Politica

Il candidato a Sindaco del Pd, Daniele Vella e tutto il Partito Democratico chiedono a Emanuele Tornatore di candidarsi alla guida della lista al consiglio comunale. 

Un atto politico forte, consumato in una lunga riunione di circolo, dove Daniele Vella ha voluto rimarcare la volontà di avviare un percorso programmatico di piena condivisione con gli altri due candidati alle primarie, a partire proprio da Tornatore, per consentire che la sua candidatura, sia la sintesi unitaria di tutti i partiti del centrosinistra. 

Un'apertura dal grande significato politico, sottolineata dal Responsabile regionale dell'Organizzazione del Pd, Antonio Rubino, che ha formulato un caloroso appello affinché Emanuele Tornatore raccolga l'invito e diventi il simbolo dell'unità del partito e di tutto il centrosinistra.

Dopo tanti altri interventi a sostegno della candidatura di Tornatore, lo stesso ha ringraziato il candidato sindaco e il circolo per la stima dimostrata e l'onore e l'onere di ricevere la proposta, ma ha sottolineato come la decisione già assunta di non ricandidarsi al consiglio comunale, anche nel rispetto di chi non ha potuto beneficiare della vetrina delle primarie, lo pone in seria difficoltà rispetto alla richiesta avanzata dal partito.

Nonostante ciò, nella consapevolezza dell'importanza del momento, Tornatore ha chiesto al Circolo ventiquattro ore di riflessione per valutare con attenzione la proposta avanzata.

Oltre duecento partecipanti alla prima uscita pubblica in questa campagna elettorale di un candidato-sindaco: erano oltre duecento ieri sera, malgrado la serata piovosa, alla ex sala Belvedere, in contrada Consuono ad ascoltare Gino Di Stefano e quelli che si può presumere saranno i suoi più stretti alleati.

Sono piccoli produttori e imprenditori, esercenti attività commerciali, pensionati, donne, impiegati e qualche professionista, gente del popolo insomma; non ci sono molti giovani e l'età media si può ragionevolmente calcolare tra i quaranta e i cinquanta anni.

Da Mimmo Maggiore, che ha ritirato la propria candidatura per aggregarsi a Di Stefano, al consigliere uscente Rosario Giammanco, acerrimo oppositore di Lo Meo, già qualche mese dopo l'insediamento, e tra gli uscenti nelle due liste civiche di Di Stefano si ricandidano anche Paolo Amoroso, Pietro Di Quarto e Angelo Puleo: al tavolo della presidenza accanto a Di Stefano ci sono tra gli altri anche l'avv. Tania Naro e il commercialista Nicola Benfante.

E' lo stesso Di Stefano a distribuire ai presenti un programma sintetico per i candidati, due paginette che racchiudono tante buone intenzioni; e l'incontro  è riservato proprio ai candidati, buona parte dei quali, soprattutto le donne. sono presenti con genitori, mariti e fidanzati al seguito.

Comincia ad affiorare una espressione cui dovremo fare l'abitudine in campagna elettorale, ed è il cosiddetto ticket uomo-donna, o, se volete donna-uomo: la legge prevede infatti che si possano esprimere sino ad un massimo di due preferenza a condizioni che uno dei due prescelti sia una donna.

altIn poche parole chi volesse dare una sola preferenza deve decidere se darla ad un uomo o ad una donna, nell'eventualità invece volesse esprimerne due, deve scrivere due nomi di candidati di sesso diverso.

Questo marchingegno dovrebbe consentire grazie alla sinergia dei due candidati, non solo una maggiore  presenza di donne nelle liste, cosa già accaduta la volta scorsa, ma anche un maggior numero di donne elette in consiglio.

L'intervento di Di Stefano sulla falsariga degli interventi che abbamo ascoltato in consiglio, parte della problematica dei rifiuti per allargarsi alle altre questioni aperte.

E' una intervista a tutto campo quella che abbiamo realizzato con il dr. Antonino Costa, candidato del centrodestra per la riconquista di palazzo Ugdulena, oggi sarebbe più giusto dire palazzo Butera, visto che è colà oggi la sede di rappresentanza del comune e del sindaco di Bagheria. Questo il testo integrale.

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Chi e cosa l’ha spinta a misurarsi in questo difficile confronto per la carica di sindaco?

Vivo a Bagheria ormai da oltre 20 anni, in un momento così difficile per Bagheria ho condiviso con persone a me vicine la necessità di fare lo sforzo di offrire una soluzione diversa per i problemi della mia città. La mia candidatura nasce dalla consapevolezza che ognuno deve fare la propria parte, che ognuno deve mettere da parte gli egoismi dell’appartenenza per contribuire alla rinascita di Bagheria. La mia candidatura vuole essere questo: l’offerta di un uomo al di fuori dei partiti, sostenuta inizialmente dai partiti di una parte, ma pronta a collaborare con tutti per il bene di Bagheria.

Quali sono state le prime reazioni dei suoi amici e dei suoi conoscenti quando hanno saputo del difficile ruolo che è disposto ad assumersi ?

Non le nascondo che la mia è stata una scelta combattuta e sofferta: solo da qualche settimana sono andato in pensione dopo 40 anni di servizio nella Polizia di Stato, anni di lavoro molto impegnativo ma dai quali ho tratto grandi soddisfazioni e riconoscimenti che mi hanno portato anche lontano da casa, che però è stata sempre fulcro della mia esistenza, e pensavo che questo potesse essere un periodo da dedicare interamente alla famiglia, ai miei figli con i quali, nonostante tutto, ho sempre condiviso i momenti importanti. Sono stati proprio queste persone a me vicine che mi hanno spronato, riconoscendomene le qualità, a spingermi per dare il mio contributo a questa città che amo e che ha visto crescere i miei figli che la ritengono, a ragione, la loro città di origine.

Nelle ultime tre consultazioni amministrative del 2001 del 2006 e del 2011, il candidato del centrodestra al ballottaggio ha sempre perso contro il candidato sostenuto dal centrosinistra: come pensa di sovvertire il pronostico?

Ritengo che non sia così difficile. La mia vuole essere una candidatura sopra le parti. Vero è che nasce dalla ferma volontà dei partiti di centrodestra, che hanno tanto insistito e che sono stati i primi ad avvertire forte la necessità di un cambiamento radicale nell’approccio all’amministrazione della città, ma ritengo che nel superamento della dicotomia degli schieramenti stia la svolta per Bagheria. Io voglio offrire questo: la mia storia personale fuori dai partiti e dentro le istituzioni, vissuta con spirito di servizio ed abnegazione.

Lei è un uomo di autorità e di legge: si dice spesso che la politica è l’arte del possibile e più spesso l’arte del compromesso: pensa che, qualora venisse eletto, riuscirà a trovare la duttilità necessaria per fare scelte condivise?

Ritengo che ci siano valori e principi che non sono negoziabili: lotta alla mafia, onestà, trasparenza, rettitudine, etica e morale. Questi sono principi che dovrebbero essere propri di tutti coloro che amministrano la cosa pubblica. I compromessi, quelli legati alla mediazione delle scelte, allo smussamento delle posizioni, quelli legati alla ricerca dell’equilibrio tra differenti sensibilità saranno affrontati con duttilità, così come li ha definiti lei. Nella mia carriera ho lavorato sempre in equipe, trovando l’equilibrio ma assumendomi sempre la responsabilità delle scelte.

La sicurezza dei cittadini è uno dei temi che più hanno coinvolto l’opinione pubblica in questo periodo: come pensa di potere mettere a frutto la sua indubbia esperienza in questo campo?

Il controllo del territorio, come è noto, è demandato alle forze di polizia che a Bagheria sono presenti a mezzo della Polizia di Stato, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Sono comunque convinto che non vi possa essere idoneo controllo del territorio senza una sentita collaborazione del cittadino bagherese che si deve riappropriare del territorio. Bisogna segnalare per condividere i problemi di Bagheria, che troveranno soluzioni solo se condivise.
Anche il Comando della Polizia Municipale deve fare la sua parte e sono certo che a supporto di un sistema di collaborazione potrebbe intervenire il sistema di video-sorveglianza il cui progetto sarebbe una delle molteplici cose alla quale la nuova amministrazione dovrebbe porre la
sua attenzione.

Si dice che lei abbia posto dei ‘paletti’ irrinunciabili per accettare la designazione a candidato sindaco di Bagheria; quali sono queste condizioni?

Non so se si possano definire “paletti”, certamente ho fatto delle richieste di buonsenso che sono state ampiamente condivise dai partiti e dalle liste civiche che in questa fase hanno proposto e condiviso la mia candidatura. I paletti, come lei li definisce, sono relativi alla qualità della proposta politica ed alle persone che la vorranno condividere: tutti dobbiamo remare nella stessa direzione, ed allo stesso modo profondere il massimo dell’impegno nella ricerca delle soluzioni per i tanti problemi di Bagheria. Sarà un periodo difficile di scelte dolorose che dovranno essere condivise e sostenute da tutti.

Noi per primi abbiamo scritto che la sua candidatura avrebbe ‘sparigliato’ le carte, in poche parole cioè, avrebbe fatto saltare i tradizionali schieramenti tra destra e sinistra. Lei cosa ne pensa?

Io mi rivolgo ai cittadini bagheresi tutti, sia a quelli che votano centrodestra perché da li parte la mia candidatura, sia a quelli che non lo votano. Come affermato già in precedenza, la mia vuole essere una candidatura sostenuta da una parte, ma aperta a tutti gli uomini e le donne di questa città. Mi arrivano da più parti attestati di stima ed incitamenti per questa campagna elettorale e di certo non posso rimanere sordo rispetto a quanti mi chiedono di dare una mano a Bagheria. Se dovessi essere sindaco, nel rispetto della città, non potrei non tenere conto delle professionalità e delle competenze che dovessero evidenziarsi durante la campagna elettorale, fossero queste anche negli altri schieramenti. Lo ripeto ancora una volta: questa città ha bisogno del sostegno di tutti.

Alcuni elementi minimi del suo programma, anche se non è esagerato dire che il programma di un aspirante sindaco di Bagheria sta scritto sulle nostre strade e delle criticità sin troppo note a tutti in cui versa la nostra città.

Gli elementi programmatici sono comuni a tutti i candidati, ed articolarli compiutamente in poche righe o in pochi minuti non è certo operazione onesta. Tuttavia è fin troppo evidente che i fronti di attacco possono sintetizzarsi in quattro o cinque punti fondamentali:
-Risoluzione della questione COINRES e realizzazione di un sistema integrato di raccolta e smaltimento dei rifiuti, dove la raccolta differenziata, e nel centro storico, “porta a porta”, costituisca un punto qualificante;
-Riorganizzazione e razionalizzazione dell’apparato burocratico comunale che preveda la certificazione dei risultati e premi il merito;
.La infrastrutturazione necessaria a far ripartire gli investimenti delle imprese sul nostro territorio;
-La definizione di linee di sviluppo della città, rispetto alla quale pianificare l’attivazione delle misure programmatiche dei fondi europei e nazionali. È prioritario comprendere cosa vogliamo farne di Bagheria e successivamente attivarci per ricercare risorse;
-Migliorare la qualità dei servizi essenziali, quelli rivolti ai soggetti più “deboli”: bambini, studenti, giovani, anziani, diversamente-abili, disoccupati. In altri termini vogliamo migliorare complessivamente la qualità della vita, migliorando lo standard dei servizi.

Ha pensato alla composizione della squadra, o comunque al di là dei nomi, ai criteri generali per la composizione?

Non abbiamo ancora parlato di squadra, ma cercheremo di attingere alle migliori risorse che questa città saprà e vorrà fornire. La squadra sarà composta da professionalità coerenti con le esigenze della macchina amministrativa e con adeguate competenze politiche. Non ci limiteremo solo a questo, pensiamo di attivare un sistema di competenze che vorrà fornire il proprio contributo in termini di competenze e collaborare con l’amministrazione ed il consiglio per la risoluzione dei problemi. Ascolteremo tutti, con uguale interesse, coloro che hanno a cuore le sorti di Bagheria.

I costi della politica è uno dei temi caldi di questa campagna elettorale: tutte le proposte formulate sinora dai candidati sindaco (Vella, Cinque ecc…) prevedono un ‘passaggio’ o di natura regolamentare o di 'condivisione’ da parte del consiglieri. Quale è la sua proposta?

Come è ormai evidente a tutti, saranno anni di sacrifici per i bagheresi. Non sarebbe onesto chiedere sacrifici alla cittadinanza senza che a farne per prima fosse la politica. La rideterminazione al ribasso delle indennità di sindaco ed assessori, la proposta di pari sacrifici da parte del consiglio comunale, la limitazione delle sedute di commissioni consiliari e consigli comunali, la realizzazione di questi fuori orario di lavoro (a riduzione del rimborso ai datori di lavoro), la riduzione dell’uso di personale comunale con funzione di segreteria verbalizzante sono tutte soluzioni di immediata applicazione che potrebbero comportare una riduzione dei costi del 30-40%. Questa riduzione potrebbe costituire un “fondo di emergenza” a ristoro delle famiglie bisognose della città. Non ci piacciono gli slogan facili, alle parole preferiamo i fatti.

Chi pensa possa essere tra i competitor a sindaco l’avversario più ostico?

Sono tutti avversari temibili: per competenza, per storia politica pluriennale in seno agli organi elettivi della città, per entusiasmo, per la concomitanza delle elezioni europee. Sono tutte persone capaci, che amano Bagheria almeno quanto me. Io voglio portare alla guida di Bagheria la mia storia personale, i miei 40 anni di lavoro, la mia esperienza, la competenza maturata nella gestione di risorse, di uomini, di momenti difficili.

Nino Costa nel privato: hobby, passioni, interessi…

La mia grande passione? La Polizia di Stato che mi ha riempito tutti, i giorni, le ore, i minuti della mia vita. Il mio interesse? Al momento la possibilità di uscire, tutti insieme, le donne e gli uomini di buona volontà, da questo momento buio di Bagheria,ridonandole tutto il suo splendore per potere aprire, in un domani molto prossimo, le porte nella nostra città ai turisti, come dei padroni, fieri di avere fatto trovare “casa” degna di essere visitata.
 

E' d'obbligo per noi fare delle considerazioni, e se vogliamo anche dei chiarimenti, circa i risultati delle preferenze dei candidati a sindaco, di quello che impropriamente abbiamo definito 'sondaggio' e che abbiamo proposto ai nostri lettori.

Abbiamo voluto semplicemente raccogliere i primi umori dell'elettorato e le loro prime preferenze rispetto ai candidati sindaci che si propongono. E' chiaro che la campagna elettorale è solo all'inizio e l'opinione dell'elettorato si andrà perfezionando da oggi al voto.

Sono stati espressi 1851 voti e l'articolo è stato 'aperto' oltre 11.000 volte, sintomo anche della legittima curiosità dei lettori.

I risultati  hanno visto Patrizio Cinque prevalere con 653 voti e con il 35,28% seguito da Daniele Vella con il 23,5 % , protagonisti quindi di un ipotetico 'ballottaggio';poi Nino Costa con il 12,53% , Gino Di Stefano con 10,64% (abbiamo sommato i voti di Maggiore confluito nelle sue liste) , e da Atanasio Matera con il 7,56%.

Era lecito attendersi una prevalenza sul web di due delle candidature più giovani e più presenti sulla rete, vale a dire quelle di Patrizio Cinque del Movimento 5 stelle, movimento nato e cresciuto sulla rete e di Daniele Vella;  ed è questo  infatti il risultato che la rete ci consegna.

Come pure la candidatura di Nino Costa, presentata il giorno prima dell'avvio del sondaggio-web, partita in sordina è venuta via via recuperando consensi; anche la posizione di Gino Di Stefano sta nei fatti, è andata infatti crescendo, considerato il fatto che l'elettorato di Gino Di Stefano è un elettorato profondamente popolare e di età medio-medio alta. Chiude la fila il candidato che, senza alcuna mancanza di rispetto, si può considerare un outsider, vale a dire Atanasio Matera

Anche il 10, 48 % andatoalla voce 'A nessuno di questi' è un chiaro sintomo della sfiducia nella politica che i candidati a sindaco e a consigliere in questi giorni stanno sperimentando malgrado la loro inevitabile professione di ottimismo.

Per questo pensiamo che al di là delle inevitabili distorsioni contenute nel campione che ha votato, una'idea sugli umori dell'elettorato viene fuori.

Torneremo a 'testare' nei prossimi giorni il popolo della rete sulle liste e sui candidati, ma anche su interrogativi specifici.

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