Politica

 

Intende saperne di più il gruppo di consiliare di Forza Italia, dopo la notizia che al nostro comune è pervenuta una segnalazione del prefetto che solleva dubbi di mafia su una azienda in rapporti con  Bagheria. Il sindaco chiarisca, è la richiesta dei due consiglieri di Forza Italia. Questo il testo della richiesta.

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Chiediamo al sindaco di Bagheria di riferire in Consiglio sul pericolo di infiltrazioni della criminalità organizzata nell’attività amministrativa comunale, come paventato solo pochi giorni addietro dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci a proposito dei centri del palermitano più a rischio di ingerenze e di interesse da parte della mafia. Dal primo cittadino di Bagheria intendiamo sapere quali iniziative straordinarie vorrà porre in essere per tutelare il buon governo della città, la trasparenza amministrativa e la legalità degli atti politici, per far si’ che tra le maglie della azione amministrativa non riescano ad inserirsi interessi mafiosi e clientelari.

Chiediamo pertanto la convocazione di un Consiglio comunale straordinario per discutere della situazione attuale e per valutare – nel rispetto dei rispettivi ruoli di maggioranza ed opposizione – le misure che possono essere intraprese. Riteniamo infatti che su questo fronte non possano e non debbano esistere posizioni silenziose o equivoche. Al sindaco ribadiamo il nostro pieno appoggio sul contrasto alla mafia e confidiamo nella sua capacita’ di ascolto e di dialogo. Noi, comunque, proseguiremo nel percorso già avviato, e la nostra opera di denuncia non potrà che essere puntuale e trasparente, nel rispetto dei diritti della cittadinanza

 

Il Gruppo Consiliare di Forza Italia - Maurizio Lo Galbo, Carmelo Gargano

Il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque, ha nominato, con una determina sindacale di prossima pubblicazione sul sito web comunale, il nuovo assessore al Bilancio e Finanze, patrimonio, Risorse Umane e servizi Demografici, dopo le dimissioni di Domenico Mastrolembo Ventura.

E’ Maria Laura Maggiore, già consigliere in quota Movimento 5 Stelle, classe ’83, nubile, laureata in Scienze Giuridiche il neo assessore che è conscia ma determinata davanti al compito difficile che l’attende.

“E’ stata una decisione corale in seno al Movimento – ha detto il sindaco Cinque e senza dubbio io riscontro in lei competenza nelle materie affidatele e capacità professionale tale da affrontare le gravi questioni che il Comune dovrà risolvere durante tutta la mia sindacatura”.

Sono tante le azioni che ha già in mente di far partire il neo assessore: “ dal tagliare i fitti realizzando un piano d’analisi dei fitti al riattivare la macchina amministrativa anche attraverso un ripresa del rapporto con ogni singolo dipendente ed una riorganizzazione degli uffici e servizi e la creazione di un network di comunicazione interna amministrazione-personale”.

"E’ infatti intenzione dell’assessore Maggiore incontrare a breve i dipendenti comunali con incontri organizzati per categoria e fascia ma anche per settore con un processo che miri ad un approccio bottom up, azione questa – spiega l’assessore che era nel programma dell’amministrazione Cinque- ma che non è decollata”.

Fondamentale il recupero della situazione finanziaria dell’ente. Maria Laura Maggiore intende portare avanti un’analisi del patrimonio immobile e mobile di tutto il Comune, razionalizzare tutte le spese, tagliare le utenze elettriche inutili, sulla scorta di un’indagine già condotta dallo stesso Movimento ed eliminare tutte le voci di costo la cui eliminazione non produca danni al funzionamento della macchina amministrativa. “Inizierà da subito un’interlocuzione con Roma – conclude il neso assessore al Bilancio – per capire come mai i commissari non sono ancora stati nominati ed insediati e solleciteremo l’intervento”.

Fonte Ufficio Stampa del comune di Bagheria

 

Sino a due anni fa non era difficile incontrarli insieme, anche perchè primi cittadini di due comunità, Casteldaccia e Altavilla Milicia,  confinanti e presenti in organismi consortili comuni (Coinres, Metropoli est ecc.); poi le loro strade si sono nettamente divise.

Giovanni Di Giacinto salta in tempo sul carro di Rosario Crocetta e diviene nell'ottobre di due anni fa, deputato regionale e capogruppo del Megafono, mentre pochi mesi dopo Nino Parisi è costretto a lasciare il suo incarico per lo scioglimento del consiglio comunale di Altavilla Milicia.

Ma Parisi non si rassegna, e con l'animosità di chi ritiene di aver avuto fatto un torto gravissimo da parte di politici che lo avevano, a suo dire, reiteratamente invitato ad unirsi all'avventura di Crocetta, ricevendone un netto rifiuto.

Da allora sarebbero cominciati i guai per Nino Parisi, amato e stimato dai suoi concittadini, compreso uno scioglimento del consiglio che l'ex sindaco di Altavilla Milicia, continua a contestare in tutte le sedi giurisdizionali possibili; nei giorni successivi allo scioglimento furono centinaia le attestazioni di solidarietàe sostegno che ricevette dagli altavillesi, ed ancora oggi continua ad essere presente nel dibattito politico.

Ma stavolta il suo obiettivo è il capogruppo del Megafono, appunto quel Giovanni Di Giacinto, assessore un tempo della giunta Di Matteo e sindaco per le due successive tornate a Casteldaccia.

Nino Parisi, in una intervista rilasciata a Marina Pupella e pubblicata il 19 ottobre sul periodico on line che nel nome richiama lo storico quotidiano L'Ora, va giù duro contro i precedenti amministratori altavillesi che avrebbero di fatto lasciato al pentito di mafia Vincenzo Gennaro carta bianca su tutta una serie di lavori pubblici,  replicando poi alle accuse mosse dal pentito di avergli promesso incarichi in cambio di voti:

Gennaro innanzitutto non è iscritto all’Ordine dei geometri, per cui non poteva ricevere mandati. Poi, la sua forza elettorale era limitata al suo nucleo familiare. Mi chiedo invece, come mai gli investigatori non abbiano fatto luce sugli incarichi formali e informali ottenuti con la precedente amministrazione quando le commistioni con la mafia erano così evidenti e sotto gli occhi di tutti. Ma polizia e carabinieri chiusero entrambi gli occhi, forse in virtù delle parentele influenti del vice sindaco, Giuseppe Virga, quella del segretario comunale del tempo, Domenica Ficano, sorella di un agente di P.G. presso la stessa procura, e quelle dello stesso sindaco del tempo, Salvatore Scaletta discepolo dell’on. Salvo Lima prima e dell’on. Totò Cuffaro, poi”.

In un'altra occasione Parisi aveva affermato che un senatore del territorio gli avrebbe consigliato di mettersi sotto la sua ala protettrice per eviatre problemi, e poi patrte l'affondo contro Giovanni Di Giacinto.

È un’accusa pesante, perché avrebbero dovuto avercela con lei?, prosegue nella domanda successiva la giornalista, ricevendo come risposta.

"È molto singolare, ad esempio, che l’on. Giovanni Di Giacinto non venga mai menzionato nel contesto della relazione di scioglimento, seppure fosse un assiduo frequentatore del bar gestito dal figlio di Lombardo, arrestato nell’operazione “Reset”. Eppure non è un segreto per nessuno che ad Altavilla sia stato votato proprio dalle stesse persone che sono state ritenute influenti nel mio caso. E che parteciparono anche alla sua festa in piazza con tanto di catering”.

altNon tarda ad arrivare il giorno dopo, la replica dell'on. Di Giacinto riportata sullo stesso periodico on line:

"L’accostamento pretestuoso che il sig. Parisi fa tra la mia persona e le vicissitudini che hanno colpito il comune di Altavilla durante la sua sindacatura appaiono prive di ogni nesso con un chiaro intento denigratorio alla mia persona, tanto più che proprio nel comune di Altavilla, in occasione delle elezioni regionali del 2012, il sottoscritto ha ottenuto soltanto circa 100 voti a fronte di circa 5000 votanti in un paese limitrofo a quello di residenza”.

La sera delle mie elezioni a Deputato regionale non c’è stata nessuna festa di piazza dove sia stato offerto un catering da chicchessia, né a Casteldaccia ne altrove, tantomeno dai personaggi a cui il sig. Parisi fa riferimento, né ho mai frequentato bar o persone per gli scopi a cui lo stesso gratuitamente allude”.

Per concludere: " l'onorevole Di Giacinto, valutata la gravità e infondatezza di quanto dichiarato dall’ex sindaco del comune di Altavilla Milicia, ha già dato mandato ai propri legali di proporre denunzie e/o querele a tutela della propria immagine".

Mentre un pugno di inutili consiglieri con il suo sindaco e qualche assessore si trovavano inutilmente a Bruxelles, dei bambini normodotati davanti le bandiere della CGIL urlavano Vergogna! a questa amministrazione.

Questa amministrazione si vergogna; si vergogna di non poter fare l'impossibile; si vergogna perchè spesso proprio l'assenza di vergogna ha portato la classe politica verso un dissesto economico e morale :si vergogna delle condizioni in cui è stato lasciato l'Ente; Si vergogna ma ha assunto consapevolmente l'onere e l'onore di guidarlo per ricostruirlo affinchè chi verrà dopo non debba poi vergognarsi per qualcosa che non ha fatto.

Chissà invece se chi ha usato dei bambini per popolare un sit in con un chiaro intento politico si vergogna di ciò che ha fatto. 

Chissà se prima di insegnare a questi piccoli ad urlare vergogna è stato loro spiegato che bisogna sempre andare alla ricerca di responsabilità vere, non presunte. 

La curiosità è ciò che più si dovrebbe amare nei bambini, e speriamo che molti cittadini bagheresi siano rimasti bambini e si stiano facendo delle domande vere su come stanno andando le cose e perchè
Noi che ancora  conserviamo lo spirito indagatorio dei bambini le domande ce le facciamo,le poniamo, tentando sempre di trovare una risposta. Purtroppo spesso la risposta che si trova non è quello che ci saremmo aspettati ed in tal caso che queste risposte le giriamo ai bagheresi che possano aiutarci a capire.

Bruxelles non è stata inutile. Decisamente, non lo è stata. Non soltanto per i legami, per l'ambiente e per le opportunità economiche che essa può offrire all'Ente, ma soprattutto per la nostra formazione politico-culturale.Qualcuno ci ha definiti ginnasiali. E lo ringraziamo. Perchè come ginnasiali siamo convinti che l'esercizio porti alla conoscenza e al miglioramento. Da un Ginnasio, d'altronde, partirono le rivoluzioni concettuali che oggi animano la cultura occidentale.

E come allievi di un ginnasio ci siamo approcciati a quello che oggi è la sede del destino di noi europei. Tutti dovrebbero avere l'opportunità di capire come funziona il Parlamento Europeo e quanto esso sia anti democratico. Tutti dovrebbero avere l'opportunità di chiedere ai propri euro deputati dove sta andando l'Europa.

Noi vorremmo spiegarvelo.

La nostra Europa delle banche vende denaro agli stati, che devono restituirlo con gli interessi: dai trattati e dagli interessi nasce il debito pubblico.

Nell'Europa che hanno costruito lo Stato non è più uno Stato ma è qualcosa di simile all'impresa.

Per versare soldi nelle casse europee per alimentare i fondi e per pagare i debiti, lo Stato Italiano, che non stampa più moneta, ricordiamolo, taglia le spese, taglia i trasferimenti alle Regioni, taglia i servizi, taglia la scuola, taglia la sanità , taglia per rimanere in questo sistema che secondo il funzionario addetto alle spiegazioni l'unica cosa che garantisce  le pace che non deve essere data per scontata

Se lo Stato taglia, la Regione deve necessariamente tagliare, quindi con i suoi carrozzoni iniziano a tremare le sedie, la gente protesta ma non è più possibile mantenere servizi e clientele varie quindi si azzera tutto e si taglia.

Al contempo aumentano le tasse e tutto viene scaricato sulle spalle della collettività: chiude il Tribunale, chiude l'Inps, chiude l'Agenzia delle entrate e si dice al comune, se li vuoi ti paghi le spese!. Si tagliano i fondi del Piano di Zona e si scrive che ormai i comuni sono diventati bravi e quindi si può tagliare come se non nascessero più disabili, come se la gente non invecchiasse, non divorziasse, non delinquesse più, come se dei servizi non ce ne fosse più bisogno e si dice ai comuni, se ne avete bisogno, trovate il modo voi di garantirli.

E mentre si consumava questa tragedia politica che ha trasformato le persone in numeri, a tutti i livelli i vari partiti divoravano quanto di buono poteva rimanere, un malcostume diffuso che ha ridotto molti comuni sul lastrico: Bagheria è la metafora dell'Italia. Un paese in dissesto finanziario costretto a tagliare su tutto; popolato anche da vecchi nel corpo e nello spirito che non si fanno domande, privi del beneficio del dubbio, convinti di avere tutte le risposte, soggiogati ai poteri forti. Vecchi, non di età. Anzi fa male notare quanti  siano i giovani vecchi che ancora oggi sono assuefatti al gioco del potere, amanti della politica d'ancien regime, perseguita senza alcun dubbio di sorta

Oggi che la nostra posizione di amministratori ci richiede di affrontare in prima linea questi disastri economici  e di tastare gli umori della gente, delusa, amareggiata, che fatica ad arrivare a fine mese o è privata dei più elementari tra i diritti: l'istruzione, la sanità, l'assistenza sociale, quei diritti insomma che danno piena dignità all'uomo e la donna, ci siamo chiesti: dove sta andando l'Europa? E' questo quello che si voleva costruire quando si mandava gente girare per le scuole elementari a lasciare libri illustrati che narravano del sogno europeo e dell'Ecu? Davvero questo stato di cose garantire la pace? Genitori umiliati perchè non possono comprare i libri o perchè il comune non può garantire il servizio di assistenza igienico personale sono beneficiari di questa Europa?I diritti che vengono negati da questo sistema economico politicamente costruito valgono così poco?Servono in questa Europa? 

A queste domande non c'è risposta oggi. La storia ci diràse l'impegno per un cambiamento di rotta sarà servito a qualcosa o se la pace invocata dal funzionario scoppierà in un bolla di sapone sotto il peso della stanchezza della gente che vede negati i propri diritti più essenziali.

Quello che oggi noi ci auguriamo è che tutto questo venga spiegato a quei bambini che urlavano vergogna!. Perchè speriamo di averli accanto domani, quando saranno cresciuti. E allora, se la bolla sarà scoppiata e dovremo ancor più seriamente lottare per riappropriarci dei nostri diritti, insieme a loro ci sentiremo davvero più forti.


Romina Aiello e Marco Maggiore M5S Bagheria
 

 


 

 

 

 

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