Politica

Turismo, relazione fra beni culturali ed associazioni e necessità di fare rete: questi i temi di un incontro tenuto oggi tra il deputato M5S Claudia La Rocca e il sindaco di Bagheria Vincenzo Lo Meo.

Sul tappeto anche la questione Villetta Ugdulena, posta in un luogo potenzialmente strategico per l'accoglienza ai turisti, che risulta non valorizzata.

Inaccessibili al suo interno risultano le strutture che ospitavano la Pro loco, chiuse, a quanto pare, per un'incomprensibile difficoltà a rientrare in possesso delle chiavi dei locali.

"Ci sono - ha affermato La Rocca - tanti cittadini disposti a prendersi cura del proprio territorio, ad adottare beni culturali, piazze e giardini, per rendere più vivibile la città per l'intera comunità e soprattutto per renderla più appetibile per i turisti, con conseguenziali ricadute sull'economia. Basta dargli l'opportunità di farlo e questo concetto dovrebbe valere per ogni comune della Sicilia".

Per cercare di risolvere il problema è in calendario un incontro dei deputati M5S Claudia La Rocca e Salvatore Siragusa con l'assessore ai Beni Culturali Dora Favatella.

In seguito i deputati incontreranno le associazioni locali.

 

Fonte  Gruppo parlamentare M5S
 

Con le delibere di Giunta rispettivamente n. 77, 78, 79, 80, 81 del 29 maggio 2013 la Giunta Comunale ha deliberato di proporre al Consiglio comunale di aumentare, per l’anno 2013, una serie di aliquote e tariffe che specifichiamo di seguito.

Tali delibere contenenti le proposte di aumento sono successive alla deliberazione di consiglio comunale n. 23 del 14 marzo 2013 con la quale il Consiglio comunale approvava la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale art. 243-bis TUEL(integrato dalla legge 213/2012).

In tale delibera si esplicitava espressamente che il decreto legge 174/2012 ha introdotto la nuova procedura per il risanamento degli Enti Locali prevedendo per i comuni per i quali sussistono squilibri strutturali di bilancio, tali da provocare dissesto, di attivare una procedura di riequilibrio finanziario pluriennale attivata appunto con una deliberazione di Consiglio comunale trasmessa alla Corte dei Conti.

Al fine di assicurare il riequilibrio finanziario, per tutto il periodo di durata del piano, l'ente potrà anche procedere all'assunzione di mutui per la copertura di debiti fuori bilancio riferiti a spese di investimento in deroga, nonché accedere al Fondo di rotazione per assicurare la stabilità, a condizione che si sia avvalso della facoltà di deliberare le aliquote o tariffe nella misura massima prevista, che provveda alla alienazione dei beni patrimoniali disponibili non indispensabili per i fini istituzionali dell'ente e che provveda infine alla rideterminazione della dotazione organica.

In altre parole affinché il piano di risanamento possa andare a buon fine e si possa evitare il dissesto il Consiglio comunale ha deliberato e dato mandato alla Giunta di dover procedere alla stesura di un piano di rientro che preveda quali atti propedeutici per l’accesso al fondo di rotazione le delibere di aumento nella misura massima delle imposte e tasse comunali.

Nello specifico: con la delibera 77 si propone di aumentare l’aliquota dell’ addizionale comunale all’Irpef per l’anno 2013 alla percentuale massima dello 0,80 % consentita dalla normativa; con la delibera 78 si propone l’aumento delle tariffe della tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche, sia per quanto riguarda aree permanenti che per quelle temporanee, nella misura massima consentita dal decreto legislativo 507/1993 determinate nella misura del 36% per la Tosap Permanente e apparecchi automatici, del 43% per i distributori di carburanti e sottosuolo e del 67% per la Tosap Temporanea; con la delibera 79 si propone l’aumento delle tariffe della imposta comunale sulla pubblicità e le pubbliche affissioni, nella misura massima consentita dal decreto legislativo 507/1993, determinate nella misura del 40% per la pubblicità permanente/temporanea e nella misura del 30% sulle affissioni, con la delibera di Giunta n. 80 si approvare la tassa comunale sui rifiuti – anticipazione versamenti nelle more delle formale istituzione della TARES per un importo complessivo di € 10.039.768,50 dovuto a titolo TARES per l’anno 2013 e di disporre che la quarta rata di versamento avente scadenza 30 dicembre 2013, sia per le utenze non domestiche sia per le utenze domestiche, sarà effettuato a titolo di conguaglio a seguito dell’approvazione delle tariffe stabilite per l’anno 2013 ai sensi del decreto “Salva Italia” n. 35/2013 e comprenderà la maggiorazione di 0,30 euro a mq. Per i servizi indivisibili di cui al comma 13 del predetto decreto,riservata allo Stato, ed infine con la delibera di
Giunta n. 81 si determina di proporre relativamente alle aliquote dell’IMU per l’abitazione principale e relative pertinenze lo 0,60 % per i fabbricati rurali ad uso strumentale di cui all’art. 9, comma 3-bis, del D.L. n. 557/1993 lo 0.20% e per tutti gli altri immobili 1,06 %.

In merito al tributo sui rifiuti si precisa che è stato disciplinata l’introduzione, a decorrere dal primo gennaio 2013, del tributo comunale sui rifiuti e sui servizi, a copertura dei costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati avviati allo smaltimento e dei costi relativi ai servizi indivisibili dei Comuni; la componente rifiuti del nuovo tributo deve garantire la copertura dei costi del servizio di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati avviati allo smaltimento, i proventi debbono quindi essere in grado di assicurare l’equilibrio economico dando copertura a tutti i costi del servizio: raccolta, trasporto, e smaltimento.

Sono atti propedeutici al piano di rientro, sono indispensabili per evitare il dissesto doverosi ma necessari” – così il sindaco di Bagheria, Vincenzo Lo Meo, che spiega il perché di queste proposte. “Ci aspettano un paio di anni di sacrifici, ma non c’è altra strada al dissesto che avrebbe causato danni anche più gravi.

 

Fonte  Ufficio Stampa del Comune di Bagheria
 

Egr. direttore , abbiamo letto soltanto oggi , l'articolo con cui il candidato Sindaco Montesanto annuncia urbi et orbi motu proprio, di aver trovato la soluzione ad una decina di problemi,con un unico provvedimento , che tra l'altro dovrebbe abbassare i costi della bolletta elettrica,risolvere il problema della sicurezza , produrre internet gratis per tutti e cosi' via. Impressionante !

In realtà si tratta dell'ennesima puntata della madre di tutte le battaglie della nostra graziosa opposizione, che ormai non trova di meglio che ripetere fino alla noia, la sceneggiata sulla questione della illuminazione pubblica. 

Credo sia utile ricordare ai lettori che in data 08.07.2009 veniva approvato in consiglio comunale, l'emendamento al piano triennale alle opere pubbliche, che si proponeva di adeguare il suddetto piano triennale con una serie di interventi, tra cui al punto 1 figurava : "Opere di adeguamento e miglioramento dell'impianto di pubblica illuminazione in project financing per un i mporto di € 2.409.000,00."

Indovinate chi era l'assessore ai lavori pubblici che proponeva l 'emendamento in questione . Avete indovinato era proprio lui : Montesanto Giuseppe detto Pino, attualmente candidato dell'opposizione alla Carica di Sin-daco. Per ora, perchè non e' detto che il movimento migratorio tra le fazioni politiche del candidato in questione, siano terminate.

In effetti il signor Montesanto e', come dire,piuttosto volubile; infatti 5 anni fa , nel bel mezzo della campagna elettorale, abbandona i suoi amici di cordata ed approda allo schieramento che vincerà le elezioni, lasciando con un palmo di naso il candidato sindaco che lui stesso aveva convinto a scendere in campo.

Successivamente dopo qualche anno da assessore ai lavori pubblici (mica bruscolini), avendo compreso che non avrebbe trovato solidarietà alle sue ambizioni elettorali , lascia la maggioranza, e adesso come se nulla fosse, veste i panni del passionario del rinnovamento ed esperto in illuminazione pubblica.

Possiamo testimoniare, essendo stati suoi colleghi di giunta (sono sempre esperienze utili alla vita) che mai, in nessun momento l'allora assessore Montesanto , esternò perplessità sul famigerato project financing sulla illumi-nazione pubblica, nè nella sua lettera di dimissioni dalla carica di assessore, si fa cenno alla questione.

Eppure dopo l'uscita dalla maggioranza il project , che egli stesso aveva fatto approvare dal consiglio ed istruito fino alla nomina del promotore,diventa il suo bersaglio favorito.

Come ex colleghi di giunta del Montesanto detto Pino,  ci sentiamo profondamenti offesi per tale schizofrenico comportamento, perche' se qualcosa non andava in quel provvedimento avevamo il diritto di esser-ne messi a conoscenza.

L'allora assessore ai lavori pubblici ,invece durante l'intero suo mandato,non disse una sola parola contro il Project. Ricordiamo per la precisione storica che l'emendamen-to proposto dal nostro eroe , veniva approvato con voto unanime dei 15 consiglieri presenti su 15.

Praticamente i consiglieri dell'opposizione votarono in massa a favore del famigerato Project Financing.Certamente l'aver cambiato idea su di un argomento così importante e' spia di un disagio interiore e di un tormentato percorso ideativo che merita rispetto, ma consentiteci di esserne quanto-meno perplessi.

Certo, votare in consiglio comunale a favore di un provvedimento e poi millantarne in pubblico decisa contrarietà può essere comodo ma confonde un po' le idee a chi ama la chiarezza e la schiettezza. Sarebbe auspicabile ma soprattutto doveroso, che i consiglieri dell'opposi-zione spiegassero il tortuoso procedimento che li ha portati ad un tale sostanziale cambio di posi-zione.

Comunque sia, grazie all'incessante opera dell'assessore Montesanto, il 28.12.2009 veniva pubblicato con evidenza pubblica il bando per la ricerca del promotore, bando al quale soltanto una ditta ha partecipato aggiudicandosi cosi' la qualifica di promotore. Ricordiamo per sovrappiù che la cifra di € 2.409.000,00 si riferisce al costo dell'adeguamento dell'impianto e che nessun finanziamento pubblico prevede l'erogazione di una tale somma necessaria per l'adeguamento di un impianto di illuminazione che appare a tutti obsoleto.

Quindi o si ricorreva al Project Financing o si rinunziava per sempre ad avere un impianto di illuminazione pubblica adeguato e pienamente funzionante; che la cifra di € 380.000,00 si riferisce al costo che annualmente il comune sostiene per il pagamento delle bollette e per la manutenzione ordinaria degli impianti.

In soldoni, quando il Project andrà a buon fine i Casteldaccesi si ritroveranno un impianto di illuminazione nuovo senza spendere un solo centesimo in piu' di quanto l'amministrazione oggi gia' non spenda. Infine viene celebrata la gara per l'aggiudicazione definitiva , vinta dallo stesso promotore .

Questo e' lo stato dell'arte sulla questione illuminazione pubblica, il resto sono ciance e volgari mistificazioni.

Chi capisce qualcosa di lavori pubblici, comprende che la pratica del project financing in futuro sarà l'unico modo per produrre servizi ed impianti.

Il termine Project viene infatti mutuato dal codice anglosassone proprio nell'intento di favorire l'accesso dei privati (e dei loro soldi) nel mondo delle opere pubbliche ,visto che le risorse degli enti locali sono ormai ridotte al lumicino.

Ne sono la prova, i numerosi interventi legislativi che hanno reso ancora più semplice e veloce l'adozione di tali provvedimenti. Ma oggi la questione e' un'altra . I Casteldaccesi hanno il diritto di capire cosa c'e' dietro il valzer delle dichiarazioni, delle accuse e dei continui cambi di casacca.

Il candidato Sindaco Montesanto dovrebbe spendere questi pochi giorni di ribalta pubblica che gli rimangono, per spiegare ai suoi incolpevoli elettori i continui cambiamenti di opinione e di schieramento.

Un po' di verità sarebbe gradita; in fondo noi ex colleghi dell'assessore Pino Montesanto dobbiamo ancora capire cosa non andava nel progetto che egli ci proponeva.

Gli ex colleghi dell'allora assessore Pino Montesanto
Maria Pia Di Salvo
Vincenzo Accurso
Franco Montesanto
Sebastiano Di Giacinto
Salvo Manzella


 

E' ufficiale: il consiglio comunale di Bagheria nell'unico atto, oltre ai bilanci, qualificante l'amministrazione si è dichiarato incompatibile ad approvare il Piano regolatore generale. 

Questo vuol dire che la segretaria comunicherà agli Enti locali che il consiglio non può neanche avviare la discussione generale e tantomeno l'esame del documento programmatorio del territorio.

Ad approvare il piano regolatore verrà quindi inviato un commissario ad acta, presumibilmente nominato dall'Assessorato regionale al Territorio.

Era iniziato stamane in consiglio comunale, in un clima di forte tensione per la presenza di una  ventina di operai del Coinres con contratto a tempo determinato che lavorano a Bagheria, l 'iter che avrebbe dovuto portare  al provvedimento di adozione del Piano regolatore generale: la discussione è stata introdotta dall'assessore all'urbanistica Porretto, cui è seguita una ampia illustrazione dei criteri guida che hanno portato il gruppo di piano a formulare la proposta a attualmente all'esame del consiglio, da parte dell'ing. Vincenzo Aiello, coordinatore del gruppo-piano

Subito dopo  è intervenuto il geometra Carlo Tripoli anch'egli facente parte del gruppo assieme all'arch. Piazza.

Si è passati quindi, prima di iniziare la discussione generale alla dichiarazione della incompatibilità, che prevede che i consiglieri (e il segretario generale), qualora abbiano familiari sino al IV grado, proprietari di aree che hanno subito delle variazioni di destinazione rispetto a quella prevista nell'ultimo P:R.G. vigente, debbano dichiarare la loro incompatibilità.

Cosa che è avvenuta nei termini che vi abbiamo riportato.

 

Altri articoli...