Una soluzione possibile: ridurre la quota di partecipazione di Bagheria nel Coinres - di B. Di Salvo

Una soluzione possibile: ridurre la quota di partecipazione di Bagheria nel Coinres - di B. Di Salvo

Politica
Typography

La questione COINRES è ormai diventata centrale nella vita sociale della nostra città: tra rifiuti che invadono le strade, la questione dei dipendenti ex Temporary e l’elevatissimo costo del servizio ci sono molti argomenti su cui discutere.

Volutamente non entrerò nel merito delle azioni dell’amministrazione, mi limiterò all’analisi dello status quo e degli eventi che lo hanno determinato, e ciò con il solo scopo di dare un contributo, una possibile soluzione alla questione ormai centrale nello scenario politico della nostra città.

Partendo non troppo da lontano le questioni sono tre, tutte importanti e connesse tra di loro. Ma cerchiamo di affrontarle analiticamente:

1. Elevato costo del servizio;
2. Mantenimento livello occupazionale;
3. Qualità del servizio reso.

È importante sapere che il costo dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani, negli ultimi 13 anni è aumentato di 7 volte circa: nel 2000 il costo del servizio era di circa 1,8 milioni di €, nel 2012 tale costo è lievitato a circa 12 milioni di €.

Nel bilancio di previsione del 2012, per l’espletamento del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, sono state previste somme in entrata per 10 milioni di € circa. Tale obiettivo è stato raggiunto raddoppiando la TARSU, ormai tra le più alte in Italia, ai cittadini bagheresi. A tale aumento non è assolutamente corrisposto un servizio efficiente.

L’elevato costo è, in modo cospicuo, determinato dal costo del personale.

Quest’ultimo è lievitato nel corso degli ultimi 10 anni fino a circa 550 unità per l’intero consorzio COINRES. Appare ancora poco chiaro come si sia potuto arrivare a tanto senza un vero Piano Industriale.

All’aumento progressivo del personale non è corrisposto, di fatto, alcun miglioramento reale e concreto del servizio reso, se è vero come è vero che la raccolta differenziata ha percentuali ridicole ed i fenomeni di crisi acuta sono periodici e frequenti.

Nelle ultime settimane abbiamo registrato un crescendo di degrado: l’accumulo di spazzatura in più punti della città ed una condizione disatrata nelle periferie; roghi continui che hanno impestato l’aria; condizioni igienico sanitarie da terzo mondo. Tutto questo a fronte di un costo per la cittadinanza, come dicevamo, tra i più alti d’Italia.

Tale situazione si è venuta a determinare in concomitanza alla scadenza dei contratti dei dipendenti del COINRES definiti “ex Temporary”, e la difficoltà di trovare una continuità lavorativa.

Pure essendo 192, distribuiti nei 22 comuni del consorzio; i dipendenti “ex Temporary” che hanno visto terminare il loro rapporto di lavoro, solo a Bagheria si è registrata la crisi igienico sanitaria.

Questo è probabilmente legato al fatto che, più di qualunque altro comune, Bagheria sostiene il peso di risorse umane in eccedenza rispetto al proprio fabbisogno: secondo le percentuali consortile il comune di Bagheria ha “in carico” circa 160 unità lavorative a fronte di un effettiva esigenza di circa 70-80 unità.

La coperta è evidentemente troppo corta, e da qualunque parte la si tiri si manifestano problemi insormontabili: la salvaguardia dei posti di lavoro comporterebbe un costo per il comune di Bagheria che sancirebbe il fallimento dello stesso. Il mantenimento dei posti di lavoro si ripercuote inesorabilmente su altri servizi (assistenza, manutenzioni, sviluppo, opere pubbliche) che non potrebbero più svolti. La coperta è troppo corta.

Il problema va individuato comunque a monte, nella ripartizione delle quote di partecipazione al COINRES. Bagheria ha il 25% della popolazione dell’intero consorzio, un territorio pari a poco più del 5% dell’intero consorzio. Di contro le quote di consorzio, con tutto ciò che ne consegue, sono circa il 30%. Quote determinate in altri momenti storici, figlie di ambizioni politiche visionarie.

Risulta, oggi, assolutamente necessario inserire ulteriori e nuovi parametri che consentano una rideterminazione delle percentuali di partecipazione consorzio. Bagheria non può sostenere da sola il 30% dei Costi (12 milione di € circa).

Se il mantenimento del livello occupazionale è il vero obiettivo dell’assemblea dei sindaci, che solo pochi giorni fa si è espressa in tale direzione. Se non si vuole riversare il peso di un fallimento tutto sulla comunità bagherese, allora è necessario ridistribuire i costi in modo equo, sostenibile.

La quota giusta per Bagheria potrebbe essere del 20-22%.

Ciò comporterebbe una riduzione dei costi per Bagheria di 3,5-4 milioni di €. Tali costi dovrebbero essere sostenuti dagli altri 20 comuni.

Se si vuole mantenere il livello occupazionale del COINRES, se non si vuole fare macelleria sociale, se è questo l’obiettivo condiviso, allora ognuno deve partecipare in misura giusta ed onesta.

Infine un appello all’On. Di Giacinto, sindaco di Casteldaccia e prestigioso componente della maggioranza del Governo Regionale: chieda al Presidente Crocetta di contribuire economicamente, mettendoci soldi “veri” e non anticipazioni, al consolidamente del COINRES.

Tutto questo se l’obiettivo reale è il mantenimento del livello occupazionale.

Bartolo Di Salvo