Politica

Con quella  con Daniele Vella, sostenuto dal Partito democratico e dalla lista Sarà Migliore,  chiudiamo la rassegna delle interviste ai candidati a sindaco di Bagheria nelle elezioni del 25 maggio 2015.

Daniele Vella, dopo aver superato lo scoglio delle primarie, come si vede la città da candidato a sindaco, che umori ti rimanda?

"Stiamo facendo una campagna elettorale girando molto nei quartieri e contattando le persone ad uno ad uno. La gente attraversa un periodo difficile e di stanchezza nei confronti della politica. Una campagna elettorale fatta in pochissimo tempo, c'è molta rabbia in giro".

Quali sono le questioni che le persone segnalono come più gravi e urgenti per la nostra comunità?

"Sono quelle inserite, ai primi posti, nel nostro programma. Uno su tutti: il decoro, Bagheria deve recuperrare il proprio decoro urbano. La cosa pubblica sembra abbandonata piuttosto che essere dei cittadini. Quindi, c'è bisogno di pulizia della città. Ci chiedono di metter mano alla raccolta differenziata. I cittadini hanno ben compreso che il sindaco non puo' garantire posti di lavoro, puo' creare, certamente, le condizioni per una vivibilità migliore: ed è quello che chiedono. Noi puntiamo su un concetto molto semplice: rendere la nostra città bella agli occhi di chi la guarda e soprattutto di chi la vive e chi la vuole visitare."

Il sindaco non puo' dare posti di lavoro ma puo' lavorare sulla sicurezza del territorio. Lo scorso anno sono state arrestate alcune persone per mafia, dopo un blitz dei carabinieri, che  hanno portato alla luce taglieggiamenti a danno di imprese ed esercizi commerciali. Poi, gli episodi di microcriminalità sempre più frequenti: scippi, furti ecc. Creare le condizioni affinchè trionfi la legalità significa favorire le opportunità di sviluppo. Su questo fronte come intendi muoverti?

"Noi abbiamo inserito nel nostro programma la sicurezza e il controlo del territorio, non ho visto altri candidati farlo. Avvertiamo molto una maggiore esigenza di sicurezza nel nostro territorio. E' una questione vissuta nei mesi scorsi, non si sta aprendo oggi. Un'amministrazione ha un proprio comando dei vigili urbani. I vigili devono uscire e farsi vedere dal cittadino. Delegando le funzioni amministrative ad altri soggetti. In secondo luogo, chiederemo al nostro comando di raccordarsi con le altre forze di polizia con delle conferenze periodiche per fare il punto sulal sicurezza. Si parla già di videosorveglianza, ma io ritengo che quando i cittadini percorrono le vie della nostra città hanno bisogno di vedere una figura di riferimento del servizio d'ordine. Questa è una cosa molto importante. La città va poi animata. I nostri viaggi al nord ci hanno permesso di capire che quando si affida agli esercizi commerciali, ai bar, tramite apposita convenzione, la gestione delle piazze o ai condomini la gestione dei giardini non solo la città si anima di gente ma diventa più sicura."

altAnche Vincenzo Lo Meo, tre anni fa, parlava di argomenti simili quali, ad esempio, la cura delle spiagge. Cosa ha impedito a queste idee di concretizzarsi?

" Rispondo subito: la volontà. Il nostro primo punto del piano operativo è la volontà. Chi va amministrare oggi deve veramente avere la volontà di rendere milgiori le condizioni in cui vive. La volontà è il principale motore propulsivo di tutto. Con la scorsa amministrazione siamo riusciti ad affidare la gestione di una piazzetta ad un'impresa, grazie anche alla collaborazione dello sportello unico per le attività produttive. Abbiamo messo su due liste di giovani motivati. Io questa motivazione la sento e vedo che la gente ci dà fiducia da questo punto di vista. Questi problemi li viviamo principalmente sulla nostra pelle. Sappiamo cosa significhi per un giovane imprenditore la decisione di rimanere a Bagheria."

Il turismo, a Bagheria quasi sconosciuto: è dagli anni '60 che se ne parla, dal tempo in cui  si pensava di affiancare al commercio degli agrumi un'altra risorsa e cioè l'incremento turistico. Ma concretamente non si è fatto nulla. Per questo come si puo' operare?

" Giusto oggi parlavo con l'ufficio provinciale del turismo. A Villa Palagonia ci sono ventimila visite l'anno ma per venti, non certo per visite che si susseguono nel tempo. Gli incassi sono pochi: solo ventiduemila euro nel 2013. Bisogna conoscere i dati per poterne parlare. Se si parla di turismo bisogna rifarsi al primo punto del nostro programma: il decoro. Un turista che viene a visitare Bagheria deve essere emsso in condizioni di conservare un buon ricordo della nostra città. Poi parliamo di turismo vero e proprio. Abbiamo dieci punti programmatici che non sono irrealizzabili ma che si possono attuare a costo zero e subito. Abbiamo parlato, infatti, con giovani imprenditori del settore.

Ad esempio: Chi è che puo' affiancare l'assessore designato al turismo? Una consulta di esperti del settore a costo zero. Gente che vive di turismo. L'attivazione di un punto di ricezione che non sia in corso Umberto. Un turista che arriva a Bagheria deve subito prendere contatto con l'amministrazione. Quindi, se arriva in treno è bene avere un primo contatto a Villa Cutò per prendere delle informazioni subito. L'apertura di un ufficio delle ville. Iniziamo dal patrimonio artistico pubblico. Pensiamo ad un ticket unico in sinergia con l'assessorato regionale al turismo pubblicizzato sul sito della regione. Iniziamo a creare un sito dove un tedesco, un francese possa con un click comprare un biglietto. Io penso che puntando su eventi di media grandezza ce la possiamo fare."

altQuestione dissesto, ormai per Bagheria è inevitabile. Resta da capire se sarà l'attuale commissario La Iacona a dichiararlo o il prossimo Consiglio comunale. Sappiamo cosa comporti il dissesto: aumento delle tariffe, mobilità del personale in esubero, messa in vendita dei beni patromoniali comunali. Atanasio Matera, uno dei candidatia sindaco nei giorni scorsi, anche un pò come provocazione, ha detto che per far fronte alle problematiche della cittadinanza sarebbe disposto a vendere i cosiddetti beni di famiglia: le ville settecentesche. Cosa ne pensi al riguardo?

"I programmi degli altri candidati devono fare i conti con la realtà. Cosa significa vendere le ville, svendere il nostro patrimonio? La nostra ricchezza, la nostra unica possibilità di sviluppo. Chi dice una cosa del genere sta sbagliando di grosso. Come gli altri che non affrontano il problema. Quando si va ad amministrare bisogna sapere esattamente cosa fare e cosa dire. Il dissesto non vuol dire rassegnazione. Noi chiediamo al commissario di esprimersi subito: o dissesto o piano di rientro. Ogni giorno perso è un giorno in più che renderà difficoltosa la strada del risanamento. Se sarà dissesto con i commissari bisognerà intraprendere anche un conflitto per tutelare le fasce deboli, i bisognosi. Poi: non si vende il patromonio. Ci sono delle fondazioni come quella del museo Guttuso, che serve a questo: a risparmiare. Si puo' fare con gli opportuni canali con la regione. Come? Si mettono insieme, nel nostro esempio, il museo Guttuso, la regione, una banca per creare una fondazione. In questo modo si sgrava il comune di un centro di costo importante. In questo modo il comune sarebbe allegerito dai csoti del personale, di gestione e nello stesso tempo si potrebbe accedere a dei fondi europei. In questo modo si salvaguarderebbero i nostri gioielli che non vanno venduti vanno rilanciati con le opportunità che ci sono"

Un appello ai bagheresi perchè ti diano il voto.

"Noi chiediamo un voto di fiducia sul candidato sindaco. E' importante in queste elezioni apporre una x sul nome del candidato sindaco. La nuova legge elettorale dà una possibilità che i nostri concittadini devono sapere. Segnando una x sul nome del sindaco si fa si che il sindaco trascini in aula la sua squadra al Consiglio comunale. Non ci saranno più sindaci senza maggioranza. Chi vince avrà la possibilità di attuare il proprio programma. Siamo animati da spirito di buona volontà abbiamo liste nuove. competenti, pulite. Abbiamo i consiglieri che hanno votato la sfiducia alla scorsa amministrazione, mentre quelli che non l'hanno votata stanno da altre parti, con Costa. I promotori della cadnidature passate stanno con Di Stefano. Altri, come il Cinque Stelle, hanno nelle liste gente che ha rapprsentato altri partiti in passato. Noi siamo realmente la novità perchè abbiamo fatto un'operazione di rinnovamento importante. Ai cittadini chiediamo la fiducia perchè siamo consapevoli che una buona politica puo' risolvere i problemi creati dalla cattiva politica. Oggi il vento dall'antipolitica puo' portare su strade pericolose. La buona politica puo' risolvere le questioni aperte a Bagheria."
 

La campagna elettorale per il rinnovo degli organismi elettivi del comune di Bagheria volge ormai alla fine, giorno 26 Maggio, ma più presumibilmente il 9 giugno, avremo una nuova amministrazione: un nuovo sindaco, nuovi consiglieri e nuovi assessori. Ma saranno davvero nuovi?

Non stranizzi la domanda. La vera sfida che si pone di fronte alla città oggi è proprio questa: il cambiamento. Non un cambiamento di volti (peraltro non proprio di primo pelo), ma il cambiamento di approccio alla gestione delle emergenze della città. La sensazione più diffusa in città, a mio parere, credo sia la sfiducia: verso la politica e gli uomini che la rappresentano. Ancora più arcaiche appaiono le dinamiche che disciplinano il rapporto con la cittadinanza. Assistiamo a film già visti, nella migliore delle ipotesi a tentativi populistici che tentano di parlare alla pancia dei bagheresi.

È fin troppo evidente che Bagheria sta vivendo uno dei momenti peggiori della sua recente storia politico-sociale: valori di disoccupazione oltre il 30%, disoccupazione giovanile intorno al 50%, recessione del comparto commerciale, perdita di interi settori (agricoltura, commercializzazione, etc…) del comparto produttivo. 

La dichiarazione del dissesto finanziario da parte del Commissario, dott.ssa Michela La Iacona, incornicia in tutta la sua evidenza il “fallimento” della città, ma della politica che l’ha gorvernata negli ultimi anni in modo particolare. Pensavamo già tre anni fa che si dovesse CAMBIARE DIREZIONE, ne siamo ancor più convinti oggi. Pensiamo che bisogna ridare “fiducia” ai bagheresi, riconsegnare loro la speranza che un cambiamento reale sia possibile, se non per la mia generazione, almeno per quella dei nostri figli. Questo è possibile solo se chi guiderà questa città saprà dimostrare “rigore” etico e morale, avendo il coraggio di fare scelte coraggiose e dolorose, se sarà “libero” veramente, se non si lascerà tirare la giacca da chicchessia, sia esso politico, imprenditore o dirigente di turno.

Fin dal 21 marzo scorso, giorno della mozione di sfiducia a Vincenzo Lo Meo, abbiamo pensato che la sfida da affrontare, per consentire alla nostra amata Bagheria di rinascere, fosse ardua. Pensavamo, è lo pensiamo ancora oggi, che la soluzione del dramma sociale che stiamo vivendo passasse dal superamento delle barriere ideologiche, dal superamento degli steccati dell’appartenenza, dal confinamento degli odii politici oltre le mura della città. Ci siamo strenuamente battuti per convincere la “classe politica” della città che solo un autorevole figura terza, capace di dialogare che il variegato mondo politico regionale e nazionale, potesse guidarci oltre il guado del degrado socio-economico in cui versa la città. Ritenevamo, e continuiamo e ritenere, che bisognava anteporre agli interessi di parte, alle ambizioni personali, il BENE DI BAGHERIA E DEI BAGHERESI. Per questo motivo non abbiamo riproposto candidature autoreferenziali.

Abbiamo parlato con tutte le forze politiche esponendo la nostra visione dello scenario. Abbiamo parlato con gli autorevoli personaggi politici i cui nomi erano stati individuati dalla “voce dei bagheresi” quali possibili candidati. Abbiamo incontrato tante adesioni di principio: nessuno, ad eccezione del M5S, ha apertamente dissentito alla nostra proposta. Siamo stati invitati, ed al contempo abbiamo invitato gli interlocutori, a trovare la figura autorevole, di prestigio, sopra le parti ed al di fuori delle logiche di partito, che guidasse la città. Avevamo nutrito una speranza, ma ci siamo sbagliati: nessuno ha rinunciato alla gloria personale in nome del bene di Bagheria e dei baariuti.

Ritenendo, tuttavia, in linea di principio valida l’offerta politica, abbiamo chiesto al dott. Costa la propria disponibilità ad interpretare questo percorso. Gli abbiamo chiesto di anteporre alla propria serenità la ricerca delle soluzioni degli annosi problemi di Bagheria e dei bagheresi. Da “bagherese”, da uomo delle istituzione, da buon padre di famiglia, da uomo “non politico”, ha deciso di sobbarcarsi, assieme a tutti coloro che volessero contribuire, l’onere di ripristinare un minimo di regole di vivibilità, l’onere di ridare SPERANZA ai bagheresi: speranza di un comune che eroghi servizi e non imponga solo tasse; speranza di una politica che si occupi dei bisognosi, dei diversabili, delle ragazze madri, dei più piccoli, degli ultimi…ogni giorno sempre più ultimi; speranza che un futuro per le nuove generazione a Bagheria sia possibile; speranza per i padri e le madri di non veder partire i propri figli; speranza per le imprese di avere le condizioni di creare opportunità di lavoro.

Il lavoro che si appresta ad affrontare il futuro, dopo anni di cattiva politica culminata con la dichiarazione di dissesto finanziario, è improbo. Riteniamo che solo chi non abbia mai accettato compromessi, ne sia disposto ad accettarne, abbia le carte in regola per riuscire.

Per questo motivo pensiamo che il dott. Antonino Costa sia “LA MIGLIORE OFFERTA”

Bartolo Di Salvo 

Per produrre ricchezza umana serve investire risorse, sottraendole agli investimenti sbagliati. La politica in questi anni, si è ridotta a essere il braccio armato delle banche: col pretesto della crisi da esse stesse creata, è stato inserito il pareggio di bilancio in costituzione, bloccando nei fatti ogni possibilità di crescita economica e sociale”. È quanto afferma Mario Cicero, candidato per la lista "L'Altra Europa con Tsipras" alle prossime Elezioni Europee, che martedì 20 maggio terrà comizio a Bagheria.

Mario Cicero è nato e vive a Castelbuono (PA). Viene eletto Consigliere Comunale nel 1985 con il PCI a soli 23 anni. Nel 1994 diventa assessore al turismo e promuove la stagione di “Castelbuono Porte Aperte”, che produce straordinari risultati in termini di aumento dei flussi turistici. E' eletto sindaco di Castelbuono nel 2002 e amministrerà per 10 anni la cittadina, dandole una connotazione turistico-culturale e ecologico-ambientale di rilievo nazionale ed internazionale. Con l'idea della raccolta differenziata porta a porta, fatta con gli asini anziché con le camionette, dà una sterzata alle percentuali di raccolta differenziata. L'idea fa il giro di tutto il mondo. Castelbuono e Mario Cicero vengono premiati, diffusamente, per l'esempio di virtuosismo in campo ecologico. Si è distinto per le sua particolare attitudine all'innovazione, per una grande dedizione al suo territorio e per le politiche volte allo sviluppo sostenibile.

Nel corso del comizio, che avrà luogo in piazza Messina Butifar martedì 20 maggio alle ore 18:00, interverrà anche l'On. Erasmo Palazzotto, deputato nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà,.

Il sito ufficiale del comune ha pubblicato la delibera N° 4 del 19.05.2014 firmata dal commissario straordinario dr.ssa Michela La Iacona, contiene ufficialmente la dichiarazione di dissesto del comune di Bagheria.

La dichiarazione ufficiale era stata anticipata da un post del candidato a sindaco Gino Di Stefano che così recitava:

 “È ufficiale, è stato firmato il dissesto finanziario. Questo è il segnale che qualche mio collega candidato a Sindaco fino ad ora ha raccontato favolette”. E' questo il commento sul web di Gino Di Stefano.

E l'altro candidato sindaco Patrizio Cinque scrive sulla propria pagina Facebook: "Oggi è stato deliberato il dissesto del Comune di Bagheria. Siamo stati gli unici a dirlo in campagna elettorale e abbiamo dimostrato ancora una volta che non ci sbagliavamo.
Adesso chi ha sbagliato pagherà, compresi gli altri candidati a sindaco. Prima di fare pagare i bagheresi dovranno pagare loro".

Anche F.I. riporta una dichiarazione del candidato sindaco Nino Costa: "Cogliamo con profondo dolore la dichiarazione di dissesto finanziario del Comune di Bagheria. In un momento così delicato e ad una settimana dalle elezioni sentiamo il dovere di far sentire la nostra presenza ai tutti i cittadini.
Il fallimento del Comune segna una serie di effetti a catena, sia sul piano economico-finanziario che sociale dovuto all'aumento della pressione fiscale per 5 anni.
Ciò segna il fallimento dell'intera classe politica che ha amministrato in questi anni e che ha creduto per mesi di poter nascondere il fuoco sotto la cenere."

Scarica l'atto

 

Altri articoli...