Politica

Quello del disagio abitativo è un problema diffuso in Sicilia e sopratutto in città come Bagheria, che risulta inserita nell’elenco dei Comuni ad altra tensione abitativa, di cui alla delibera CIPE n. 87 del 13 novembre 2003.

Sono tanti i cittadini che non potendo più pagare il canone di locazione spesso purtroppo finiscono per essere oggetto di sfratto per morosità incolpevole, per effetto della crisi ed i relativi licenziamenti.

Con la legge 28 ottobre 2013 n.124, articolo 6 comma 5, è stato istituito il “Fondo nazionale per la morosità incolpevole”.

Lo stesso articolo dispone che i Prefetti graduino gli sfratti di famiglie con morosità incolpevole sulla base di appositi elenchi predisposti dai Comuni, ed inoltre che i Comuni stessi predispongano tutti gli atti per attuare l’accompagnamento sociale delle famiglie con sfratto per morosità incolpevole nel passaggio da casa a casa.

Il decreto 14 maggio 2014 del Ministero delle Infrastrutture, attuativo delle norme previste dal citato articolo 6 comma 5 della legge n.124 del 2013, è stato pubblicato lo scorso 14 luglio sulla Gazzetta Ufficiale.

Stupisce come un Comune di 60.000 abitanti, vista la gravissima emergenza sociale, non si sia ancora attivato in tal senso. Eppure basterebbe che il Comune predisponga l’elenco degli inquilini con morosità incolpevole, invii l’elenco al Prefetto per graduare gli sfratti come da disposizione di legge e sempre il Comune si attivi per l’accompagnamento sociale o verso una casa popolare o verso un nuovo contratto a canone agevolato: da subito si è perso pure troppo tempo.

Per accelerare l’iter è stata predisposta una Mozione (CHE TROVATE QUI), con l’augurio che i Consiglieri Comunali ne approfondiscano e ne presentito il contenuto, con l’obiettivo di bloccare gli sfratti in corso.

Serafino La Corte
Documenti utili:
1. IN QUESTO LINK TROVATE LA RIPARTIZIONE ALLE REGIONI DELLE RISORSE FINANZIARIE
2. IN QUESTO LINK TROVATE L’ELENCO DEI COMUNI AD ALTA TENSIONE ABITATIVA TRA CUI BAGHERIA
3. IN QUESTO LINK TROVATE IL DECRETO MINISTERIALE PER LA MOROSITA’ INCOLPEVOLE
 

E' quanto ha affermato il sindaco di Bagheria Patrizio Cinque nel corso di una intervista rilasciataci stamane per Teleone, sui primi cento giorni di governo della città, e che andrà in onda integralmente sabato alle ore 12.30 sul can 19 di Teleone ed in replica la domenica successiva sempre alla 12.30.

Il sindaco è stato categorico: nessun provvedimento sarà preso su corso Umberto che non veda il coinvolgimento dei cittadini bagheresi, e poi ha spiegato che il progetto non si limita alla sola riapertura parziale del corso alle auto, ma riguarda tutta una serie di aree da integrare a corso Umberto e da rendere parzialmente pedonali, ed ha citato via Palagonia, il tratto di corso Butera che da via Libertà arriva in piazza Madrice, l'area di piazza Garibaldi (Palagonia) e una corsia di via Libertà.

Un progetto generale che andrà realizzato a stralci - ha aggiunto il sindaco - e che va inquadrato in un progetto integrato di servizi a disposizione delle aree commerciali, quali i posteggi, i bus navetta, l' animazione.

'L'obiettivo - conclude il primo cittadino - è competere con il  Forum, che sta strappando a Bagheria importanti quote di mercato, ma in più noi abbiamo l'attrazione delle ville'; ma il presupposto per raggiungere questo obiettivo è avere una città ordinata e pulita, ed è quello che ci proponiamo.'

Angelo Gargano

La situazione politica di Casteldaccia dopo il 'rimpasto politico' delle scorse settimane ha aperto un interrogativo su quello che potrà essere nel futuro la posizione del 'Gruppo Misto', cui aderiscono ben 4 consiglieri, nei confronti dell'amministrazione guidata da Fabio Spatafora. Abbiamo intervistato il capogruppo, il commercialista Maurizio Nasca.

Come stai 'interpretando' il tuo ruolo di capogruppo del 'Gruppo misto'?

All'indomani delle elezioni mi sono prodigato, e questo mi é stato riconosciuto anche dagli altri colleghi, per cercare di rendere unita l'opposizione, a dispetto dell'atteggiamento avuto da altri colleghi, tendente ad isolare alcuni componenti dell'opposizione stessa, come il collega del Movimento cinque stelle e del Pd .
Piuttosto che fare opposizione ribadendo il numero dei voti presi o il proprio peso politico, come altri, ho preferito parlare di questioni di politica concreta coinvolgendo i colleghi Davide Aiello e Pietro Speciale ritengo sia il mandato di un consigliere.

Un consigliere vale uno, insomma.

Certamente: per quanto mi riguarda, qualsiasi consigliere eletto, sia che abbia avuto una o mille preferenze, ha lo stesso peso politico in consiglio comunale, esprime un solo voto e pertanto tutti abbiamo una posizione di parità.
Appena eletto ho lavorato affinché ogni componente dell'opposizione potesse avere un ruolo all'interno delle commissioni consiliari permanenti, senza disparità tra i gruppi componenti l'opposizione; ho messo la mia competenza e la mia persona al servizio dell' interesse del paese

Sei stato presentatore di diverse interrogazioni sulle questioni aperte a Casteldaccia 

Ho presentato diverse interrogazioni su questioni pratiche e concrete che riguardano da vicino le condizioni di vita dei cittadini: circa lo stato dei lavori di via Umberto Nobile e di via Marco Polo, ribadendo in Consiglio il disagio dei residenti in quella zona.

In data 28 agosto 2013 e in data 23 ottobre 2013 ho presentato le interrogazioni relative allo stato di avanzamento dei lavori interessanti le contrade Orestagno Cutelli e Montagnola, la richiesta di sopralluogo nella palestra comunale al fine di verificare lo stato e le condizioni in cui versa.

Successivamente, prima in data 23 dicembre 1013 ho presentato un'interrogazione relativa all'iter di approvazione del bilancio consuntivo 2012 e dopo, il 17 aprile 2014, una mozione esenzione Tosap per i residenti dei quartieri Orestagno Cutelli e Montagnola, poi votata all'unanimità in consiglio comunale.

Ho fatto opposizione costruttiva fin dal primo giorno, portando avanti ciò che di buono potesse esserci per il nostro paese, facendo interventi in consiglio comunale e in commissione bilancio, di cui sono un componente, nel preminente ed esclusivo interesse del paese, anche in sede di nomina del presidente del revisore caldeggiando il nominativo del dr. Angelo Benfante, professionista a mio avviso, preparato e serio.

Ci è parso di caire che hai il dente avvelenato con quanti fanno politica stando alla finestra del web 

Spesso vedo parlare di politica sui social network persone che politicamente hanno dato poco o niente al nostro paese ma che, forse, dalla politica hanno ricevuto qualcosa, per esempio la sempre conosciuta moneta di scambio della politica quale l'assunzione di qualche parente.
Gli stessi soggetti che oggi non si capisce perchè giudicano politicamente persone come me che quello che fanno in politica lo fanno con passione ed impegno.
Ho sempre sostenuti che sono i fatti a fare la differenza ed avere un peso più che le parole della "vecchia politica".

Manca una partecipazione attiva della gente ai lavori del consiglio, e manca uno strumento di comunicazione che faccia conoscere l'attività sia dell'amministrazione che dei singoli consiglieri: come si può ovviare a questo gap informativo?

Sono sempre più convinto che i cittadini devono vedere e partecipare  ai consigli comunali per rendersi conto e avere piena cognizione di quali siano i consiglieri attivi che svolgono con capacità e dedizione il proprio ruolo per questo li invito a parteciparvi attivamente. Certo si potrebbe anche trovare oggi uno strumento legato ai moderni mezzi di comunicazione per informare e coinvolgere la gente e far sapere cosa fa la politica.

Qualcuno ti giudica eccessivamente interventista in consiglio

Gli altri ritengono che intervenire ai Consigli comunali, come io spesso faccio, sia un mio difetto ribadisco che lo considero un pregio perchè è in Consiglio che si fa politica ed è lì che bisogna assumersi la responsabilità delle proprie ideee e scelte politiche dicendo quello che si pensa sia fuori che dentro lo stesso consiglio. Questa dote, a malincuore, la ritrovo oggi in pochi consiglieri.

La posizione verso il sindaco Spatafora ?

Lo ripeto: la scelta di fare politica nasce dal bisogno di raggiungere un solo obiettivo: il bene del paese.
Lo devo ai miei elettori, lo devo ai miei cittadini, lo devo a Casteldaccia. E questa sarà sempre la stella polare che seguirà il gruppo misto. Partiremo nel giudizio sull'amministrazione sempre dai problemi concreti e dalle soluzioni che a questi problemi si vogliono offrire, e su questo giudicheremo e ci schiereremo.

altCome intendi la politica?

Per me la politica è una passione che coltivo giorno dopo giorno e chi mi conosce lo sa bene.

Non vivo di politica come qualche altro. A fine mandato sarò giudicato per ciò che avrò fatto dai miei stessi concittadini e del giudizio personale di qualcuno, che più che costruttivo e espressione di cattiveria, me ne frego altamente. Io vado avanti.
Auguro a me ed ai miei colleghi del gruppo misto, Michele Canale, Davide Aiello e Pietro Speciale un buon proseguimento nell'attività di consiglieri nell'interesse del paese e li ringrazio per il lavoro condiviso fin qui e per quello che ci aspetta.

La diversità di provenienze e di storie politiche dei componenti del gruppo misto per te è una ricchezza o un limite?

Ho sempre creduto che alla fine un Gruppo sia pure eterogeneo come il nostro  resta unito se ha un solo obbiettivo: contribuire, in meglio, al cambiamento del nostro paese portando avanti progetti e punti condivisi che vanno dal risanamento del nostro bilancio, ad una seria attuazione della raccolta differenziata, dalla rivalutazione del nostro territorio, comprese le nostre spiagge, allo sblocco del settore artigianale, per rilanciare l'economia delle imprese del nostro Paese è solo un Gruppo che ha capito che nella vera politica non prevale la differenza e l'interesse del singolo ma la città.


 

 

Giovanni Falcone affermava: “Se vogliamo combattere efficacemente la mafia, non dobbiamo trasformarla in un mostro né pensare che sia una piovra o un cancro. Dobbiamo riconoscere che ci rassomiglia”

Ma è la cultura siciliana che somiglia alla cultura mafiosa o viceversa? Sono i mafiosi che assomigliano ai siciliani e non viceversa.

Ciò era chiaro a Giovanni Falcone, che ancora sosteneva: "La Sicilia ha fatto del clientelismo una regola di vita [...]. La mafia esprime sempre l’esasperazione dei valori siciliani, così finisce con il fare apparire come un favore quello che è il diritto di ogni cittadino”. Il clientelismo dunque prima di essere una manifestazione mafiosa è un modo di pensare i rapporti tra pubblico e privato diffuso in Sicilia. Potremmo menzionare innumerevoli esempi di lavori socialmente utili e inutili, serbatoi di voti, favori e promesse. 

La vicenda delle minacce di morte a Patrizio Cinque ed all'assessore Fabio Atanasio é una vicenda tipicamente siciliana più che mafiosa; fa parte della sottocultura minacciosa a cui siamo abituati da sempre.

Io nell'episodio in questione, ad essere sincero, non vedo la mafia; piuttosto vedo la disperazione e l'esasperazione che si traduce spesso, sempre da noi e nel nostro substrato culturale, in atti delinquenziali a volte puramente rabbiosi, a volte dimostrativi, a volte reali. Parlare di questa vicenda in modo libero e in questo momento, a Bagheria, é come camminare su un terreno pieno zeppo di mine antiuomo. Rimangono visibili finchè sei concentrato e fai dei passi misurati, non appena un bagliore ti distrae rischi di saltare per aria. 

Io cercherò di camminare in punta di piedi e con gli occhi ben aperti.

Sgombriamo subito il terreno torbido dell'incertezza: io sto con Patrizio; così come starei con Luca, Francesco, Giovanni, Filippo, insomma con chiunque venga minacciato di morte o venga offeso con violenza anche solo verbale.
Capitolo aperto ed immediatamente chiuso, mi auguro in maniera esaustiva.

Detto ciò, permettetemi senza correre il rischio di esser fatto fuori da un cecchino del blog, di fare una riflessione:

Le minacce al Sindaco di Bagheria, a mio avviso, non sono il frutto di una politica rivoluzionaria operata dallo stesso, ma sono il frutto di una incapacità politica, di una sconfitta dell'istituzione.

L'opinione pubblica è ormai convinta che tutti e sottolineo tutti i dipendenti del Coinres siano delinquenti, nullafacenti, ladri e farabutti. Bé, questa generalizzazione, questa leggerezza nel dare giudizi che riguardano degli esseri umani non mi piace affatto; anzi la trovo insopportabile.

Trovo insopportabile pensare che molti di loro non potranno portare più ai loro figli un pezzo di pane, per colpa di altri "colleghi" che hanno operato in maniera a dir poco vergognosa.

È insopportabile constatare che la quasi totalità dei partecipanti al corteo "nessuno tocchi Patrizio" non abbia mosso un solo dito mignolo quando il Sindaco Lo Meo non è stato minacciato, bensì è stato aggredito fisicamente.

È ancora inaccettabile che siano sempre i più deboli a pagare. Sì, avete capito benissimo, sono i più deboli. 

Se vogliamo sconfiggere questo sistema dobbiamo avere il CORAGGIO di combattere i poteri forti. Andiamo a vedere il percorso di assunzione di ogni singolo dipendente e cerchiamo di andare alla base del problema; bussiamo con veemenza alla porta di chi ne é stato l'artefice.

È risaputo che molti lavori da noi si ottengono grazie al voto di scambio o a promesse mai mantenute o col ricatto del lavoro. 

De André in uno dei suoi ultimi concerti in Calabria affermò provocatoriamente che la 'ndrangheta dava più lavoro dello Stato. È esattamente quello che da noi succede da sempre.

Oggi i lavoratori del Coinres sono soli, abbandonati dai politici che li hanno sfruttati, scaricati oggi forse pure dalla mafia che non sa che farsene, allontanati dai cittadini che vedono in loro il male assoluto e dalle Istituzioni che non vedono l'ora di sbarazzarsene.

altÈ compito delle istituzioni instaurare un dialogo con tutti i cittadini anche con i "peggiori" e sanzionare, licenziare, allontanare tutti coloro che non fanno il proprio dovere o nuocciono alla società. Bisogna far rispettare le regole, tutte ed a tutti.

Il 15 settembre é una data abituata ad ospitare fiaccolate di solidarietà.

Il 15 settembre del 1993, esattamente 21 anni fa moriva un grande eroe che riuscì a scalfire la mentalità mafiosa con grande umiltà. 

Don Pino Puglisi colpì la mafia con la potente arma dell'accoglienza. Ebbe il grande merito di capire che il dialogo è l'unica fonte di legalità.

L’importanza delle istituzioni, della funzione educatrice della scuola e delle infrastrutture culturali rappresentò il punto nodale dell’impegno umano, sociale e religioso di Don Puglisi.

Oggi non abbiamo bisogno di eroi, oggi abbiamo bisogno di tornare a guardarci negli occhi senza odiarci.


Leonardo Puleo
Coordinatore cittadino di SEL BAGHERIA 

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