Politica

La memoria dell'omicidio di Pio La Torre mi inquieta oggi più di prima, oggi perché anche io faccio politica, oggi perché quel modo di fare politica di Pio La Torre, quella veemenza, quell'entusiasmo, le sue battaglie e il suo coraggio sono troppo lontani dal mio / nostro modo di fare politica, di essere politici e rappresentanti istituzionali.

 La mafia non uccide e non ha ucciso gli ignavi, gli indifferenti, i pacificatori, i "volemose bene", i rassegnati. La mafia teme chi si espone, chi prende decisioni forti e coraggiose, chi non sta in silenzio, chi sogna e vuole realizzare un paese migliore, più libero, più giusto.

 La memoria è un dovere morale e dobbiamo sempre continuare a ricordare, ma l'impegno politico di Pio La Torre interrotto dalla violenza, dalla condanna capitale decisa da pochi che però hanno avuto il consenso di tanti, possa stimolarci e ricondurci alla vera politica, quella che è al servizio della comunità, alla politica che esige le decisioni, la chiarezza, il coraggio delle scelte, la coerenza, il mettersi in gioco.

Onore a te, caro compagno Pio, ti chiedo scusa perché nella mia piccola ma importante esperienza politica ancora non sono degno del tuo esempio.

Emanuele Tornatore, consigliere comunale 

Pubblichiamo integralmente un documento, firmato da nove consiglieri comunali, di critica alla gestione del consiglio comunale da parte del suo presidente Caterina Vigilia. Siamo naturalmente disponibili ad ospitare l'eventuale replica.

Questo il testo del documento

Parafrasando uno dei più importanti drammi pirandelliani, è necessario oggi palesare che sono fin troppi i Consiglieri in cerca non d'autore, ma di un Presidente del Consiglio che sappia e possa efficientemente rappresentarli, capace di coordinare i lavori dall'aula al fine di renderli produttivi per la città di Bagheria.

E così, dopo settimane di silenzio servite per meglio riflettere su quanto è accaduto dopo le pubblicazioni di vari articoli apparsi sui giornali locali, un nutrito numero  di consiglieri comunali è ritornato sull'argomento dei Consigli comunali inutili individuandone le cause.

Il Presidente del Consiglio, Vigilia Caterina, in un Suo recentissimo articolo sul tema dell'inutilità di molti Consigli comunali, sente il bisogno politico e morale di rassicurare i cittadini bagheresi sul presunto prossimo scioglimento del Consiglio comunale, non dedicando neppure un minuto della Sua preziosa penna al P.R.G. di Bagheria, quello da Lei tenuto segretato per oltre 20 giorni a 20 Consiglieri comunali: un comportamento illegittimo e frutto della Sua incompetenza e impreparazione, ormai diventata parecchio imbarazzante.

Non sentendoci rappresentati degnamente dal consigliere Caterina Vigilia, si sente la necessità di scrivere - perciò comunicare ai concittadini - sull'inutilità di alcuni Consigli comunali, su ciò che li rende tali e, in particolare, su quanto accaduto negli ultimi Consigli comunali, i quali più che essere chiari esempi di improduttività, sono palesemente scandalosi:
- una Giunta comunale presente a singhiozzo; i Dirigenti quasi sempre assenti;

-una Segretaria comunale che è sempre meno spesso presente durante i Consigli;

-un Sindaco spesso assente e sempre disattento ai lavori dell'aula e a ciò che i Consiglieri hanno da dire/chiedere/proporre; interrogazioni presentate dai Consiglieri comunali che o non trovano risposta alcuna o sono vagliate solo dopo 10-12 mesi dalla loro data di protocollo, quando la Legge prevede come tempo massimo di 30 giorni;

- un continuo non rispetto del Regolamento del Consiglio comunale che porta ad una snervante dilatazione dei tempi di intervento, a uno scoordinamento tra Consiglio-Giunta-Dirigenti, a Consiglieri comunali che spesso e volentieri, a Consiglio iniziato, decidono di autogestirsi controvertendo lo pseudo-ordine dato dal Presidente del Consiglio.

Insomma, la prassi supera la norma è l'eufemismo che gradevolmente esplicita l'incapacità e inadeguatezza (anche) politica del Presidente Vigilia.

E''  necessario che sia il Presidente del Consiglio comunale sia il Sindaco ritorni a riconsiderare il ruolo dei Consiglieri comunali, più  volte mortificati e messi da parte, inducendo un grave depauperamento del lavoro da loro prodotto per il bene dei concittadini e di Bagheria.

Il Consiglio comunale è, o meglio dovrebbe essere, l'anima della vita politica dei Comuni: in esso i Consiglieri eletti mettono il proprio tempo, le loro capacità politiche e professionali nell'aiutare la comunità locale a trovare soluzioni ai bisogni emergenti.

A oggi, non sempre è stato possibile far convivere le esigenze della governabilità con quelle della dignità del Consiglio comunale e dei singoli Consiglieri. Ciò non permette l'esercizio di una corretta funzione di controllo e d'indirizzo da parte dei Consiglieri comunali e oggi più di ieri appare indispensabile trovare delle forme di riequilibrio dei poteri per ridare slancio all'azione delle Assisi comunali che rappresentano l'espressione diretta della volontà dei cittadini.

Va anche evidenziato che gli elettori spesso ripongono grande fiducia in tale Istituzione, fiducia che non sempre corrisponde a una reale capacità da parte del Presidente dell' Organo consiliare di incidere sull'azione amministrativa, poichè la stessa Caterina Vigilia - rappresentando l'Amministrazione - molto spesso non coinvolge i Consiglieri.

A questo si aggiungono due fattori distinti e tuttavia legati fra loro: i Consiglieri comunali non sempre dispongono di un'adeguata conoscenza sulla vigente normativa che possa permettere loro di svolgere con efficacia il loro compito; secondariamente, il disequilibrio provocato dal percorso di riforma della elezione diretta del Sindaco che ha fatto sì che la qualità del personale politico locale sia sempre più andata scemando, fino a toccare, negli ultimi anni, dei livelli che condizionano in negativo la vita amministrativa delle città .
Sappiamo bene che tale affermazione può sembrare fin troppo forte, ma così è.

E' corretto e onesto confermare quanto più volte la stampa locale denuncia: il Consiglio comunale è spesso improduttivo e incapace di dare soluzioni ai mille problemi che Bagheria quotidianamente vive. In questo Consiglio comunale, condotto dal Presidente Vigilia Caterina, è venuta meno la trasparenza e la comunicazione, oltre alla mancata divulgazione e pubblicizzazione dei lavori d'aula, proprio in un momento in cui a livello nazionale, vengono mandate in diretta streaming sedute di organi nazionali di partito ed incontri di altissimo livello istituzionale, mentre a Bagheria è stato abolito anche il servizio delle riprese televisive.

Siamo fermamente convinti che con più determinazione, frequenza e operatività - anche con le attuali norme e strumenti - si possa incidere nell'azione di vigilanza e controllo dell'apparato amministrativo comunale, ma molto spesso tali tentativi sono vanificati da ostruzionismo, impreparazione e inefficienza di chi guida l'Organo consiliare che speriamo venga quanto prima sostituito.

Bagheria,  25.04.2013


I Consiglieri comunali
Amoroso Paolo, Chiello Antonio, Di Quarto Pietro, Di Stefano Giacinto, Giammanco Rosario, La Corte Antonino, Maggiore Filippo, Prestigiacomo Antonio, Puleo Angelo

 

Il Movimento 5 stelle dopo la telefonata intimidatoria in cui un anonimo interlocutore avvertiva un militante di 5 stelle Daniele Aiello, di farsi da parte, di non presentare la lista  e di non occuparsi di certe cose,   organizza per domani domenica alle ore 16.00 a Catseldaccia un sit in per eespingere le intimidazionie i ricatti. 

Riportiamo  il testo pubblicato sull'argomento su 'Il grilllodiBagheria.it'

Nella giornata in cui si festeggia la “Liberazione” mai avremmo creduto di dover scrivere parole di questo genere.

Gli Attivisti del MoVimento 5 Stelle di Casteldaccia nei giorni trascorsi hanno richiesto, per mezzo dei deputati regionali, documenti scottanti che andavano a toccare le tasche di pochi per gli interessi della collettività.

Ci riferiamo ad una richiesta di accesso agli atti indirizzata al Sindaco (nonché Onorevole) Di Giacinto, relativa agli oneri concessori, non riscossi, dovuti dalle ditte al comune di Casteldaccia.

A seguito di questa richiesta, in data odierna, uno degli attivisti è stato vittima di minacce telefoniche da ignoti in cui veniva chiesto di farci da parte, di non presentare la lista e di non indagare su cose di cui non dovremmo conoscere l’esistenza.

Inutile dire che è già stata effettuata la denuncia in questura.

Sappiamo che lavorare in ambienti come il nostro non è mai semplice, non lo abbiamo mai dimenticato, ma RICORDATEVI che noi siamo i Figli di Peppino Impastato; Noi siamo i

Figli di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. I nostri Padri si sono ritrovati ad affrontare da soli battaglie contro la criminalità organizzata mentre oggi non sarebbero stati soli, avrebbero avuto al loro fianco una generazione cresciuta con le loro idee.

E’ per questo motivo che Noi saremo in Piazza Madrice domenica a partire dalle ore 16.00, come supporto agli attivisti di Casteldaccia, verremo forniti di maglie e bandiere del MoVimento 5 Stelle e lo faremo per essere ben riconoscibili. Non abbiamo paura di farci vedere e farci sentire.

Evidentemente quando si lavora al fianco e per i cittadini c’è il rischio di infastidire determinati soggetti, che credono di poterci fermare con delle intimidazioni. A questi signorotti bisognerebbe far capire che dietro di noi ci sono intere comunità, non saranno certo le loro telefonate a fermarci.

Siamo assolutamente sicuri che questo spiacevole episodio sarà per noi uno sprone e non un freno. Possiamo reputarci fieri di portare avanti questo percorso, nonostante queste “piccole difficoltà”. Un sentiero ripido ma la cui meta è soltanto una: portare i CITTADINI dentro le istituzioni.

A Casteldaccia, così come a Bagheria ed in tutti i paesi a noi limitrofi.

A ricevere la telefonata sarebbe stato un componente del Movimento 5 stelle di Casteldaccia che sarebbe stato 'invitato' in maniera perentoria e minacciosa a non presentare la lista per le prossime elezioni amministrative perchè 'ci sono cose che non dovete conoscere...'

E' da ieri sera che la notizia rimbalza sul web, ripresa anche da attivisti del Movimento che parlano di una denuncia che sarebbe già stata già presentata alle locali forze dell'ordine.

SEcondo il blog Palermotoday.it il detsinatario della telefonata sarebbe Daniele Aiello attivita di 5stelle di Casteldaccia.

Pare che nei giorni scorsi gli attivisti del Movimento avessero presentato, nei temini di legge, una richiesta di accesso agli atti riguardante la scottante materia degli oneri concessori che le imprese edili sono tenute a versare nel momento iun cui ricevono le concessioni ad edificare.

Sinora i termini della questione non sono chiari, perchè, lo ripetiamo, frutto di notizie riprese su facebook e sul web: era stato preannunciato per la giornata odierna  un comunicato ufficiale del Movimento 5 stelle in giornata che però, mentre scriviamo,  non è ancora stato reso noto.

Nel frattempo attestazioni di stima e di solidarietà cominciano ad arrivare dagli altri circoli del Movimento presenti nel territorio, Bagheria e Santa Flavia in particolare.

Casteldaccia è uno dei comuni in cui si voterà per la prossima tornata amministratica e sono già noti i nomi dei candidati sindaco: Fabio Spatafora, filiazione del gruppo che si rifà al precedente sindaco, oggi deputato regionale, Giovanni Di Giacinto, e Giuseppe Montesanto di Alternativa per Casteldaccia.

Il  Movimento 5 stelle, presenterebbe Michele Aricò.

Questo il comunicato ufficiale pubblicato dal Movimento 5stelle di Casteldaccia

Il 25 Aprile un nostro attivista, Daniele Aiello, è stato contattato telefonicamente da uno sconosciuto, qualificatosi come “Gianfranco del PDL”. Poche parole, ma chiare e nette: “dovete ritirarvi”.

L’invito era rivolto naturalmente al nostro gruppo di cittadini attivi, che da alcune settimane sta preparando una lista per concorrere alle prossime elezioni amministrative.
“I giochi sono finiti. Ci sono cose che non dovete sapere”. Questa la risposta alla richiesta di spiegazioni del nostro attivista.

Un grave atto intimidatorio all’alba di una campagna elettorale che interessa centinaia di candidati tra i vari schieramenti politici nati a Casteldaccia, vecchi politici e gente che si è appena affacciata alla politica locale.

La notizia della telefonata è stata resa immediatamente pubblica e siamo stati sommersi da messaggi di solidarietà, da diverse parti d’Italia e dall’estero. Di questo siamo grati a tutti di cuore.
Siamo fieri e orgogliosi della nostra attività sul territorio casteldaccese e vogliamo continuare a svolgerla liberamente, con la trasparenza e l’entusiasmo che ci hanno contraddistinto.

Da oggi la nostra posizione è più salda di prima. Casteldaccia ha un disperato bisogno di cambiamento e per noi la base del cambiamento è il contatto con i cittadini e la partecipazione di essi alla vita politica del territorio. Da questo vogliamo ripartire e ai cittadini casteldaccesi chiediamo di starci vicini ora più che mai. A loro chiediamo di non nascondersi e di non tacere.

A loro chiediamo di esternare pubblicamente la rabbia per un così odioso tentativo di limitare la libertà di espressione e di partecipazione di una comunità.

Oggi eravamo in tanti davanti alla Caserma dei Carabinieri di Casteldaccia. Abbiamo sporto denuncia e abbiamo voluto esserci tutti, è stato quasi naturale muoverci in gruppo.

Domenica pomeriggio in piazza Matrice saremo in tanti e accanto a noi ci saranno cittadini da tutta la provincia di Palermo. Contiamo di riempire la piazza. Contiamo di intimidire chi ha provato ad intimidirci.

Non arretriamo di un passo e procediamo senza timori. Non è più tempo di minacce.


 

 

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