Politica

Il Partito Democratico tende a precisare che le posizioni assunte in Consiglio Comunale dal capogruppo Daniele Vella rappresentano la linea dell'intero partito e gruppo consiliare.

Nella fattispecie, entrando nel merito del comunicato del gruppo dell'Udc, non si capisce come si possa criticare la posizione politica del PD, e quindi del suo capogruppo, in merito agli atti citati (piano triennale,Imu Irpef).

Il Pd ha votato sempre compatto questi atti, in coerenza con quanto fatto dai propri assessori in giunta.

La stessa cosa non si può dire per il gruppo consiliare dell'Udc.

Sul piano triennale infatti, hanno votato favorevolmente i consiglieri D'Agati e Sciortino e si sono astenuti i consiglieri Vigilia, Scaduto, Di Quarto, oggi tutti firmatari del medesimo documento. Non è questa una chiara sfiducia al loro Sindaco?

Sulle delibere di Imu ed Irpef la divisione in seno a quel partito è stata ancora più marcata al punto che ha fatto venire meno la maggioranza di governo e ha comportato conseguentemente la fuoriuscita del nostro partito dalla compagine di governo in quanto tale posizione conduceva al dissesto.

Si parla di responsabilità, è forse questo un atteggiamento responsabile?

Cosa porta oggi l'UDC a restare in giunta, dal momento che il neo assessore al bilancio ha dichiarato che uno degli atti per adottare il piano di rientro è l'aumento delle imposte?

Vista la precedente votazione non compatta dell'UDC, c'è forse un repentino ed inspiegabile cambio di idea?

Oppure è la solida volontà di occupare qualche poltrona a motivare la permanenza dell'UDC in giunta?

In questa sede evitiamo di citare altre votazioni di aula o posizioni assunte dall'Udc che hanno visto il gruppo diviso (Gruppo azione costiera,Corso Umberto I,ecc...)

Non entriamo nel merito circa l'opportunità politica di un simile attacco fatto dalle due massime autorità del Consiglio Comunale (tra l'altro appartenenti entrambi allo stesso partito), Presidente del Consiglio Vigilia e vicepresidente Scaduto, anche loro protagonisti di numerose prese di posizione individuali.

L'accostamento del sostantivo "opportunismo" all'azione di un nostro consigliere e del nostro partito ci pare un fatto abbastanza grave ed invitiamo il gruppo consiliare dell'UDC a chiarirne il punto. Invitiamo inoltre i firmatari a fare prima una chiarezza interna al loro gruppo i cui componenti "a fasi alterne" hanno votato insieme al Partito Democratico.

Dovremmo dedurne che qualcuno per "opportunità" ha scelto come votare?

Ribadisco che le votazioni espresse dal gruppo consiliare sono il frutto di un dialogo interno al Partito Democratico ed invito tutti coloro che individuino "strane opportunità" nelle nostre votazioni a darne segnalazione pubblica o alle autorità competenti.

Ovviamente trarremo le nostre conclusioni da questo attacco becero e privo di fondamenta.

Tanto si doveva per dovere di cronaca, lealtà e correttezza di informazione.

 

Il segretario del Circolo di Bagheria del Partito Democratico
Maria Laura Maggiore.

La responsabilità del PD, per quanto ha dichiarato Daniele Vella agli organi di stampa, si può benissimo definire “a targhe alterne”: Oggi Si, domani No.

Mentre è responsabile (molto a sentire le dichiarazioni) abbandonare l’Aula alle 2 di notte durante la discussione su un argomento importante “aliquote IMU ed IRPEF in relazione allo stato finanziario critico dell’Ente” e dichiarare platealmente l’uscita dalla coalizione e le dimissioni degli assessori dalla Giunta, non è responsabile astenersi su un atto ancorchè importante non certo fondamentale viste le condizioni dissestate delle nostre casse. Piano triennale delle opere pubbliche.

Mentre è responsabile approvare un atto, il Piano Triennale delle opere pubbliche, palesemente carente da un punto di vista tecnico-istruttorio, non è responsabile astenersi su questo stesso atto proprio per farne un elemento politico importante per indicare la capacità amministrativa degli Uffici del Comune della città.

Daniele Vella, in sintesi, parla di responsabilità mentre invece il termine esatto secondo noi è OPPORTUNITA’. Opportunità politica, ovviamente, ma sempre opportunità si chiama.
Per noi Consiglieri dell’UDC, l’astensione dal voto non è certo da annoverare tra il voto contrario, ma abbiamo voluto sottolineare la nostra spiacevole impressione nel verificare l’incompetenza o almeno la superficialità dell’Ufficio preposto alla stesura dell’Atto. Oppure qualcuno vorrebbe dare la colpa di questo anche in capo al Sindaco!
Non è affatto il Sindaco, cosi come neanche gli assessori, ad istruire tecnicamente gli atti amministrativi. Non è la componente politica che deve occuparsi di questo e, per assurdo, non è neanche necessario che sia competente in materia.

Tutto questo nell’azione politica del Consigliere Vella e nelle sue dichiarazioni non si vede, noi invece vogliamo metterlo in risalto. Anzi si potrebbe pensare, se uno fosse in mala fede, che più che di opportunità si dovrebbe pensare all’OPPORTUNISMO. Ma noi non lo pensiamo, abbiamo troppa stima nei confronti del consigliere Vella, anche se queste uscite pubbliche iniziano a minare il rapporto politico.

In un momento come questo il termine Responsabilità deve essere utilizzato con coscienza. Potremmo, diversamente, essere accusati di SUPERFICIALITA’ che è uno dei motivi che ci hanno portato in questo stato.

Firmato: I consiglieri UDC - (D'Agati Gaetano, Di Quarto Pietro, Scaduto Antonio, Sciortino Marco, Vigilia Caterina)
 

Caro direttore e cari concittadini, che la seconda città della Provincia di Palermo, oramai evidentemente allo sbando politico e nel pieno della sua crisi economico e finanziario, possa risollevarsi dal dissesto per le virtù del neo assessore al Bilancio sembra purtroppo oggi, anche alla luce della delibera di giunta n. 87 del 14 Dicembre una pia illusione.

 

In questi lunghi anni di spese pubbliche folli e dissennate, di costruzioni di carrozzoni che si chiamassero consorzi o società miste stracolmi di assunzioni clientelari di amici e parenti, in molti, più o meno consapevolmente ci siamo abituati a chi ha vigilato per noi con occhi strabici ed indifferenti.

E così nelle istituzioni nella Pubblica Amministrazioni nei consorzi e nelle società di gestione, malaffare, corruzione e mafia continuavano ad imperversare, ed i conti inverosimilmente continuavano a tornare.

Tutto questo appunto con ciò che abbiamo conosciuto come “finanza creativa” e “tecnici al bilancio” dei vari governi ed ai vari livelli della P.A., sempre disponibili a venire incontro ai potenti di turno.
 Noi non vogliamo fare di tutta l’erba un fascio, ma ci chiediamo per esempio in riferimento alla gravissima situazione finanziaria bagherese, come mai i precedenti due assessori di questa amministrazione non sono mai stati ascoltati dal sindaco Lo Meo?

La verità è, che non volendo ascoltare nessuno, ha dato consapevolmente continuità alle azioni politiche devastanti, e nei prossimi giorni ne avremo la riprova, che nel passato hanno bucato le casse del comune.

Azioni che, almeno negli ultimi anni sono state supportate da bilanci falsi che come è noto insieme ad altri ci siamo rifiutati di votare.

Ora pur volendo riconoscere il merito al neo assessore Antonino Sciacchitano, che segnalato dall’Ordine dei Dott. Commercialisti e degli Esperti Contabili si è imbarcato in questa vicenda addirittura a titolo gratuito, crediamo si possa affermare, senza tema di smentita, che il vero limite politico, amministrativo e gestionale alla ripresa di questa città, sia stato proprio Vincenzo Lo Meo .

Un sindaco che ha tradito la sua città, che per dirla con le parole di Pietro Nenni è stato capace soltanto di essere forte con i deboli e debole con i forti.

Ha aumentato le tariffe dei sevizi per le famiglie, ha chiuso la mensa dei poveri, ha tolto la sede agli anziani dell’AUSER, non conosce che le sue scuole siano chiuse e tutte senza riscaldamento. Ed a denunciarlo oggi sono trasversalmente quasi tutte le forze politiche.

Un sindaco che, secondo noi, subito dopo l’elezione avrebbe dovuto dimostrare discontinuità con il passato facendo emergere immediatamente i ben noti problemi di dissesto così come segnalatigli da più parti e dagli assessori al Bilancio Fara Pipia e da Giusy Maggiore.

Ma questo Sindaco, che oggi fa marcia indietro non ha e pensiamo non avrà, il coraggio, di ammettere di avere fallito prima ancora che sul piano gestionale ed amministrativo su quello prettamente politico.

Solo oggi, apprende che i conti del comune dovranno essere passati al microscopio con un questionario dettagliatissimo che dovrà esaminare le cause degli squilibri finanziari, con una ricognizione degli andamenti relativi ai fattori rilevanti come le anticipazioni di cassa, l’evoluzione degli squilibri di bilancio in tutte le loro principali componenti, le entrate e le spese non ripetitive... etc.etc.

Solo oggi apprende che il questionario chiederà, la ricostruzione dei risultati di gestione e di amministrazione, e l’andamento della capacità di riscossione delle entrate tributarie, extratributarie e dei trasferimenti.

Solo oggi gli sarà chiaro inoltre che nella fattibilità del piano si dovrà programmare la dinamica delle entrate , tributo per tributo, tariffa per tariffa, dei ripiani dei disavanzi e dei debiti fuori bilancio.

Detto questo, dando per buona l’applicazione della Legge 213 del 07/08/12 già D. Legge 174 10/10/12 e per scontata la sua incapacità, appare purtroppo chiaro a tutti (vedi articolo Sole24ore del 14/12/2012) che ci sono 3 insormontabili problemi:

• Per accedere al fondo antidissesto avremmo dovuto essere in regola con l’approvazione dei bilanci sia consuntivi che preventivi.
• Avrebbero dovuto di già, i debiti fuori bilancio, essere stati ricontrattati per essere ammortizzati in dieci anni.
• Per la stessa ragione si sarebbero dovute di già, modificare le aliquote e le tariffe dei tributi locali.

Visto il livello d’incapacità politica ed amministrativa dimostrata da questo sindaco, che ad oggi, vista la delibera di cui sopra, non è chiaro cosa voglia realmente fare, queste considerazioni, crediamo potranno tornare utili, anche se ripetiamo fuori tempo massimo, a chi sarà chiamato e con grosse responsabilità a dover sostenere decisioni importanti sul futuro della città.

GIOVANNI DI BERNARDO
NINO AMATO

 

Il sindaco, Vincenzo Lo Meo, ha comunicato che oggi, 19 dicembre 2012, è stato acquisito il nulla osta ex art. 13 legge 64/74, dell’ufficio del Genio Civile di Palermo, sul nuovo “Piano Regolatore Generale” corredato di “Piano Particolareggiato Esecutivo del Centro Storico” e n° 2 “Piani Particolareggiati degli Insediamenti Produttivi”.

E' questa la notizia che è stata pubblicata sul sito ufficiale del Comune e che lascia prevedere che in tempi relativamente brevi il nuovo strumento di programmazione urbanistica possa approdare prima in commissione e successivamente in consiglio comunale per ilr ealtivo provvedimeno di adozione.

Il nuovo assessore ai Lavori Pubblici Franco Greco ha dato una scossa oltre che al P.R.G. anche ai procedimenti in progress; sta studiando infatti assieme all'impresa, la possibiltà di una ripresa dei lavori nell'area artigianale, bloccati per la concomitante decadenza del P.R.G. e per una serie di sentenze sfavorevoli all'amministrazione che riguardavano ricorsi contro le procedure e gli oneri di esproprio.

Se ci fosse una forte volontà politica, nel giro di due - tre mesi il P.R.G. potrebbe essere adottato dal consiglio e dare così non solo certezze ai cittadini sulle destinazioni del territorio, ma rimettere anche in moto quei processi relativi alla definizione di opere pubbliche che dalla sentenza di annullamento del precedente P.R.G., avevano subito un rallentamento.

 

Altri articoli...