Politica

Questa mattina il sindaco Lo Meo andrà a firmare due determine in una delle quali ridisegna le competenze delle aree funzionali, nell'altra il cambiamento dei compiti  dei quattro capisettori in forza al Comune, vale a dire l'ing. Giovanni Mercadante, il dottor Costantino Di Salvo e le dr.sse Laura Picciurro e Vincenza Guttuso. 

Questi gli spostamenti: l'ingegnere Giovanni Mercadante da dirigente dell'Ufficio tecnico e Urbanistica, che ha di fatto ricoperto per quasi venti anni consecutivamente,  passerà ai servizi di  Solidarietà sociale, ed ai beni ambientali e culturali, turismo, cultura servizi anagrafici ecc.; la dr.ssa Laura Picciurro andrà a dirigere l'Ufficio Tecnico e la Sezione Urbanistica mentre  la dr.ssa Vincenza Guttuso, sinora responsabile del settore Finanze e Tributi,  andrà ad assumere in pratica le funzioni che sinora assolveva la dr.ssa Picciurro vale a dire Risorse umane, servizi generali del consiglio e del sindaco.

Il dottore Costantino Di Salvo, in atto comandante del VV.UU.e responsabile dei Servizi sociali, ricoprirà esclusivamente l'incarico di Comandante della Polizia Urbana e in caso di assenza della segretaria ne farà le veci.

In ultimo la dr.ssa Mimma Ficano, segretario generale,  assumerà ad interim anche la funzione di dirigente del settore Finanze e Tributi sinora ricoperto dalla Guttuso.

Uan maxirotazione che non  mancherà di suscitare polemiche e per una serie di motivi: a partire dalle competenze specifiche di chi va ad occupare ruoli assolutamente nuovi, per i quali in alcuni casi occorre avere titoli e competenze specifiche, anche perchè prima di prendere confidenza con le problematiche connesse ad un settore occorrerà tempo, e questo rischia di paralizzare una macchina amministrativa già di suo lenta e poco efficiente.

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Ma il sindaco Vincenzo Lo Meo giustifica e difende con varie argomentazioni le scelte fatte:

"In primo luogo - dice il sindaco - è prassi consolidata e opportuna di tutte le pubbliche ammnistrazioni di praticare periodicamente una rotazione tra i dirigenti per favorire una loro crescita professionale e per evitare incrostazioni burocratiche e abitudini, talvolta non positive, che derivino dalla permanenza per troppo tempo in certi incarichi". 

"In secondo luogo - aggiunge Lo Meo - non mi preoccupa il problema dell'esperienza: tutti i nostri funzionari debbono avere le capacità professionali per attendere e curare i vari campi di cui si occupa una pubblica amministrazione, dalla cultura ai lavori pubblici, dai servizi sociali alle risorse umane.

"Inoltre - osserva sempre il sindaco - la presenza di assessori tecnici, per esempio alle Finanze ai lavori pubblici e alla cultura, favorirà la rapida integrazione del dirigente nel nuovo incarico: non solo ma attingeremo agli elenchi di esperti che hanno manifestato la loro disponibilità a dare gratuitamente un contributo alla nostra comunità per approfondire particolari tematiche.E' una decisione importante che andava presa per dare anche nuovi stimoli e motivazioni agli stessi dirigenti".

Scarica la determina 

 

La Sicilia si pone all'avanguardia sulla strada della riforma delle province: niente più elezioni dirette, niente indennità, nuove funzioni. 

Crocetta ha tratteggiato  i punti salienti del ddl di riforma che *stanotte dovrebbe essere varato dalla giunta per approdare domani a Palazzo dei Normanni. Una riforma su cui c'è una condivisione di massima da parte dei partiti di maggioranza".

Le Province verranno sostituite dai liberi consorzi di Comuni previsti dallo Statuto. Che avranno funzioni e competenze diverse rispetto alle attuali Province. A partire dalla competenza su rifiuti, acque ed edilizia popolare. Un quadro nuovo che porterà alla fine dell'era degli Ato idrici e degli Ato rifiuti.

Con la riforma, proprio come il Pd ha sempre sostenuto, ci sarà un abbattimento reale dell'apparato pubblico con l'eliminazione di duplicazioni di spesa”, sottolinea il capogruppo dei democratici Baldo Gucciardi.

Sarà proprio dalla fine di cda e collegi sindacali degli Ato e degli altri enti che saranno sostituiti dai consorzi che maturerà una delle voci di risparmio di spesa. Ma non solo.

Un altro risparmio sensibile arriverà dalle cariche elettive, che saltano tutte nella riforma.

Per i consorzi, infatti, sono previste “elezioni di secondo livello, con organi elettivi più snelli, senza indennità”, riferisce Lino Leanza, capogruppo dell'Udc. In pratica, saranno i sindaci dei Comuni del consorzio a eleggere tra loro il presidente del consorzio. Mentre i consigli comunali eleggeranno il consiglio, che sarà comunque meno numeroso degli attuali consigli provinciali. Non ci saranno indennità, ma solo rimborsi per consiglieri e presidenti.

Adesso occorrerà fare in fretta, e cioè prima del 27 marzo, data massima entro la quale dovbevanoessere indette le elezioni per il rinnov dei consigli provinciali. E' comunque opinione inetndimento dei partitti della maggioranza che qualora il disegno di legge di riforma non fosse già varato, di procedere al congelamento del voto di rinnovo.

A Salvatore Siragusa, deputato regionale del Movimento 5 stelle, abbiamo posto alcune domande sul risultato del voto del 24 febbraio e sulle vicende politiche regionali e nazionali.

Partiamo da una questione estremamente attuale come l’abolizione delle province: Crocetta annuncia in TV la presentazione di un disegno di legge per abolirle e propone il rinvio del voto; Alfano dice che farà le barricate perchè a maggio si voti per il rinnovo dei consigli  provinciali; tu sei il primo firmatario di un disegno di legge del Movimento 5 stelle per l’abrogazione delle province e la loro sostituzione con i liberi consorzi. Cosa accadrà?

Parto da un giudizio sulle posizioni di Crocetta che in questi giorni è apparso alquanto altalenante e vago nelle sue proposte, segno, credo, che debba fare i conti con le posizioni presenti all’interno della sua coalizione e su cui non entro nel merito; ma se il Presidente Crocetta avrà il coraggio e la determinazione di intraprendere un percorso di radicale riforma che preveda l’abolizione delle Province ed in particolare dell’organo politico, sostituendo questo ente, con i liberi consorzi di comuni, amministrati dai sindaci facenti parte il consorzio, allora egli, nello specifico, potrà contare sul nostro appoggio e sul nostro sostegno.

Per quanto riguarda il PDL vedo che resta legato con un attaccamento pervicace al vecchio modo di concepire la politica, legato alle poltrone ed alla spartizione di posti di sottogoverno su cui credo che più che il mio giudizio conti quello dei cittadini.

Nella  proposta di legge di riforma delle province di cui sono il primo presentatore, in coerenza con quanto da noi proposto nel programma ed avvalorato dal fatto che il movimento 5 stelle non si è mai candidato, ne mai lo farà al consiglio provinciale, noi ne proponiamo l’abolizione, ritornando ai liberi consorzi di comuni così come prospettati dello statuto siciliano, più piccoli delle attuali province ed omogenei territorialmente, amministrati non da un nuovo organo politico ma da un assemblea composta dagli stessi sindaci dei comuni facenti parte del consorzio i quali percepirebbero solo un rimborso spese.

Si tratterebbe di un ente realmente vicino ai bisogni dei cittadini sia territorialmente che amministrativamente e quindi in grado di poter agire in maniera più concreta nella soluzione dei problemi, ovviamente i consorzi dovrebbero avere competenze più adeguate rispetto alle attuali province.

Infine si dovrebbero liquidare e chiudere tutti gli enti attualmente collegati alle province, veri e propri carrozzoni e stipendifici sostanzialmente inutili. Il personale ed i beni immobili attualmente in carico alle provincie verrebbero suddivisi tra i futuri liberi consorzi.

Da quattro mesi dentro il Palazzo : potete già fare un primo bilancio?

Credo di poter dare un bilancio positivo, abbiamo presentato più di 100 atti parlamentari tra proposte di legge, interpellanze, interrogazioni e mozioni, nonostante ciò che dice Crocetta il nostro intervento diretto nella questione MUOS ne ha favorito l’accelerazione, abbiamo mantenuto quanto detto in campagna elettorale relativamente alla restituzione di parte delle indennità e alla rinuncia del rimborso elettorale, non ci è stato dato il mandato di governare ma quello di essere occhi, orecchie e voce dei cittadini all’interno dell’istituzione parlamentare siciliana e penso che il positivo riscontro elettorale avuto proprio in Sicilia sia il segno che in questo senso stiamo operando bene.

Il giudizio su questi primi mesi del governo Crocetta

 Onestamente mi sarei aspettato più coraggio ma le elezioni nazionali probabilmente gli hanno consigliato maggiore prudenza, è presto per dare giudizi definitivi, vedremo da oggi in avanti cosa accadrà.

Proprio sulla questione delle province il governatore ha una grande opportunità per dimostrare che la Rivoluzione di cui parla è possibile. Finora però direi che possiamo parlare di un azione politica con il freno a mano tirato.


Una affermazione straripante quella che avete avuto alle politiche: come pensate di gestire questo consenso che evidentemente, secondo gli osservatori, almeno in larga parte è un consenso per fare le cose, per cambiare la politica

Noi pensiamo di continuare ad operare come abbiamo fatto finora, fornendo sempre il nostro contributo in termini di idee e proposte per cambiare la politica, senza mai sottrarci al confronto quando questo si basa su idee, fatti ed atti concreti e non facendo mancare il nostro sostegno alle buone idee, da qualsiasi parte provengano.

Uno dei punti che osservatori autorevoli continuano a considerare discutibile nella gestione del  Movimento è l’elemento della democrazia e della partecipazione. Tu cosa ne pensi?

 Io posso sempre e solo riportare la mia diretta esperienza personale all’ARS e di questo posso dire che non abbiamo mai avuto nessun tipo di ingerenza esterna, le nostre decisioni sono sempre state prese in modo democratico, confrontandoci prima di tutto tra di noi ma anche con gli attivisti siciliani e laddove possibile soprattutto direttamente con i cittadini.

Rispetto alla questione nazionale come ti poni ? al di la del problema fiducia che si può in qualche modo risolvere con una fiducia tecnica, pensi che di fronte a proposte serie a partire dai costi della politica, dell’abolizione del rimborso ai partiti, del dimezzamento degli eletti e delle relative indennità, potreste sostenere un governo Bersani?

Anche qui voglio semplicemente sottolineare che il Movimento 5 stelle pone al primo posto la coerenza, abbiamo sempre affermato che noi non faremo mai alleanze con nessuno e che valuteremo di volta in volta quello che ci viene proposto. Per noi non fa differenza chi propone cosa, la differenza viene fatta sulla sostanza di cosa si propone, sulle idee. Le buone idee, quelle che vanno a favore dei cittadini e del bene comune non vedranno mai mancare l’appoggio ed il sostegno dei cittadini eletti del movimento 5 stelle.

Grillo e Casaleggio sinora hanno azzeccato tutte le mosse, ma se dovessero cominciare a sbagliare, il Movimento e il popolo di 5 stelle, eletti e militanti, ha gli strumenti per incidere?

 Chi ha realmente gli strumenti per incidere sono i cittadini, essi, attivandosi sono il vero motore del movimento 5 stelle, Grillo e Casaleggio sono una componente importante, cui va dato il merito di aver fatto si che tutto questo accadesse.

Una massa così rilevante di voti e di consensi va in qualche modo gestita: rilanciando i termini della diversità e della protesta o articolando proposte per ottenere anche obiettivi intermedi come pare stia accadendo in Sicilia?

 E’ probabilmente vero che all’interno della massa di voti rilevante ottenuta alle recenti politiche è presente una componente legata al cosiddetto “voto di protesta” ma sono anche convinto che molti cittadini hanno finalmente capito che il voto ai cittadini a cinque stelle non è un salto nel buio ma un concreto atto di cambiamento.

Il successo più grande che poi è quello che noi chiediamo in realtà, è che questi voti si trasformino in cittadini a loro volta attivi, noi non chiediamo un voto fine a se stesso ma chiediamo ai cittadini di essere loro stessi parte attiva al processo di cambiamento, quando questo avverrà, quando saranno i cittadini stessi gli attori principali delle proposte e scelte politiche non avrà neanche più senso parlare di protesta e di obiettivi.

nella foto di copertina  i parlamentari regionali del M 5 S Claudia La Rocca e Salvatore Siragusa

Il Patto per lo sviluppo e la legalità da me rappresentato è stato paladino della lotta contro gli sprechi e i privilegi della casta e di un taglio netto ai costi della politica. 

Reale e non simbolico. Il problema di Bagheria è legato alla sua classe dirigente e alla mutilazione della democrazia a causa della collusione con il sistema mafioso. 

La sindacatura Lo Meo è inutile e dannosa. Dannosa perché aggrava i mali di una terra martoriata dalla sindacatura Sciortino. Inutile perché ha rappresentato la scimmia di un cambiamento vero, una finzione.

I Bagheresi hanno affidato la propria legittima aspirazione di rinnovamento a una forza composta da personaggi con un passato di contiguità e sudditanza con la stessa malapolitica

Il consenso delle urne non attenua la pericolosità di alcune proposte del sindaco.

Invece vanno compresi e non sottovalutati il malessere sociale, effetto della disoccupazione, della precarietà, della caduta dei redditi, dell'aumentata disuguaglianza sociale, della protervia dell'amministrazione comunale che vota sacrifici immediati e ritarda il contenimento dei propri abnormi costi..

Qualcuno ricorderà che fummo i primi a parlare di una seria politica di bilancio riducendo sprechi e attuando una seria riduzione dei costi della politica e forse oggi non è troppo tardi pensare di poter abbassare il costo del finanziamento del nostro debito.

Questa ipotesi è rimasta sotto traccia nel corso della campagna elettorale ed è emersa negli ultimi mesi. Ma riemergerà prepotentemente nelle prossime settimane.

Un esecutivo dotato di sensibilità amministrativa dovrebbe preoccuparsi di inquadrare scelte economiche urgenti a favore di famiglie e imprese per stimolare i consumi e la crescita .

Le tasse, in virtù dei provvedimenti decisi dall'amministrazione, continuano a crescere. L'amministrazione comunale è convinta di ottenere così l'aggiustamento di bilancio

Aziende che chiudono, posti che saltano non contano agli occhi di chi guarda soltanto all'aggiustamento del bilancio comunale.

Ai nostri ovviamente sì. Oggi bisogna fare i conti con la realtà amarissima.

Bagheria è una terra che vive sotto cumuli di rassegnazione.

Ma il Paese venne prima. Due anni fà avrei desiderato raggiungere un traguardo che,oggi, la coscienza è pronta negare.

Elucubrazioni a parte, il punto è che questa città ha bisogno in prima linea dei veri detentori dell’azione politica per avere qualche speranza di risollevarsi.

Non c’è miglior cura della condivisione di un progetto di riparazione e cambiamento.

La vera ragione, tra le tante,per chiedere le dimissioni dell'amministrazione e per avere presto un esecutivo con un programma preciso che risponda alla legittima domanda di una amministrazione coraggiosa.

Enzo Provino  già candidato sindaco del Patto per lo sviluppo e la legalità
 

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