Politica


Cari direttori e cari concittadini, a distanza di venti giorni dalla pubblicazione della nostra riflessione sul dissesto, non ci attendevamo dall'amministrazione, un coro di applausi, ma una riflessione politica attenta e soprattutto pacata sulle scelte errate di questi anni, o meglio che ci descrivesse quali soluzioni ha trovato per fare uscire la città da questa pericolosa situazione, magari con la capacità di legarle alle recenti condanne della corte dei conti o alle vicende purtroppo simili, vedi quella di Messina.

 

Invece è arrivato un fuoco di sbarramento offensivo , senza senso e soprattutto senza memoria, a firma appunto del Sindaco Lo Meo.

Vorremmo consigliargli e ribadirgli, di voler leggere con attenzione, prima di firmarli i testi dei comunicati e delle lettere commissionati ai suoi modestissimi , scrittori nell’ombra, onde evitare d’incorrere nei soliti incidenti, basti pensare alla querela del PID sulla vicenda del comunicato sul furto dei computer al comune, o a quella sulla misera replica alle sofferte parole dei presbiteri di Padre Francesco Stabile, o a quelle più pacchiane dei comunicati sulla scuola o sui disabili. 

Non può avere dimenticato lui, che noi, dinanzi alla città abbiamo rifiutato incarichi e volgari promesse di sottogoverno quando abbiamo capito che si rinnegavano le linee guida che ci avevano condotto alla vittoria e lo avevano fatto eleggere con tanta fiducia da parte della gente, primo cittadino.

Stia pur certo che a nulla servirà in tal senso, agli occhi della città portare discredito come ha tentato di fare nei nostri confronti e nei confronti di chi l’ha abbandonato al suo destino.
Un sindaco che in un consesso di quaranta persone ( ma questo lo abbiamo già scritto) ebbe a dire tra lo sconcerto generale, che alcune alleanze, od alcune ingerenze Termitane , sarebbero servite come polizza assicurativa e di garanzia per il futuro della sua amministrazione.

Un sindaco, che appena eletto per esempio, alle regionali, non capisce che doveva rimanere essere super partes e si è invece ostinato nella scelta di un candidato sconosciuto e per di più perdente e non bagherese.

Era facile pensare che qualcuno in mala fede o senza memoria dicesse, di primo acchito, ma come si fa a scrivere certe cose ,”Voi dove eravate”? Sia chiaro noi eravamo lì: abbiamo denunciato politicamente ed ad alta voce ; abbiamo votato contro i bilanci farsa e falsi ed abbiamo spianato la strada al cambiamento.

Ribadiamo avevamo creduto di avere eletto un sindaco all’altezza del compito.

Sulle possibili ventilate querele da parte chi non conosce o non vuole ricordare , basti vedere l’intervista all’allora capogruppo del PD Nino Amato pubblicata sul Settimanale di Bagheria del 26 luglio 2010 alla domanda del giornalista: “Sul bilancio consuntivo siete sembrati piu' determinati del solito a votare contro?

E sempre a proposito delle minacce di querela sui bilanci falsi sappia il Sig. Sindaco che c'è di più, come ha ricordato Giovanni Di Bernardo nell’articolo dal titolo “ Si scriverebbe Alessandria, ma potrebbe leggersi Bagheria”.

 “Il pubblico ufficiale che, ricevendo o formando un atto nell’esercizio delle sue funzioni, attesta falsamente che un fatto è stato da lui compiuto o è avvenuto alla sua presenza,ecc. ecc. , soggiace alle pene stabilite nell’articolo 476 ,vale a dire da uno a dieci anni, in relazione alle diverse condotte”.

Con orgoglio diciamo dunque ,che queste eclettiche “chiacchiere-revisor-contabili” sommate a queste strane posizioni politiche a”trasi e nesci” di questi giorni appaiono ridicole e sconcertanti al tempo stesso. Inaccettabile, al di là di sterili polemiche e di improbabili appelli alla responsabilità , il silenzio “assordante” che dopo i grandi proclami di segno opposto hanno contrassegnato questi 20 giorni.

A questo punto, visto che nulla si è mosso, e che il sindaco, più isolato che mai, basti vedere i numeri in consiglio comunale (esempio, il voto sul piano triennale delle opere pubbliche) non parla e non rivela i contenuti “del suo presunto agire” anzi il cui unico agire ribadiamo è stato: togliere i sevizi alle famiglie, chiudere la mensa, non affrontare i problemi delle scuole, sfrattare le associazioni .e soprattutto aumentare ed aumentare le tasse, diciamo, parlino i partiti , diano un indirizzo politico più preciso, altrimenti................ altrimenti, si tolga il disturbo, e si liberi la scena.

Nino Amato e Giovanni Di Bernardo
 

Non possiamo esimerci, come è d'obbligo ogni anno al giro di boa, dal formulare un augurio a tutta la nostra comunità per l'anno che verrà, senza infarcirlo dei soliti buonismi  di cui ridondano sms che mandiamo o riceviamo o quelle psudoriflessioni, che intasano i social, anzi cercando accuratamente di evitare i luoghi comuni che accompagnano queste occasioni.

Dalla situazione in cui il paese nostro, ma non da solo, si è venuto a trovare, se ne verrà fuori, questo è certo: sono il quando e il come che sono affidati alla volontà e alle capacità degli uomini.

Quelli della mia generazione che  hanno vissuto la propria adolescenza di pari passo con il cosiddetto miracolo italiano a cavallo del 1960, e poi la giovinezza con i movimenti di rivolta sociale e culturale del famoso '68 (l'unico vero spartiacque che abbia segnato il passaggio di un'epoca),  e poi la maturità partecipando alle grandi battaglie dei diritti civili degli anni '70-80,  sino alla rivoluzione informatica dell'ultimo decennio, erano abituati ad una crescita economico-sociale che si presumeva ininterrotta, "le magnifiche sorti e progressive" di leopardiana memoria.

Si è vero: le crisi economico-sociali, quelle che un  tempo si chiamavano le congiunture economiche ci sono sempre state, l'andamento sinusoidale della ricchezza, del lavoro e dello sviluppo spostava però sempre più in alto il punto di massimo della curva , perchè dalle crisi si era sempre usciti in avanti, con nuove produzioni, con nuovi modelli, con nuovi consumi, con la produzione di lavoro e di nuova ricchezza; insomma, per farla breve, alla fine le condizioni di vita e di lavoro, almeno quelle apparenti, erano sempre migliori delle precedenti.

Adeso no: facciamo finta di non aver capito che dalla crisi attuale se ne esce solo se si torna indietro, riducendo i consumi, cambiando i modelli di vita, tagliando sul superfluo, ma qualcuno dovrà tagliare, e sta già tagliando, anche sul necessario .

Ma la cosa più grave è che a non averlo inteso è quella politica che questi processi dovrebbe indirizzare e precorrere.

Si sta peggio, si consuma meno, si taglia ovunque, ma con un pretesto o con un altro rimangono  immarcescibili, immutabili, eterni, i privilegi dei politici.

Tre esempi per dimostrarlo: lo stesso Mario Monti, che pure ha svolto un lavoro per certi aspetti necessario e doloroso,  è riuscito appena a scalfire con una scure poco affilata, i privilegi della casta dei politici e dell'alta burocrazia pubblica.

L' Assemblea regionale siciliana appena insediatasi, sia pure con un presidente della Regione che fa un annuncio rivoluzionario al giorno contro abusi, sprechi e privilegi,  richiamandosi allo statuto autonomistico ha deciso che i tagli operati con decreto dal governo nazionale sulle indennità dei parlamentari regionali, in Sicilia non  possono trovare applicazione, perchè abbiamo l'autonomia, e quindi prima dobbiamo recepire la norma nazionale e dopo si vedrà.

Sì, certo risparmieremo, ma per sapere quando, quanto e come c'è tempo.

A Bagheria i consiglieri comunali, che pure ogni ogni giorno affrontano stuoli di poveracci licenziati da quei pochi servizi che il comune erogava, o di gente senza lavoro  che stenta a mettere assieme il pranzo e la cena, continuano imperterriti a bruciare centinaia di migliaia di euro di risorse comunali per trastullarsi con le loro commissioni di studio e di lavoro, di cui nulla deve però trapelare all'esterno, perchè gli  argomenti all'ordine del giono sono trattati come segreti di stato. 

Ma uno spiraglio di fiducia rimane sempre: fra qualche settimana, malgrado il Porcellum, uno strumento i cittadini in mano l'avremo per cambiare le cose e si tratterà di usarlo nel modo giusto.

Ed è questo è il vero augurio che facciamo a Bagheria, alla Sicilia e all'Italia.

Che piuttosto che astenersi dall'usare l'unica vera arma per cambiare le cose, si vada in massa a votare per dire basta alla politica dei ladri, dei farabutti, dei demagoghi e degli imbroglioni, per far sapere in maniera forte e chiara che gli italiani di loro non vogliono più saperne, neanche se gli promettono la luna. 

I risultati definitivi arrivati a tarda notte hanno dato un risultato delle primarie in larga parte inatteso: secondo le nostre informazioni la prima in assoluto sarebbe il sindaco di Pollina Magda Culotta con 3.029 voti, mentre Francesco Ribaudo, sindaco di Marineo,  sarebbe arrivato addirittura 4° con 2139 "preferenze". 

Al 2° posto Davide Faraone con 3.010 voti (appena 19 voti in meno della Culotta), al 3° Teresa Piccione ( 2211 voti), al 5° Alessandra Siragusa con 2061 voti 

I primi cinque sono quelli che con una alta probabilità potranno staccare il biglietto per Montecitorio o Palazzo Madama

Deludenti i risultati di D'Antoni, Tonino Russo, Pino Apprendi e Bernardo Mattarella, piazzatisi nell'ordine.

La bagherese Francesca Corpora ha avuto una brillante affermazione: con poco meno di 1.100 voti è stata la quarta donna votata.

Questi risultati si riferiscono al voto delle liste presentate a Palermo e provincia.

Alle primarie di SEL che presentava liste regionali 9 voti sono andata i a Erasmo Palazzolo, 5 invece a Luca Lecardane

Un altro bagherese, Luca Lecardane,  si cimenterà alla primarie del 30 novembre di SEL, che si svolgeranno negli stessi gazebo anche se con modalità diverse rispetto a quelle del Partito Democratico. Anche a lui abbiamo fatto sostanzialemnete le stesse domande fatte a Francesca Corpora, candidata nel P.D.

Cosa ti ha spinto a candidarti alle primarie ?

Ho scelto di candidarmi perché credo fortemente nel progetto Sinistra Ecologia Libertà, una sinistra non ideologizzata ma fortemente ancorata ai valori di uguaglianza sociale, libertà, rispetto per l’ambiente, rispetto per le diversità di razza, sesso, religione.

La nostra città, che è bene ricordare essere la seconda città della provincia, non è rappresentata a livello nazionale e lo dico sapendo bene che vi è una donna parlamentare bagherese del PDL la quale si è fatta vedere a Bagheria solo per il finanziamento al canile municipale che ancora è solo un’idea.

Adesso ha riaperto la segreteria ma fino ad oggi dove è stata?

Quando hai cominciato a fare politica?

Il mio impegno/amore per la politica nasce nel 1994, a 22 anni, dopo le stragi che costarono la vita a Falcone e Borsellino.

A quel punto ho compreso che bisognava cambiare rotta e che per farlo era necessario l'impegno di tutti.

Ho iniziato con la Rete di Leoluca Orlando, nel 1998 passo ai Democratici di Sinistra dove, dopo diversi ruoli di responsabilità in Sinistra Giovanile, nel 2004 vengo eletto segretario della sezione del quartiere San Lorenzo di Palermo; in questo periodo io e gli altri ragazzi che lavoravano con me abbiamo avuto la soddisfazione di diventare primo partito nel quartiere grazie ad un lavoro continuo fatto in strada, stando sempre vicino alla gente e ai suoi problemi.

Quando nasce il PD nel 2007 esco con la sinistra dei Democratici di Sinistra fondando Sinistra Democratica che poi confluisce nel 2009 in Sinistra Ecologia Libertà, il cui presidente è Nichi Vendola, attuale governatore della Puglia, unica regione che nel 2012 ha visto crescere gli occupati, in netta controtendenza col resto d’Italia .

Licenziato dalla CGIL nel 2009, attualmente sono disoccupato.

A Bagheria c’è stata una scarsa partecipazione alle primarie, di gran lunga inferiore rispetto alle precedenti: perché secondo te?

La gente è stanca delle parole e vuole impegno continuo, non solo per le elezioni pur se primarie. Io la penso come Benigni: “Amate la politica, perché la politica è la costruzione della nostra vita. La Costituzione è stata scritta da uomini che parlavano di politica dalla mattina alla sera. Disprezzare la politica è come disprezzare sé stessi. Ci sono politici tremendi, ma se un padre schiaffeggia un bambino dalla mattina alla sera, è quel padre ad essere tremendo. Non tutti i padri sono così. Quando diciamo che i politici sono tutti uguali, facciamo un gran favore a quei politici cattivi. Il secondo nemico della Costituzione è il voto. Votare è l’unico strumento che abbiamo. Per arrivare a votare ci sono volute migliaia di persone morte. Guardate che ognuno di noi ha un potere più di quello che pensa in questo modo e la cosa più terribile è quella di chiamarsi fuori, di non votare. Se non si vota, si fa come Ponzio Pilato, si da il potere alla folla. E la folla sceglierà sempre Barabba”

(Roberto Benigni - La più bella del mondo)

Anche se il tuo impegno politico a Bagheria data da anni, in uno spazio di tempo così ristretto, cosa pensi di fare per conquistare consensi?

Attraverso i social network e i media. La caduta del governo Monti sfiduciato dal PDL ha accelerato i tempi e SEL come il PD ha dovuto fare di necessità virtù organizzando le primarie per i parlamentari in fretta. È un peccato per i tempi ristretti, ma è un grande esercizio della democrazia

Su quale campo ritieni di poter dare un contributo importante o originale?

Il mio continuo studio sulle politiche economiche, fiscali e del lavoro, la mia precedente esperienza in CGIL e la mia attuale condizione di disoccupato mi fanno dire con certezza che le politiche per l’occupazione e lo sviluppo che tenga conto delle imprese, dei giovani, ma anche degli ultratrentacinquenni che oggi sono senza lavoro e che fanno parte di quella schiera di invisibili di cui è permeata la società italiana e di cui fanno parte i pensionati al minimo solo per fare un esempio, sono i campi in cui mi impegnerei maggiormente.

Pensi che la preferenza obbligatoria di "genere" sia il modo più giusto per garantire più donne all’interno delle istituzioni e dei gruppi dirigenti dei partiti?

Noi non abbiamo la preferenza obbligatoria ma abbiamo 4 schede, 2 per Camera e due per il Senato 1 per ogni genere. Ritengo che bisogna fare in modo che la politica sia più accogliente verso le donne e verso i giovani dando loro responsabilità, non utilizzandoli solo in campagna elettorale come manovalanza

Tengo a precisare che, al contrario del Partito Democratico le cui liste sono provinciali, SEL ha una lista unica per il collegio Camera Sicilia 1 (province di Palermo, Agrigento, Caltanissetta e Trapani). Non si pagherà alcun contributo e potranno votare gli iscritti di SEL e chi ha partecipato alle primarie scorse.
 

Altri articoli...