a misurarsi con le liturgie di vecchi politici e giovani artisti della mistificazione. Mentre la città merita una classe dirigente realmente giovane nell’età e nelle idee.
Ad onor del vero, ci sentiamo di affermare che, è la stessa città che ne ha chiesto a voce alta la presenza, proprio perché meglio poteva rappresentare quello che oggi la città vuole essere, per riuscire a fermare la fuga dei ventenni e trentenni. Nelle ultime settimane sono andate in scena diverse tragicommedie degne, di un “teatrino della politica” di chi oggi conduce l’amministrazione cittadina, e ci riferiamo alla mancata chiarezza sulla vigenza del PRG, dalle continue rappresaglie verso i dipendenti comunali, e non per ultimo, le continue offese ai cittadini, ritrovatosi nel mezzo di un caos, per la scarsa programmazione ed attuazione della raccolta differenziata. Una politica purtroppo distante dai veri bisogni dei cittadini e che dimostra giorno per giorno di non avere idea dei problemi reali, o di far finta di nulla rispetto a ciò che si prospetta. Il bilancio del Comune assomiglia sempre di più ad una diga, che ormai sembra sempre di più essere sostenuta dai soliti contribuenti che pagano regolarmente le tasse, mentre aumentano sempre di più gli evasori, per la mancanza di una seria e programmata attività di contrasto. Le crepe sono sempre più evidenti ma politici e politicanti che da destra e da sinistra, si sono assemblati nel Movimento “CINQUE” Stelle, sembrano non accorgersene. In questo “teatrino della politica” va in scena la strategia della confusione, e saremmo troppo generosi, se dicessimo che è una strategia consapevole per nascondere i veri problemi della città. E invece no, sembra piuttosto che mentre la nave va a fondo, il pianista (il sindaco) che sta sulla scena, assieme all’orchestra “rinominata” che suona da oltre dieci anni almeno in questa città, voglia continuare a festeggiare assecondato da amici, parenti, militanti e simpatizzanti.
E fa quasi ridere l’appello di qualche esponente politico per cercare di ricompattare uno o l’altro schieramento per risollevare Bagheria, anteponendo gli stessi schieramenti politici alle idee per la risoluzione dei gravissimi problemi che sempre più attanagliano i nostri concittadini, il che fa pensare alla frutta, perché questo è lo stato in cui siamo: servono le forze dell’ordine, per fermare lo scempio che certa classe politica inadeguata sta facendo della prima città della provincia dopo il capoluogo. L’analisi dei fatti che accadono ormai da mesi, sia all’interno della casa comunale che in città, purtroppo, confermano la sostanziale decadenza di Bagheria. Su questi episodi, tra l’altro, sempre più frequentemente ormai raccontati dai tg nazionali, da testate giornalistiche a diffusione nazionale, da periodici, e da seguitissime trasmissioni televisive, tutti gli attori coinvolti, dovrebbero essere chiamati a ragionare da amministratori seri e consapevoli del ruolo che ricoprono, lasciandosi alle spalle la campagna elettorale, che per loro stessa volontà è stata infuocata e avvelenata.
A Bagheria, nonostante tutto, esiste e resiste una coscienza civica e di impegno vero, sulla quale si dovrà cercare di lavorare in sinergia, per ricercare le vie di fuga e le prospettive di reale rilancio. Inoltre si dovranno stimolare e convincere tutti quei cittadini che ormai da troppo tempo non si recano più a votare, visto che ormai è consolidato il dato che vede sempre, solo quasi trentamila cittadini recarsi al voto, per scegliere il proprio candidato, su circa 48.000 aventi diritto. Questo perché continuiamo a sostenere che la grande partecipazione è il segno di una forte domanda politica. Però, c’è nel contempo la necessità di reinterpretare i bisogni delle giovani coppie, imprese innovative, nuovi linguaggi, industria della cultura, nuovi spazi di crescita per l’economia, riqualificazione delle aree degradate, ma anche riqualificazione professionale dell’apparato burocratico comunale. Un’altra questione che non va sottovalutata è quella di saper accompagnare i giovani che andranno a votare per la prima volta per le prossime amministrative, attraverso dialogo e confronto, anche coinvolgendoli in tavoli di lavoro con aree tematiche. Non è sicuramente secondario rafforzare il principio che essere contro la mafia è ormai diventata una condizione culturale condivisa in larghe parti della popolazione cittadina, mentre le forze dell’ordine e la magistratura hanno fatto una grande opera di pulizia intervenendo sulla ferita purulenta della città.
Ci sono, sembra a tutti chiaro, i presupposti affinché Bagheria, da caso speciale e sotto osservazione per l’ascesa del fenomeno “Movimento CINQUE Stelle”, ritorni ad essere una città guida per i comuni limitrofi. Una città più matura, che ha espulso il malaffare e che sa mettere da parte la malapolitica, l’assistenzialismo fine a se stesso e l’epoca dello sfruttamento del precariato populista che ancora oggi gli attuali amministratori vogliono riproporre. I giovani, quelli veri, nello spirito, nell’animo, nelle idee e nell’età, aiuteranno Bagheria a diventare più matura, e questa è una notizia che merita attenzione. Tutto il resto è noia.
Bagheria, li 12 ott. 16
F.to Gino Di Stefano