Qualche mese fa, l’attuale amministrazione comunale, aveva emesso un comunicato stampa, pubblicato di spalla, in basso a destra, a pagina 25 del “Giornale di Sicilia” del 27 agosto 2014, il cui contenuto era stato accolto da tutti i contribuenti altavillesi con un sospiro di sollievo, con grande favore e altrettanto giustificabile entusiasmo poiché l’articolo esordiva testualmente così:“Una buona notizia per i cittadini altavillesi che non si vedranno aumentare le tasse. La commissione straordinaria del Comune ha approvato il piano finanziario 2014 che non rende necessario l’aumento delle aliquote…..”
In verità, alla fine, fra lo sgomento generale, le cose non sono andate poi, esattamente, proprio così.
Infatti, le aliquote applicate dalla passata amministrazione per il pagamento della TARES 2013, contemplavano, in maniera congiunta e in unico tributo, sia la TARI che la TASI. Considerato che la commissione straordinaria ha confermato le sole aliquote TARI 2014 esattamente e nella stessa misura di quelle vigenti per la TARES dello scorso anno, c’è da chiedersi a questo punto: se, come sostiene la commissione, nei costi di gestione del servizio c’è stato persino un risparmio di circa € 6000, come mai non è stato deciso il completo azzeramento della TASI?
La verità è un’altra. In realtà, la commissione straordinaria ha approvato le stesse identiche aliquote dello scorso anno, eccetto i famosi 0,30 centesimi che andavano allo Stato, ma solo per la TARI, cioè per una sola parte dell’intero tributo comunale che comprende pure la TASI.
Francamente, ci si aspettava qualcosa di più di un semplice proclama alla luce dei brillanti comunicati della vigilia, davvero molto promettenti, che sono stati pubblicati dai vari mezzi d’informazione.
Ci si aspettava che, per i contribuenti altavillesi, fosse adottato lo stesso criterio stabilito nei comuni di Pollina e, credo, anche di Villafrati, dove l’aliquota della TASI, proprio per le stesse ragioni, non è stata applicata. Invece, da noi, non è andata così!
La delibera della commissione straordinaria n° 97 del 03/09/2014, stabilisce l’ammontare dell’aliquota TASI nella misura del 1,4 x 1000 con buona pace di coloro i quali si erano illusi del contrario.
Ma, non è tutto.
Con successiva deliberazione n° 105 del 30/09/2014 veniva pure stabilito l’aumento delle aliquote IRPEF, dal precedente 0,50 in vigore da oltre un decennio, all’attuale 0,80 punti percentuali che, è bene renderlo noto, rappresenta l’applicazione dell’aliquota massima consentita. Per coloro i quali ne ignorassero il significato, l’aliquota IRPEF è un’addizionale all’imposta del reddito delle persone fisiche. Un balzello che i comuni hanno, non l’obbligo, ma solo la FACOLTA’ di potere applicare.
L’addizionale IRPEF colpisce indiscriminatamente tutti i lavoratori residenti, nel caso di specie, in questo comune, anche se questi dovessero svolgere la loro attività lavorativa fuori dalla Sicilia.
In sintesi, la nostra risposta, al contrario, alle ottanta euro concessi dal Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi in busta paga.
Ma, non finisce qui. Con deliberazione n° 104 del 30/092014, una data tutta da ricordare per gli altavillesi, l’attuale amministrazione ha deciso di aumentare pure le aliquote IMU per le abitazioni diverse dall’immobile principale, portandole dal precedente 8,6 x 1000, all’attuale soglia del 9,2 x 1000.
La cosa interessante è che in nessuno di questi atti si fa mai cenno alla parola “aumento” e, nel caso specifico dell’IMU, neanche un minimo riferimento alle precedenti aliquote in vigore.
Nell’attuale silenzio generale che si sono imposti tutti i contestatori di professione, (presenti e attenti solo quando a dirigere l’ente vi sono amministratori locali), sono felice di levare alta la mia voce di sdegno per rendere pubblico il mio totale dissenso da queste decisioni, del tutto inspiegabili, se riferite a un ente che ha una situazione economica- finanziaria davvero florida, virtuosa ed encomiabile. Un ente che ha chiuso l’ultimo bilancio consuntivo 2013, quello della passata gestione per intenderci, con un avanzo di amministrazione pari a quasi sei milioni di euro nonché un comune, il nostro, con una liquidità disponibile superiore , con molta probabilità, a quella di qualsiasi altro comune della Sicilia.
Niente di strano che la decisione, assolutamente impopolare, assunta dall’attuale gestione avrà avuto sicuramente una sua ratio e una sua motivazione che tuttavia, alla luce di quanto detto in precedenza, sfugge ai più.
Peccato, però, che nel tentativo di ricercare il reperimento degli introiti necessari alla copertura dei costi di gestione dei servizi, si scelga sempre la via più breve, semplice ed immediata, che è sempre solo quella di inasprire l’imposizione dei tributi per colpire i soliti noti, quei contribuenti leali iscritti a ruolo, evitando di percorrere, invece, la strada più ardua nella direzione opposta.
Quella di fare emergere il sommerso degli evasori e degli elusori dei tributi, totali o parziali che siano, che vivono nella totale beatitudine sulle spalle dei soliti e consapevoli leali pagatori abituali. Sarebbe, a mio avviso, un modo più equilibrato di adottare una certa giustizia fiscale.
Pagare tutti per pagare di meno.
Noi, a suo tempo, lo abbiamo fatto in maniera rigorosa e certosina. Nel corso del precedente mandato amministrativo, infatti, fu istituito con l’ausilio dei dipendenti dei vari settori, senza spendere un solo centesimo e senza ricorrere a costi aggiuntivi avvalendosi di ditte esterne, un gruppo di lavoro anti evasione e anti elusione dei tributi. Nel breve margine di un paio di mesi, grazie anche al contributo dei consulenti nominati a titolo gratuito, a seguito di un aspro e approfondito accertamento, mediante controlli incrociati, sono emersi centinaia di casi che, naturalmente, sono stati poi iscritti a ruolo.
Il conseguimento di questo risultato, tutto sommato più che soddisfacente, considerato l’utilizzo di un metodo rudimentale ma efficace, ha permesso, a suo tempo, di riuscire a ridurre sensibilmente la pressione fiscale a carico dei nostri concittadini/contribuenti e a potere applicare, di conseguenza, aliquote fra le più basse dell’intero comprensorio.
Altri tempi. Poi, tutti quanti sapete com’è andata a finire.
Altavilla Milicia lì 03/10/2014
Nino Parisi, già sindaco di Altavilla Milicia