Politica

Un codice etico a favore della trasparenza e della legalità e contro la corruzione e le infiltrazioni mafiose,e' questo il documento che Fabio Spatafora, candidato a Sindaco nelle prossime elezioni  per il rinnovo dell'amministrazione di Casteldaccia, proporrà ai candidati delle liste che sosterranno  la sua candidatura. 

Il documento si rifa' alla “Carta di Pisa” il codice etico redatto dall'associazione Avviso Pubblico (la rete nazionale degli enti locali per la formazione civile contro le mafie) con

il supporto di docenti universitari ,amministratori pubblici e funzionari della pubblica ammini-strazione. Il documento passa in rassegna tutte le condizioni in cui il futuro amministratore deve mostrare trasparenza, obiettività e assoluto rispetto della legalità.

L'accettazione e la sottoscrizione del Codice Etico,approvato in un affollata riunione dal comitato per Fabio Spatafora Sindaco, rappresenta una condizione imprescindibile per la candidatura al consiglio comunale. E' questa – sottolinea Fabio Spatafora - la nostra risposta al bisogno di legalità e di trasparenza che sale prepotentemente dall'opinione pubblica .

Fabio Spatafora e' intenzionato in caso di elezione a sottoporre lo stesso codice ai funzionari del comune.

Il codice si articola in 20 paragrafi ed impegna il sottoscrittore alla stretta osservanza di regole molto rigide che riguardano eventuali conflitti d'interesse, il divieto di ricevere regali da soggetti in qualche modo legati per motivi di lavoro con l'ente, regole che assicurino la piu' completa trasparenza degli atti, deve inoltre essere fugato ogni dubbio di clientelismo,e viene ribadito il principio che ogni atto discrezionale del futuro amministratore deve trovare giustificazione in motivazioni di ordine generale e di carattere giuridico.

Tra i vari articoli uno dei piu' significativi (che non era presente nella versione originale della “Carta di Pisa”) è quello dedicato alla lotta alla mafia che viene riconosciuta come la principale causa del sottosviluppo del meridione, ne viene sottolineata la ferocia e i gravissimi rischi per la convivenza civile.

Il sottoscrittore s'impegna sul suo onore a combatterla e a preservare l'amministrazione da ogni contaminazione mafiosa. Altri articoli riguardano la correttezza del confronto democratico,i rapporti con i cittadini. Viene inoltre raccomandato un corretto rapporto con l'autorità giudiziaria:

In caso sia rinviato a giudizio o sottoposto a misure di prevenzione personale e patrimoniale per reati di corruzione, concussione, mafia, estorsione, riciclaggio, traffico illecito di rifiuti, e ogni altra fattispecie ricompresa nell’elenco di cui all’art. 1 del Codice di autoregolamentazione approvato dalla Commissione parlamentare antimafia nella seduta del 18 febbraio 2010, l’amministratore si impegna a dimettersi ovvero a rimettere il mandato”.

Il codice etico verra' integralmente pubblicato a breve nella pagina facebook Fabio Spatafora Sindaco .

Vincenzo Accurso

 

 

 

Il primo è il consigliere comunale Pietro Pagano (PD) che molto tempestivamente dichiara la propria incompatibilità con il provvedimento di adozione del Piano Regolatore generale, provvedimento che di qua a qualche settimana vedrà impegnato il consiglio comunale.

Lo ha comunicato al sindaco, al presidente del consiglio, e al segretario

In questo momento l'esame del Piano regolatore è al vaglio della III Commissione consiliare, i cui componenti lo stanno esaminando per esprimere un semplice parere che non sarà vincolante per il consiglio comunale;  il documento di programmazione urbanistica generale del territorio è stato inviato anche al Consiglio di circoscrizione di Aspra.

La legge prevede che siano incompatibili, e quindi non possano esprimere il proprio voto sull'adozione, quei consiglieri che siano o proprietari o i cui parenti sino al IV grado,  siano proprietari di aree nel comune che in questo nuovo piano hanno avuto modificazioni delle previsioni urbanistiche rispetto al precedente Piano regolatore, quindi rispetto a quello del 1976.

Tutti i consiglieri per potere valutare la propria posizione sono già stati dotati di una copia digitale del Piano regolatore generale, perchè possano prendere le loro decisioni.

Anche il segretario comunale dovrà dichiarare la propria "compatibilità".

La sollecitazione che facciamo è che per accelerare i tempi si faccia presto, per capire se potrà essere il  consiglio comunale, anche se a ranghi ridotti, ad approvare il PRG o si dovrà chiedere l'intervento di un commissario straordinario che interverrebbe qualora la maggioranza dei consiglieri si dovesse dichiarare incompatibile.

Spett.le Sig. Sindaco del Comune di Santa Flavia

I Sottoscritti Cittadini, Attivisti e Simpatizzanti del Movimento 5 Stelle di Santa Flavia, in relazione agli ultimi accadimenti sul disservizio nella raccolta della nettezza urbana in ambito Comunale, si sono riuniti e interrogati sulle criticità del Servizio.

Negli incontri sin qui tenuti, abbiamo cercato di raccogliere informazioni, il più dettagliate possibili, per ricostruire un quadro completo sulla reale situazione organizzativa ed amministrativa in cui il Comune di Santa Flavia si trova ad operare.

I punti della questione più rilevanti sono a nostro giudizio:

1) Il dissesto economico in cui versano le casse Comunali

2) La controversa , e a tratti indefinibile, relazione di partenariato con il Consorzio Coinres

3) La decisione di questa Amministrazione di interrompere la Raccolta Differenziata che si era intrapresa, con rilevanti risultati, anche se non soddisfacenti.

4) La mancata (a ns. giudizio) lungimiranza nel valutare le decisioni sullo smaltimento dei rifiuti Solidi Urbani, in ordine al passaggio da Indifferenziata a Differenziata .

5) La ormai, non tanto più voce di corridoio, che paventa da parte del Comune un prossimo aumento della Tarsu dell’80%.

Ci corre, da subito, l’obbligo di dissentire sull’andamento poco virtuoso che questa Amministrazione si appresta a perseguire nel merito.

Nel volerci porre, da Cittadini, in una posizione Costruttiva e di Collaborazione nell’interesse della Comunità Flavese, Le chiediamo un Incontro per l’apertura di un Confronto, aperto all’individuazione di Soluzioni che riportino in equilibrio l’instabilità di questo Segmento , che per accordi presi in ambito Europeo potrà in un prossimo futuro, portarci Vantaggi o Ulteriori Aggravi di carattere economico.

La nostra disponibilità ad adoperarci (presso la Cittadinanza) per Divulgare e Innescare il Circuito Virtuoso della Raccolta Differenziata, lo intenda come scontato; del resto è Obiettivo del nostro Movimento 5 Stelle la realizzazione nei tempi concordati e già tracciati dalla Comunità Europea, delle iniziative volte al “Rifiuto Zero”.

La esortiamo altresì a Temporeggiare nell’assunzione di decisioni Onerose rivolte alla Comunità, già oberata dalla Crisi Economica che attanaglia la nostra Nazione.

Sicuri ,che Ella, accolga questa nostra richiesta, l’occasione ci è gradita per porgere

Distinti Saluti.

MOVIMENTO 5 STELLE
Santa Flavia

 

Se sulla vicenda di corso Umberto l’altra Bagheria e gli altri bagheresi non faranno sentire alta e chiara la loro voce, è inevitabile che prima o poi il sindaco Lo Meo capitoli e ceda accogliendo le richieste di una cinquantina di commercianti, finalizzate ad una riapertura del centro storico al traffico automobilistico con sosta “breve e regolamentata”, che dietro l’ipocrisia del termine, significa tornare al caos di un tempo.

Oggi a Lo Meo, come ieri a Sciortino, dobbiamo riconoscere che sulla vicenda corso Umberto, entrambi in sostanziale solitudine, e smentendo quel tratto del politico nostrano portato a piegarsi alle pressioni di piazza, che ha ragione chi alza di più la voce, hanno tenuto dritta la barra del timone.

E non era e non sarà facile.

Per Lo Meo ancora di più che per Sciortino: perché cresce in consiglio il partito degli opportunisti, perché quelli che sono contrari alla riapertura alle auto non hanno il coraggio, a parte il Partito democratico, di prendere una posizione chiara, e continuano a nascondersi e a giocare sui distinguo, cercando di mettere assieme il diavolo e l’acqua santa


Sinora Lo Meo sta tenendo botta quasi da solo, ma fino a quando?

La verità è che in questa vicenda è del tutto drammaticamente assente la Bagheria delle associazioni, la Bagheria delle idee, la Bagheria che vuole costruire un nuovo modello di città e di convivenza, la Bagheria che punta a ridurre l’inquinamento abbattendo il numero di auto circolanti  ed a riqualificare il centro urbano, la Bagheria che mira in definitiva a capovolgere o a introdurre nuovi ‘valori’ e ad indicare anche una strada per il futuro.

Non basta qualche commento su face book, e poi restare a guardare quanto succede, come se fossimo dei semplici spettatori.

Su quale trincea stanno tutti quei circoli e quelle associazioni e quei movimenti che puliscono mari e monti?

Perché non proclamano una grande marcia, anzi una grande passeggiata sul corso, di qualche migliaio di persone per difendere il corso chiuso alle auto, con la stessa testardaggine di chi vuole riaprirlo?

Il problema a questo punto è chiaro: c’è un gruppo di commercianti di corso Umberto che ascrive, facendo secondo noi un errore madornale, una delle cause dei loro magri affari al corso chiuso.

La nostra fondata impressione è che questa storia del corso chiuso  alle auto, sia per una larga parte dei commercianti che protestano, una via di fuga per non fare un esame serio sul loro modo di esercitare questa attività: ma siccome questo non è il nostro campo e facciamo altro, non vogliamo dare lezioni a nessuno.

E’ un fatto però che nello stesso corso Umberto pedonale assieme a negozi vuoti, ci sono attività, e si vedono a occhio nudo, che godono di eccellente salute.

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Non sono tantissimi i 'protestanti' ma alzano la voce ed hanno trovato un insperato aiuto in un sacerdote, don Filippo Custode, parroco della Chiesa del Santo Sepolcro, che ha sposato la loro causa.

Posizione legittima e rispettabile se assunta come semplice cittadino appartenente alla nostra comunità, ma presa come e perchè pastore di anime è alquanto discutibile.

Lascia infatti molto perplessi “l’esposizione” di un parroco su una vicenda del genere, perché in gioco non c’è né la cura delle anime né un problema di etica, né il dramma sociale che attraversa la nostra intera comunità, questioni sulle quali è giusto che un rappresentante della chiesa si pronunci: c’è invece una questione molto particolare, di esclusiva competenza del sindaco, e cioè impedire il transito delle auto in una arteria su cui sono insistono un centinaio di esercizi commerciali

Che un uomo di chiesa si pronunci e scenda in prima persona in campo con tutto quello che di simbolico il vestire l’abito talare comporta, sul problema di chiudere un corso alle auto perché danneggerebbe il commercio, è questione poco comprensibile: perdonateci il paragone irriverente, ma è come se il sindaco Lo Meo andasse a trovare il parroco della Chiesa del Sepolcro e lo andasse a consigliare su come dir messa e su come celebrare le liturgie religiose : né più né meno.

Ci risulta che ci sono sacerdoti bagheresi che sullo stesso argomento la pensano diversamente da padre Filippo Custode, ed anche loro sono pastori di anime ed hanno sommamente a cuore le sorti di chi lavora e si sacrifica.

Ed allora ? ne facciamo una guerra di religione, o di religiosi?

Dall’altra parte c’è la gente comune, i pensionati soprattutto e le coppie con bambini, che hanno mostrato di apprezzare la novità, riversandosi nei pomeriggi di bel tempo, che da noi vuol dire oltre 250 giorni l’anno, nel corso a passeggiare ad incontrare amici e conoscenti, a vivere una dimensione ‘umana’ dell’essere residenti in un luogo.

Siamo certi, e lo sanno anche i commercianti che un referendum, vedrebbe largamente maggioritaria la parte di popolazione contraria alla riapertura, malgrado i disagi nel traffico che ha comportato.

E allora gruppi, associazioni, movimenti, privati cittadini, partiti e, se ci sono ancora, i sindacati, facciano conoscere, anche senza referendum, la loro opinione.

Se sono d’accordo con il corso chiuso al traffico, scendano in piazza a difenderlo: se non lo faranno non si lamentino domani se un sindaco lasciato solo dovesse riaprire il corso alle auto cedendo alle pressioni.

Angelo Gargano

la foto è stata postata sul profilo facebook di Pietro Pagano
 

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