Politica

Riportiamo integralmente la proposta presentata all'amministrazione dai due consiglieri comunali di Forza Italia, Maurizio Lo Galbo e Carmelo Gargano che sollecita la creazione di uno sportello del cittadino.

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La crisi drammatica che stiamo vivendo, chiama i cittadini alla responsabilità di informarsi e di partecipare attivamente alla vita politica del proprio paese.
La politica non può e non deve essere considerata qualcosa di lontano dalla nostra vita di tutti i giorni ed i cittadini devono essere agevolati dall’Amministrazione a prenderne parte.

Proprie per queste ragioni nasce l’idea della possibilità di aprire uno sportello rivolto all'ascolto di problematiche familiari inerenti ai cittadini Bagheresi in forma gratuita e coadiuvato da specialisti che potranno offrire il loro servizio sotto forma di volontariato.
Al fine di attuare una concreta politica di semplificazione e burocratizzazione nell’accesso ai servizi pubblici da parte dei cittadini.

  Tramite "Lo sportello del cittadino", l'associazione che si prende l’incarico si deve prefiggere di realizzare un ulteriore ponte comunicativo tra i cittadini e l'amministrazione, consentendo a quest'ultima una maggior conoscenza di quelli che sono e saranno i dubbi, le esigenze e le idee dei suoi cittadini.

Nei limiti delle proprie competenze, l’associazione si farà portavoce aiutando a realizzare quel progetto di un'amministrazione che deve essere sempre più a fianco del cittadino e quindi maggiormente reattiva e pronta ai suoi bisogni.

SI CHIEDE

1) Che si dovrà Istituire almeno un punto di ascolto e accoglienza nel territorio Bagherese;

2) Che l’affidamento dovrà essere a titolo del tutto gratuito ad una associazione competente che abbia al suo interno figure professionali volte al supporto e all’assistenza adeguata al cittadino e il servizio di consulenza psicologica specifica;

3) Che si dovrà garantire un'informazione trasparente ed esauriente sull’operato dell’amministrazione;

4) Che si dovrà pubblicizzare e consentire l'accesso ai servizi promuovendo nuove relazioni con i cittadini;

5) Che lo sportello dovrà essere collegato al territorio attraverso i commissariati di polizia, i carabinieri, le strutture sanitarie.

 

F.to: (proponenti)
Gruppo Consiliare F.I
Maurizio Lo Galbo - Carmelo Gargano
 

Che fine hanno fatto gli intellettuali? Dove sono gli esponenti dei movimenti extraparlamentari nati nel '68 che tanto hanno inciso in quel periodo storico?

Ma la vera domanda è: cosa fanno oggi per la società gli ex-sessantottini?

Qualche esempio:
Dentro "Potere Operaio" militavano il filosofo Massimo Cacciari , il brigatista Toni Negri, il girotondino Pancho Pardi, la signora di "otto e mezzo" Ritanna Armeni e Paolo Mieli, oggi potere non operaio.
Poi "Lotta Continua" tra le cui fila annoveriamo Adriano Sofri (innocente per fiducia), Luigi Manconi (marito di Bianca Berlinguer), Toni Capuozzo (quello di " Terra"), Paolo Liguori (ops! Scusate il rigurgito), Giampiero Mughini ("aborrrrro!").
Infine tra i marxisti-leninisti trovavi Barbara Pollastrini, Michele Santoro, Renato Mannheimer, Linda Lanzillotta, Antonio Pennacchi, Antonio Polito.
Questi non sono che i big, ma di ex sessantottini nostrani ce ne sono tanti.
Tutta gente che ha lottato per un mondo migliore e lo ha ottenuto. Solo per sè, ma lo ha ottenuto.
Non nego che molti di loro siano menti illuminate, colte ed affascinanti.
Ma è altrettanto innegabile che una buona fetta ha raggiunto rapidamente posizioni di potere in tutti i settori, dalla politica al giornalismo, dall'Università alla Finanza.

Un esempio?

Bankitalia tempo fa ha pubblicato dei dati in cui si evinceva che i nati tra il 1946 ed il 1955, cioè quelli che hanno fatto il '68, detengono circa il 12% del PIL italiano.
Oggi di loro avvertiamo solo lo spostamento dell'aria. Molti ci osservano dall'alto. Sulle altalene della spocchia ondeggiano sopra le nostre teste. Che spettacolo deprimente vedere da sotto queste gambe penzolanti.

Sono gambe che guardano la società da una visuale privilegiata. Piedi e cosce con un lavoro al Comune o alla Regione e che magari occupano sedie dirigenziali. Gambe pronte ad accavallarsi per dare giudizi e ad arricciarsi per indignazione di fronte al malcostume delle raccomandazioni, del clientelismo e della politica tradizionale.
Gambe, che in realtà dovrebbero nascondersi sotto una grande coperta ed avere la decenza di non mostrarsi in pubblico. E meno che mai scalciare contro un sistema che hanno contribuito a creare ed a sfasciare allo stesso tempo.

In un periodo dove la retorica del "noi siamo la gggente!", dell'inflazione di parole come "inciucio" e "casta", per concentrare tutti i fallimenti della società sui politici, sento il bisogno vitale di menti illuminate ( e luminose). Che ci raccontino le "loro verità" e non quelle del bar.

Oggi più che in passato abbiamo bisogno di intellettuali sani e veri. Proprio perché la loro capacità é quella di saper leggere la realtà da un'angolatura diversa.
Quando si diventa censori o si dimentica la propria autonomia o indipendenza dal potere ci si trasforma in altro.

Vorrei una mente lucida, non in preda al narcisismo, protagonismo, egocentrismo.

Che non abbassi mai la guardia e non abbia paura di non piacere al pubblico. Che non abbia timore di schierarsi oggi con un politico e domani con il suo opposto (se questo lo merita). Credo inoltre, nell'importanza dei maestri. E, contro la "retorica" del nuovo e dei giovani a tutti i costi nell'esperienza dei "vecchi". Pasolini diceva che i nostri vecchi devono essere "mangiati in salsa piccante"; mangiati e superati, ma il loro insegnamento è semplicemente ossigeno.

Oggi tutti in cerca di guru, eroi e alchimisti da elisir miracolosi. Le risposte in questo momento non ci servono, bisogna ritornare a farsi le domande.
Gli intellettuali di Bagheria non si chiedono più nulla, sanno tutto. Qualcuno sogghigna, altri sghignazzano, tutti dormono.

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      Leonardo Puleo

in copertina Foto d'archivio

Qualche mese fa, l’attuale amministrazione comunale, aveva emesso un comunicato stampa, pubblicato di spalla, in basso a destra, a pagina 25 del “Giornale di Sicilia” del 27 agosto 2014, il cui contenuto era stato accolto da tutti i contribuenti altavillesi con un sospiro di sollievo, con grande favore e altrettanto giustificabile entusiasmo poiché l’articolo esordiva testualmente così:“Una buona notizia per i cittadini altavillesi che non si vedranno aumentare le tasse. La commissione straordinaria del Comune ha approvato il piano finanziario 2014 che non rende necessario l’aumento delle aliquote…..

In verità, alla fine, fra lo sgomento generale, le cose non sono andate poi, esattamente, proprio così.

Infatti, le aliquote applicate dalla passata amministrazione per il pagamento della TARES 2013, contemplavano, in maniera congiunta e in unico tributo, sia la TARI che la TASI. Considerato che la commissione straordinaria ha confermato le sole aliquote TARI 2014 esattamente e nella stessa misura di quelle vigenti per la TARES dello scorso anno, c’è da chiedersi a questo punto: se, come sostiene la commissione, nei costi di gestione del servizio c’è stato persino un risparmio di circa € 6000, come mai non è stato deciso il completo azzeramento della TASI?

La verità è un’altra. In realtà, la commissione straordinaria ha approvato le stesse identiche aliquote dello scorso anno, eccetto i famosi 0,30 centesimi che andavano allo Stato, ma solo per la TARI, cioè per una sola parte dell’intero tributo comunale che comprende pure la TASI.

Francamente, ci si aspettava qualcosa di più di un semplice proclama alla luce dei brillanti comunicati della vigilia, davvero molto promettenti, che sono stati pubblicati dai vari mezzi d’informazione.
Ci si aspettava che, per i contribuenti altavillesi, fosse adottato lo stesso criterio stabilito nei comuni di Pollina e, credo, anche di Villafrati, dove l’aliquota della TASI, proprio per le stesse ragioni, non è stata applicata. Invece, da noi, non è andata così!

La delibera della commissione straordinaria n° 97 del 03/09/2014, stabilisce l’ammontare dell’aliquota TASI nella misura del 1,4 x 1000 con buona pace di coloro i quali si erano illusi del contrario.
Ma, non è tutto.

Con successiva deliberazione n° 105 del 30/09/2014 veniva pure stabilito l’aumento delle aliquote IRPEF, dal precedente 0,50 in vigore da oltre un decennio, all’attuale 0,80 punti percentuali che, è bene renderlo noto, rappresenta l’applicazione dell’aliquota massima consentita. Per coloro i quali ne ignorassero il significato, l’aliquota IRPEF è un’addizionale all’imposta del reddito delle persone fisiche. Un balzello che i comuni hanno, non l’obbligo, ma solo la FACOLTA’ di potere applicare.

L’addizionale IRPEF colpisce indiscriminatamente tutti i lavoratori residenti, nel caso di specie, in questo comune, anche se questi dovessero svolgere la loro attività lavorativa fuori dalla Sicilia.
In sintesi, la nostra risposta, al contrario, alle ottanta euro concessi dal Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi in busta paga.

Ma, non finisce qui. Con deliberazione n° 104 del 30/092014, una data tutta da ricordare per gli altavillesi, l’attuale amministrazione ha deciso di aumentare pure le aliquote IMU per le abitazioni diverse dall’immobile principale, portandole dal precedente 8,6 x 1000, all’attuale soglia del 9,2 x 1000.
La cosa interessante è che in nessuno di questi atti si fa mai cenno alla parola “aumento” e, nel caso specifico dell’IMU, neanche un minimo riferimento alle precedenti aliquote in vigore.

altNell’attuale silenzio generale che si sono imposti tutti i contestatori di professione, (presenti e attenti solo quando a dirigere l’ente vi sono amministratori locali), sono felice di levare alta la mia voce di sdegno per rendere pubblico il mio totale dissenso da queste decisioni, del tutto inspiegabili, se riferite a un ente che ha una situazione economica- finanziaria davvero florida, virtuosa ed encomiabile. Un ente che ha chiuso l’ultimo bilancio consuntivo 2013, quello della passata gestione per intenderci, con un avanzo di amministrazione pari a quasi sei milioni di euro nonché un comune, il nostro, con una liquidità disponibile superiore , con molta probabilità, a quella di qualsiasi altro comune della Sicilia.

Niente di strano che la decisione, assolutamente impopolare, assunta dall’attuale gestione avrà avuto sicuramente una sua ratio e una sua motivazione che tuttavia, alla luce di quanto detto in precedenza, sfugge ai più. 

Peccato, però, che nel tentativo di ricercare il reperimento degli introiti necessari alla copertura dei costi di gestione dei servizi, si scelga sempre la via più breve, semplice ed immediata, che è sempre solo quella di inasprire l’imposizione dei tributi per colpire i soliti noti, quei contribuenti leali iscritti a ruolo, evitando di percorrere, invece, la strada più ardua nella direzione opposta.

Quella di fare emergere il sommerso degli evasori e degli elusori dei tributi, totali o parziali che siano, che vivono nella totale beatitudine sulle spalle dei soliti e consapevoli leali pagatori abituali. Sarebbe, a mio avviso, un modo più equilibrato di adottare una certa giustizia fiscale.
Pagare tutti per pagare di meno.

Noi, a suo tempo, lo abbiamo fatto in maniera rigorosa e certosina. Nel corso del precedente mandato amministrativo, infatti, fu istituito con l’ausilio dei dipendenti dei vari settori, senza spendere un solo centesimo e senza ricorrere a costi aggiuntivi avvalendosi di ditte esterne, un gruppo di lavoro anti evasione e anti elusione dei tributi. Nel breve margine di un paio di mesi, grazie anche al contributo dei consulenti nominati a titolo gratuito, a seguito di un aspro e approfondito accertamento, mediante controlli incrociati, sono emersi centinaia di casi che, naturalmente, sono stati poi iscritti a ruolo.

Il conseguimento di questo risultato, tutto sommato più che soddisfacente, considerato l’utilizzo di un metodo rudimentale ma efficace, ha permesso, a suo tempo, di riuscire a ridurre sensibilmente la pressione fiscale a carico dei nostri concittadini/contribuenti e a potere applicare, di conseguenza, aliquote fra le più basse dell’intero comprensorio.
Altri tempi. Poi, tutti quanti sapete com’è andata a finire.

Altavilla Milicia lì 03/10/2014
Nino Parisi, già sindaco di Altavilla Milicia
 

Dopo una estenuante seduta di consiglio comunale, si è arrivati all’ennesimo aumento della tassa sui rifiuti, grazie al voto favorevole, della  maggioranza  5 Stelle presente in consiglio, alla delibera proposta dalla giunta Monocolore 5 stelle. 

La legge prevede tra gli adempimenti dei comuni, gli atti di  impianto  dell'entrata da approvare, in consiglio comunale entro il termine ultimo di  approvazione del bilancio di previsione (fissato per l’anno 2014 al 30 settembre),secondo un ordine tassativo e precisamente:

1) regolamento comunale; 2) piano finanziario; 3) delibera tariffaria.

La delibera portata all'esame del consiglio nella seduta del 30 settembre a  poche ore dalla scadenza, è stata approvata pur essendo sprovvista di un  atto propedeutico ed obbligatorio, quale l’approvazione del piano finanziario da  parte del consiglio, il cui atto è altresì previsto dal regolamento TARI.

Ed  inoltre con il parere sfavorevole del collegio dei revisori che suggeriva  all’ aula di emendare l’atto deliberativo, con un emendamento che facesse  slittare  la decorrenza degli effetti del regolamento TARI, già approvato, dal 1º gennaio  2014 al 1° gennaio 2015, cosa che non è stata fatta. Il piano finanziario è  uno>strumento indispensabile, che certifica l’effettivo costo del servizio, per  poi  poter commisurare l’entrata tributaria che per obbligo di legge deve dare  copertura al 100% del costo del servizio certificato.

Dall'esame in consiglio, fra tutte le forze politiche presenti in aula, del piano finanziario non è escludere che si potesse arrivare a soluzioni che consentissero la riduzione del costo e di conseguenza evitare di mettere le mani nelle tasche di tutta la cittadinanza. Questo non è stato fatto e ce ne dispiace.

E' improponibile proporre un ulteriore aumento della tassa sui rifiuti, dopo che abbiamo subito in passato un aumento del 100% di fronte ad un servizio che continua a non funzionare. Nonostante i proclami fatti in campagna elettorale, cambia l'amministrazione ma la musica no! L’atto, così come è stato concepito, presenta vizi di illegittimità, invito pertanto le forze politiche della città a farsi carico di una azione conseguenziale al voto contrario espresso in consiglio nei confronti della delibera in oggetto.

Il Consigliere Comunale
Mimmo Di Stefano 

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