Politica

Gentile MONTI, mi rivolgo a Lei, anche perché non trovo alcun altro interlocutore credibile, che non sia troppo compromesso e imbrigliato nella vecchia politica, tanto da alimentare solo pericolosi giudizi/diffidenze verso le controparti, o da altri di cui non vedo alcun contributo "positivo" o novità nei contenuti.

Così, cosciente che per risollevarci non sarà affatto sufficiente tagliare sui costi della politica o sugli sprechi, spero di attenzionare su alcuni contenuti, forse anche un pò provocatori, e pur sempre nella segreta speranza che possa partire da Lei finalmente un nuovo CENTRO-DESTRA sui contenuti. Ecco cosa farei per COSTRUIRE (ri-avviare) l'Italia: 

1. Imporrei il tempo DETERMINATO (5 anni, rinnovabile max altri 5) per tutti gli impiegati pubblici (anche e soprattutto per i ricercatori!) lasciando così spazio sempre e soprattutto ai nuovi GIOVANI nelle loro fasi più critiche della creazione di una famiglia, e incoraggiando a costruirsi comunque altre alternative in previsione del licenziamento. L'impiego privato (o l'iniziativa privata) deve poter divenire di maggiori garanzie di quello pubblico, in modo da incoraggiare al meglio la produttività privata ed evitare che ci siano "garantiti" (benchè solo nel posto di lavoro!) che per me rappresenta la peggiore MANCANZA di EQUITA' che possa esistere, e prima tra l'altro che scoppi un conflitto GENERAZIONALE. 

2. Liberalizzerei (sburocratizzando nei permessi) il più possibile per tutte le medio-piccole attività imprenditoriali e produttive, i cui nulla osta (anche a livello URBANISTICO) pesano fino a non permettergli di avviare (o far sopravvivere) l'azienda, a fronte di miserevoli "impatti", o di quei "potenti" che per loro conoscenze riuscirebbero comunque a scavalcarli. Nello specifico della gestione territoriale SEMPLIFICHEREI al massimo l'ingerenza di enti e uffici, a favore solo di quelli maggiormente RESPONSABILIZZATI per la SICUREZZA.

3. Essendo costretti purtroppo a TAGLIARE LA SPESA PUBBLICA (e per quanto potrebbe sembrare affascinante garantire tutto a tutti, ma niente è dovuto) cercherei in primis di ricondurre "arte" e "sport" ad Arte e Sport, salvaguardando invece SANITA' e INFRASTRUTTURE. Ritengo che ricondurre l'Arte ad espressione creativa NON PROFESSIONALE (e quindi senza obblighi e forzature!) ne recupererebbe la stessa ARTE in SINCERITA' di espressione, oltre che eviterebbe forme di “clientelarismo” istituzionale con “patrocini” vari! Analogo ragionamento per lo Sport (che rimane comunque molto diverso dall'arte!).

4. Lo "stato" o l'azione di iniziativa pubblica si ponga come partnership a quella privata in società! Esso, partecipi così anche ai rischi imprenditoriali degli stessi (e non solo pretendendo tasse e IVA al di là della riuscita). e in modo tale che di contro richieda esplicite garanzie di partecipazione anche agli utili (come qualsiasi altro socio privato) o anche in garanzie di servizi. Ciò potrebbe comportare enormi RIFORME anche nella pianificazione territoriale.

5. Rottamazione per quasi tutto, dall'auto allo spazzolino da denti (a carico delle ditte produttrici!). Solo così si potrà realizzare una efficace differenziata, ed eventuale riutilizzazione non consumistica. Lo “spazzolino” riportato dovrà permettere uno sconto nell'acquisto di uno nuovo

6. Rilancio e liberalizzazione EDILIZIA a bassa densità (max 0.20 mc/mq) oltre che per ogni tipo di intervento sull'edilizia esistente per favorire la suddivisione delle unità, anche con l'aggiunta dei servizi mancanti, in modo anche da difendere l'artigianato edilizio territoriale. L'impatto sul dimensionamento urbanistico potrebbe essere sempre facilmente scomputato nella successiva ri-progettazione.
7. In merito alle politiche INDUSTRIALI, COMMERCIALI, ed ENERGETICHE, senza farsi troppe illusioni o alimentare false ipocrisie (visto che manchiamo di qualsiasi materia prima!), cercherei di adeguare l'Italia alle politiche degli altri paesi europei (così come anche nel numero delle centrali nucleari che già esse hanno), oltre che a valutare ancora in termini strategici il ruolo che l'Italia potrebbe svolgere nel Mediterraneo.

Pietro Galioto, COSTRUIRE BAGHERIA  

Il Centro per l'Impiego di Bagheria, dal prossimo lunedi 21 gennaio, sarà , per la seconda volta ospitato dal Centro di Formazione A.N.F.E. presso i propri locali siti in Via Bagnera, 45, alle spalle del supermercato " Il Centesimo" e svolgerà regolare servizio dal lunedi al venerdi dalle ore 9,00 alle ore 13,00.

Nel ringraziare a nome mio e a nome di tutto il personale del C.P.I. il Direttore del Centro Dr. G. Giordano che ha dimostrato ancora una volta sensibilità particolare per i disagi provocati a tutta l'utenza bagherese, il mio augurio è quello che finalmente si concludano le beghe amministrative tra i vari Comuni del comprensorio del C.P.I.e si trovino locali idonei, in considerazione del fatto che nei locali esistenti di Via Consolare bastava solo qualche piccola spesa per la sistemazione degli intonachi dei soffitti.

Evidentemente, per via dello sfratto esecutivo per morosità subito in contumacia dal Comune di Bagheria, nessuno si è preso la briga di evitare disagi e malcontento a chi ha bisogno dei servizi del C.P.I.

La proposta per le riparazioni, in sede di riunione con Amministratori dei Comuni del comprensorio, fu fatta dallo scrivente, e in considerazione del fatto che che i Comuni dichiaravano di non essere in condizione di affrontare spese, con vera e propria provocazione, dichiarai la disponibilità del personale dipendente dell'ufficio ad affrontare le spese. La proposta non fu ascoltata per motivi che non sto qui a spiegare.

Oggi, dopo 72 giorni,dopo avere spostato il C.P.I. per la terza volta da una sede all'altra, siamo ancora in balia di gente che non riesce , non sa, o non vuole trovare soluzioni al problema dei locali del C.P.I.

Il Responsabile del C.P.I.

G. Lo Giudice.  

Il Partito Democratico ritiene doveroso riporre all'attenzione dell'agenda politica di questa città un tema di cui il Governo cittadino non si sta occupando sufficientemente: il piano di risanamento.

Rientriamo dunque nel merito di un ragionamento cui spesso ci siamo occupati e su cui più volte abbiamo posto l'accento.

Non comprendiamo come tutti i buoni propositi palesati da questa amministrazione siano, almeno fino ad oggi, rimasti lettera morta e non vogliamo pensare che questo temporeggiare celi la volontà di dichiarare il dissesto.

Amministrare significa assumersi delle responsabilità i cui effetti ricadono su tutti e non ci sembra che fino ad oggi siano stati compiuti passi decisivi in merito.

I problemi finanziari del Comune sono ormai noti alla collettività ed urgono azioni concrete.

La lotta all'Evasione non è più procrastinabile in un'epoca in cui lo Stato impone ai Comuni di elevare il prelievo fiscale.

Siamo arrivati a fine gennaio e ancora non si intravede il bilancio di previsione, nonostante le sollecitazioni del Commissario ad acta.

Il bilancio di previsione dovrebbe servire, viste le indicazioni della Corte dei Conti, ad aderire al d.l. 174/2012 (convertito nella l. 213/2012) accedendo così al fondo di rotazione.

Auspichiamo dunque che l'Amministrazione predisponga il bilancio, rediga un serio e credibile piano di rientro ed inizi ad occuparsi dei problemi della città.
Bagheria ed i cittadini non meritano questo silenzio.

Il segretario del Partito Democratico
Maria Laura Maggiore

Palermo 17 Gennaio 2013- “57 tesserini di altrettanti deputati inseriti sui banchi all’Ars, ma soli 27 Presenti. Non mi sembra una bella forma di rispetto per i deputati presenti in aula, per i cittadini siciliani, oltre che un buon metodo per risparmiare sui costi della politica”.

Questa la denuncia del Capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars Giancarlo Cancelleri che durante l’odierna seduta d’aula solleva la questione dei deputati assenti in aula ma formalmente presenti grazie ai duplicati dei tesserini, schede magnetiche che vengono inserite nei banchetti di votazione, facendo risultare i deputati formalmente presenti, anche se questi non ci sono, falsando così la possibilità dell’Assemblea di potersi esprimere per mancanza di numero legale e consentendo però ai deputati di percepire per intero la diaria.

Antonio Venturino cita invece Flaiano aprendo in aula il suo intervento contro la costruzione del ponte sullo stretto di Messina nella seduta odierna dell’Assemblea Regionale Siciliana: “Non è la lettera da leggere, ma il postino da interpretare”. Un intervento accorato quello del Deputato del Movimento 5 Stelle Antonio Venturino cui viene data la parola dal presidente Ardizzone a seduta inoltrata. Se gli interventi precedenti citavano la possibilità che grazie al ponte sullo Stretto si potesse completare il corridoio Helsinky-Palermo, Venturino così ribatte: “Grazie al ponte saranno milioni i turisti che partendo direttamente da Helsinky arriveranno a Messina e li dovranno stare perché non potranno raggiungere agevolmente le zone interne della Sicilia, dove ci sono patrimoni di inestimabile bellezza, vedi la Villa romana del Casale di Piazza Armerina, città da dove io provengo, percorrendo delle mulattiere, con una viabilità interna praticamente fatiscente, da dopoguerra e dove le linee ferrate mono binario accolgono ancora i treni a gasolio”.

Poi Venturino risponde al collega parlamentare che aveva minimizzando i danni ambientali e faunistici. “Il ponte sullo stretto di Messina servirà sicuramente a qualcuno, a pochi intimi insomma e non alla maggioranza dei cittadini siciliani. Non voglio che i nostri figli – continua Venturino- paghino questo debito, vorrei invece che possano ereditare una Sicilia efficiente da un punto di vista delle infrastrutture”. Sulla questione si è fatto apprezzare l’intervento del deputato Valentina Zafarana che dati alla mano cita un aggravio sui costi di progettazione lievitati dai 4,4 agli 8,5 miliardi di euro.

Il deputato del Movimento 5 Stelle Valentina Zafarana, cita inoltre la mancata produzione dei nuovi studi sulla sismicità del territorio come imposto dal Cipe che richiedeva invece un costante monitoraggio. “Qualificati studiosi- ha dichiarato Zafarana- hanno scoperto nel 2012 una nuova faglia, la cui sismicità potrebbe scatenare eventi che superano ben oltre la soglia massima del 7,1 gradi della scala Richter cui la rigidezza strutturale del ponte potrebbe resistere”. Ma la seduta odierna non ha visto solo la questione Ponte di Messina all’ODG, ma anche l’applicazione dell'art.6 comma , lettera h, della legge regionale n. 5 del 2009, relativo al potenziamento e al distacco del P.O. di Augusta da quello di Lentini (SR) alla presenza dell’Assessore Regionale al Ramo Lucia Borsellino. A tal proposito è intervenuto il deputato Stefano Zito che ha chiesto interventi urgenti dal Governo regionale contro il depauperamento dell’Ospedale di Augusta, mozione che verrà discussa entro il 14 Febbraio, con un rinvio che consentirà all’Assessore Borsellino di poter valutare la questione nella sua interezza.

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Comunicato stampa gruppo parlamentare M5S 

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