Politica

Capita la sera di passare da Villa Butera-Branciforti e di scorgere alcune luci ancora accese, il via vai di alcune sagome annerite dal contrasto del dentro col fuori, il cigolio di qualche uscio che nel chiudersi chiude fuori la Città con le sue grida di dolore, i suoi drammi e le sue lacerazioni.

Era poco più di 100 giorni fa, e, quasi fosse una litania, si evangelizzava la comunità su quella che sarebbe stata la rivoluzione pentastellata che partiva da un governo della Città senza porte, con le pareti di vetro e in filo diffusione.

L’impressione che invece cominciamo ad avere più bagheresi è che le porte ed i cancelli stanno sempre serrati, le pareti di vetro si sono cementificate e il sonoro è diventato un silenzio assordante.
Il neo sindaco era un cittadino tra i cittadini, ma adesso i più fortunati lo incontrano solo nei social network.

A suffragare questa impressione l’immagine pubblicata ieri su un giornale on-line di un nutrito numero di mamme e papà di alunni con disabilità lasciate dietro la porta del Palazzo. E sono proprio i genitori intervenuti ad accusare il primo cittadino di non avere trovato un solo minuto per ascoltarli, sono poi stati tutti dirottati ad una terna di suoi assessori che a sua volta rimpallano tutto al consiglio comunale. Ma in consiglio comunale, proprio tra la maggioranza, non ci stanno “ex commentatori” che al primo giorno di ritardo gridavano alla scandalo chiedendo le dimissioni all’amministrazione e che invece oggi tacciono?

Siamo invece noi a gridare con forza che tutti gli alunni con disabilità possano ritornare a godere del loro diritto allo studio, e questo non lo si risolve rimbalzando il problema al consiglio comunale ma prendendosi le proprie responsabilità e firmando con la dirigenza atti deliberativi immediati.
Se poi servono supporti affinché il sindaco e la sua giunta si determinino che si vada a recuperare quanto prodotto in precedenza e che rimane a beneficio della continuità amministrativa.
Interveniamo sulla problematica perché l’abbiamo vissuto in prima linea, senza lesinare tempo ed energia, prima che si insediasse quella che molti definiscono l’“amministrazione dei miracoli”.

altChi l’ha vissuta insieme a noi sa quanta attenzione è stata posta, quante battaglie sono state affrontate e tutte sempre vinte. C’era sempre tempo, in qualunque giorno e a qualunque ora, per incontrare sull’argomento genitori, operatori, dirigenti scolastici, ASP, sindacati, associazioni e gruppi politici. Con un Comune in pre-dissesto abbiamo cercato soluzioni alternative ma molte non erano percorribili perché se è pur vero che un amministratore deve tutelare l’equilibrio dell’Ente non può in alcun modo dimenticare che prima di ogni cosa bisogna lavorare per salvaguardare i diritti della persona e, soprattutto, farlo bene. 

È rimasto indelebile il pianto affranto di alcune mamme che vedevano i loro figli emarginati e dimenticati dalle istituzioni e da quel pianto abbiamo trovato forza per lottare insieme a loro ed insieme a loro raggiungere gli obiettivi.

E nonostante tutto un fremito sottile di vergogna attraversava la nostra azione perché malgrado l’attivazione dei servizi di trasporto e assistenza igienico personale ci rendevamo conto che rimaneva una profonda distanza tra la conquista civile e culturale sancita nella normativa e la sua reale applicazione. Un controsenso nei diversi livelli di Governo che nel preciso istante in un cui legiferano un diritto non lo sanno soddisfare, anzi diventano protagonisti dell’evidente ingiustizia sociale dei tagli del welfare.
È vero che i terminali istituzionali che più accusano il colpo di questi tagli sono le amministrazioni locali ma ciò non toglie che tanto può e deve essere fatto.

Tanta progettualità può essere espressa e buone risorse economiche possono essere intercettate, ma questo richiede capacità e professionalità che non riusciamo ad intravedere neanche lontanamente in una giunta comunale fatta di proclami giornalieri e di nessun risultato.

Non si può partire dal preconcetto che quello che ha fatto chi mi ha preceduto è tutto da buttare. Vadano gli amministratori attuali a recuperare tutti gli atti deliberativi, i verbali assembleari, le progettualità in lavorazione sui servizi alle persone con disabilità.

Con un po’ di onestà intellettuale noteranno che gente meno illuminata di loro stava ampliando l’offerta dei servizi riducendo drasticamente la spese, e questo lo si stava facendo mantenendo gli stessi standard occupazionali degli operatori igienico personali per alunni con disabilità, operatori che per un certo periodo hanno temuto il licenziamento a causa di uno stato confusionale dell’amministrazione.

Stessa cosa si stava facendo per l’assistenza domiciliare a persone non autosufficienti che, purtroppo, ha visto per un certo periodo validi operatori senza contratto e per i quali si stava definendo l’attivazione di nuove linee.

 Di sicuro, dopo la chiusura drastica e scellerata dell’asilo nido comunale e le farneticanti giustificazioni addotte dall’amministrazioni comunale che offendono qualsiasi intelligenza, sul campo di finanziamento che ne avrebbe permesso il recupero professionale.

dei servizi alla persona non c’è da stare molto sereni.
I primi di agosto avevamo annunciato una nostra riflessione sui primi 100 giorni dell’amministrazione “men star” ma abbiamo ritenuto opportuno evitare qualsiasi strumentalizzazione dopo l’assedio alla Bastiglia, la notte dei cristalli, il volo degli angeli della morte sui “figli della speranza”.

E poi condividiamo in pieno la lucida analisi di chi parla di un sentimento che ha opacizzato le pupille di molti, e possibilmente fotografare oggi la realtà sarebbe cosa vana visto che una persona innamorata vede solo ciò che vuole vedere.

Ed in questo vortice di fervente amore che sfocia in un’imbarazzante acriticità si abbraccia l’annunciazione ma non si sa se poi è nato!

altDifferenziAmo Bagheria”…ci stiamo veramente differenziando…del resto “abbiamo rotto con il passato”…quello che comincia a preoccupare però è il presente e il futuro….perché se chi amministra chiama alla armi volontari per pulire il mondo…forse tiene enormi difficoltà a gestire la cosa pubblica…dimenticando che non è più movimento di protesta ma gruppo di governo.

Hanno chiuso l’asilo nido comunale, non è stato attivato il trasporto e l’assistenza igienico personale agli alunni disabili, la rivoluzione di agosto dei rifiuti si è trasformata in un emergenza igienico-sanitaria di enormi proporzioni, il decoro urbano è abbandonato all’incuria e al disinteresse più totale, gli assi viari sono pieni di voragini pericolosissime... ma con due autobotti stanno dando l’acqua a migliaia di bagheresi con il rubinetto all’asciutto e, soprattutto, stanno aprendo corso Umberto I, proprio chi raccoglieva le firme per tenerlo chiuso e che in campagna elettorale faceva un “corpu a vutti e unu o timpagnu” lasciando tutti i potenziali sostenitori contenti e fiduciosi. Restiamo solo in attesa di capire chi vince e chi perde…

Ma torneremo con più attenzione e dettaglio su queste e tante altre problematiche...

Massimo Mineo, già consigliere comunale ed assessore nella precedente consiliatura
 

Partito da piazza Marina il corteo, con in testa i sindaci dell'Ato idrico o loro delegati, ed i lavoratori al seguito, ha raggiunto intorno alle 11 la Presidenza della Regione;  ma solo nel pomeriggio, il Presidente che era impegnato in lavori d'aula, ha potuto ricevere  una delegazione di sindaci e sindacati, mentre in contemporanea la IV commissione si occupava della stessa questione.

La prima notizia che è emersa è che il Presidente Crocetta avrebbe definitivamente abbandonato il progetto, rivelatosi anche giuridicamente impraticabile,  di riconsegnare ai comuni singoli le reti e il servizio, e questo  per tanti fattori, primo fra tutti l'impugnativa da  parte del commissario dello stato, che aveva appunto bocciato tale orientamento in quanto  in contrasto con legge europea e nazionale, secondo cui servizi come il ciclo integrato dei rifiuti e il ciclo integrato delle acque non possono essere gestiti da comuni singoli , ma esclusivamente in forma associata,  obbligo vincolante perchè possano usufruire dei fondi europei da destinare alla ristrutturazione delle reti idriche e fognarie, di cui già l'Ato idrico è destinatario.

Non solo ma i comuni più grossi, e Bagheria è tra questi, non hanno nè personale, nè mezzi tecnici nè risorse adeguati per potere gestire in prima persona il ciclo integrato dall'acqua che va dall'approvvigionamento alla distribuzione, alla depurazione ed infine alla bollettazione.

Due sono le strade praticabili che si aprono per i sindaci, per le popolazioni dei comuni interessati e per i lavoratori della fallita APS, ed entrambe richiedono uno sforzo economico della Regione che possa garantire uno cospicuo finanziamento per lo start up delle due proposte in campo, in considerazione anche del fatto che malgrado le tariffe elevate, APS perde 6 milioni di euro l'anno.

Entrambe le soluzioni dovrebbero garantire il salvataggio delle risorse umane della fallita APS, che in atto pur non ricevendo da mesi lo stipendio e senza mezzi stanno volenterosamente fronteggiando la situazione, come sottolineano i sindacati.

La prima soluzione della quale si era già parlato all'incontro dei sindaci del Patto di Ventimiglia vedrebbe l'Amap di Palermo, azienda che, è utile ricordarlo, chiude i bilanci in pareggio farsi carico della gestione del ciclo integrato dell'acqua nei comuni che ne facessero richiesta: ma l'Amap, tramite Orlando, chiede garanzie, e nella fattispecie,  un cospicuo start up per affrontare i costi di una inevitabile ristrutturazione aziendale che dovrà rigardare la precedente gestione.

Oppure in alternativa, la creazione di una società pubblica tra comuni, anch'essa però bisognosa di un finanziamento di partenza per poter affrontare con una certa serenità il problema.

In entrambi i casi il soggetto protagonista è la Regione e il suo presidente che dovranno dare le garanzie e soprattutto le risorse necessarie perchè i comuni intraprendano la strada che giudicheranno più congrua.

Nel frattempo Crocetta si è impegnato a fare sbloccare le risorse perchè i lavoratori da giugno senza stipendio ricevano una mensilità arretrata per potere continuare a svolgere i propri compiti di istituto.

Tutto rinviato quindi, ma ormai il tempo stringe e le risposte del sindaco Orlando e del presidente Crocetta non possono più tardare, perchè il rischio è una emergenza idrica senza precedenti.

 

 

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La “Periferia” come metafora, il nuovo Pd riparte da lì. Sarà questo il tema della Festa dell'Unità che si svolgerà dal prossimo giovedì 25 settembre a domenica 28 nel quartiere Certosa.

Si comincia con l'inaugurazione della nuova sede in via Leon Battista Alberti 18 con un incontro su “La memoria storica delle lotte di liberazione”, dai fasci siciliani alla lotta antimafia, con il contributo teatrale di Giorgio D'Amato che metterà in scena “1982, storie di cosa nostra, il triangolo della morte”.

La sera di giovedì spazio al ricordo di Enrico Berlinguer, a trent'anni dalla sua morte, con la tavola rotonda “I ragazzi di Enrico” e la proiezione del film “C'era una volta Berlinguer” di Walter Veltroni.

Venerdì dibattito su “I beni confiscati, la riforma e il lavoro possibile”, ospite il Presidente della Commissione Antimafia Nello Musumeci e l'assessore regionale al lavoro Giuseppe Bruno, con l'on. Mariella Maggio e il segretario regionale della CGIL Mario Ridulfo.

Sabato si apre la kermesse a piazza Butera, con laboratori ludici per bambini, musica, esposizioni artistiche e mostre di artigianato. Presenti pittori ed intagliatori di carretti siciliani, artigiani del ferro e del marmo oltre all'associazione culturale Giuseppe Bagnera che curerà una mostra di fotografie.

Nell'incontro del pomeriggio si parlerà di migranti con il Sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini, il presidente della Comunità palermitana dello Sri-Lanka Arunelsan Thayaraj e gli onorevoli Pd Khalid Chaouki e Magda Culotta che dibatteranno sul tema “L'altro Mediterraneo, il futuro oltre l'emergenza”.

Domenica gran finale con un incontro dal tema “Scuola e università, ripartire dalla cultura” che vedrà la partecipazione del Sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque, la coordinatrice della rete delle scuole Bab El Gherib, Vittoria Casa, Benita Licata e l'on. Davide Faraone, già componente della segreteria nazionale con delega all'Istruzione. Conclude lo spettacolo della scuola di ballo Dragon Fly e ancora musica dal vivo.
Abbiamo voluto affrontare il tema della periferia come metafora della condizione culturale in cui ci troviamo oggi – spiega Maria Saeli, componente dell'esecutivo del Pd, con delega allo spettacolo – Come Bagheria ci sentiamo sempre più periferia di Palermo, come Sicilia sempre più periferia d'Italia. Vivere in periferia significa vivere ai margini, in una situazione di precarietà sociale, che non è solamente geografica. La crisi economica sta dilatando le periferie, che adesso riguardano interi pezzi di sapere, di società, di storia. Ci sono temi, periodi storici, personaggi, mestieri dimenticati che con questa festa vogliamo riportare alla'ttenzione, convinti che ripartire dalle perfierie significa ripartire da noi stessi, dai notri luoghi. Speriamo che la Festa de l'unità  sia un tuffo nella nostra identità per provare a intraprendere tutti insieme il cammino per il futuro”. 

 

Il 26, 27 e 28 settembre 2014 si svolgerà, per iniziativa di Legambiente “Puliamo il mondo”, edizione italiana di Clean up the World, il più grande appuntamento di volontariato ambientale del mondo.Il 26, 27, 28 settembre “PuliAmo Bagheria”: indica anche tu la zona da ripulire

Il Comune di Bagheria, pur non aderendo istituzionalmente all’iniziativa di Legambiente lo fa fattivamente organizzando una manifestazione parallela ma con gli stessi intenti: pulire la città, dare il buon esempio, educare all’amore per l’ambiente.

Il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque ha lanciato l’iniziativa: è stato creato sul social network più famoso al mondo, Facebook, l’evento “PuliAmo Bagheria”. Tutti coloro che parteciperanno all’evento e lo condivideranno sui propri account potranno indicare una zona, un quartiere, una strada da pulire, le zone che avranno ricevuto il maggior numero di segnalazioni verranno pulite dai volontari che aderiranno all’iniziativa. Una delle iniziative proposte è la pulizia ed il lavaggio dello spazio antistante la propria abitazione.

Il tutto verrà dunque realizzato ed organizzato, in sinergia con la città, direttamente sul social network, dove sino al 26 verranno fornite ulteriori informazioni.

Tutto il materiale necessario per la pulizia della Città delle Ville verrà fornito dall’amministrazione comunale: scope, sacchetti, guanti, palette, ecc.

Auspico grande partecipazione, da parte dei giovani, delle famiglie, del mondo scolasticodice il sindaco Cinque la cura del patrimonio ambientale è nel nostro DNA, nello stile del Movimento cui appartengo e lo dimostrano le diverse guerrilla gardening organizzate sia quando non amministravo questa città e a maggior ragione ora. Sono certo che i Bagheresi risponderanno a questo appello perché la nostra casa non finisce chiusa la porta della nostra abitazione, la nostra casa è la nostra città e dobbiamo lasciare ai nostri figli una città migliore di quella che abbiamo ereditato, per questo dobbiamo dare il buon esempio”.

PuliAmo Bagheria su Fb è qui: https://www.facebook.com/events/572215712905921

Fonte Ufficio Stampa del comune di Bagheria

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