Parlando con un mio amico dicevamo: se certe cose non le diciamo alla soglia degli ottant’anni, quando le dobbiamo dire, mai?
Si narra che dall’antica Grecia alcuni dei decisero di emigrare nella nostra Trinaclia e che trovandosi bene optarono per rimanervi. Tra questi c’era il Dio dell’arte che ci ha protetto per molti e molti anni.
È un vero peccato che oggi gli dei non adempiono più alla loro nobile missione, poiché Bagheria ne avrebbe or ora tanto bisogno.
Ovviamente oggi non siamo più nell’antica Grecia, e ci si affida alle amministrazioni locali elette dal popolo. Per questo si è spesso in balia di giovani che prendono decisioni che in passato avrebbero preso i saggi del “Consiglio degli anziani”.
In altre parole, gli antichi Greci avvertivano il problema dell’arte e della cultura, cosa che oggi, gli amministratori avvertono meno e quindi non sentono il bisogno di mettere l’arte e la cultura sotto l’ala protettiva degli dei.
Se per virtù dello Spirito Santo si potesse tornare indietro col tempo, chissà, forse Bagheria potrebbe avere una nuova epifania, poiché gli amministratori di oggi, hanno dato prova di non saperci fare. (discorso riferito all’arte)
So che includere Bagheria tra le città che non riescono a proteggere l’arte può sembrare un paradosso, e, in effetti lo è; tant’è che rassicuro i miei detrattori che sono giunto al capolinea e che quindi non mi rimane che affidarmi al dio Apollo come Extrema ratio; sperando che nel frattempo chi ha il compito di intercettare i bisogni dei cittadini, capisca che è giunta l’ora di fare il bando per il nuovo direttore del Polo culturale di Bagheria.
Il fatto è che gli umani antichi Greci avvertivano questo bisogno, mentre gli umanoidi contemporanei lo avvertono meno o non lo avvertono affatto, ed è certo che andando avanti così, Bagheria rischia di perdere l’ultimo baluardo che ci rimane: l’identità.
Quando l’amico Maurizio Padovano mi invitò alla presentazione del suo libro “Teste di ciaca”, ci andai volentieri, perche la sola lettura della postfazione di Ferdinando Scianna mi aveva invogliato, ma in quella occasione i miei occhi rimasero offesi dall’assenza delle Istituzioni. In pratica constatai che l’identità culturale di Bagheria non gli interessa agli amministratori.
Ovviamente la presentazione non ha risentito di questa assenza, mentre le Istituzioni si sono macchiate di turpitudine di comportamento, infatti, guardando le facce del numerosissimo pubblico presente e quelle dei relatori: Maurizio Padovano, Mimmo Aiello, Giuseppe Tornatore, Matteo Di Figlia e Andrea Inzerillo, non si coglievano segnali di delusione. Ma neanche nel parterre degli intellettuali presenti, in primis i proff. Franco Lo Piparo, Nino Morreale.
A questo punto ho fatto questa considerazione: qualcuno ha mai riflettuto sul fatto che a Bagheria, nell’arco di un tempo breve si sono succedute pubblicazioni di: Mimmo Aiello, Vincenzo Drago, Martino Grasso, Franco Lo Piparo, Dacia Maraini, Toni Maraini, Giuseppe Martorana, Piero Montana, Emiliano Morreale, Nino Morreale, Biagio Napoli, Maurizio Padovano, Ezio Pagano, Ferdinando Scianna, Michele Stabile, Giuseppe Tornatore, più tutte quelle che mi sfuggono in questo momento, col rischio di doversi fregiare dell’egida di “Bagheria Città del gusto”, nel caso avessero voluto chiedere il patrocinio al Comune?
Nel 1987 scriveva Franco Lo Piparo: “… Pappalardo, Sciascia, Guttuso: in questo momento non facile della storia e della nostra isola, ci piace assumerli come punti di riferimento per il futuro e come simboli della nostra Sicilia …”, che detto in modo localistico può rappresentare che la cultura: poesia, narrativa, pittura e scultura, cinema, recitazione, fotografia, musica, sport, danza, eccetera, possono rappresentare il riscatto sociale ed economico di Bagheria.
Concludo con un plurale maiestatis, dicendo che ci piace immaginare che per vincere questa scommessa Bagheria ha bisogno che tutte le forze sane ed intellettuali del Paese, siano unite nella causa comune.
Con questa intenzione anticipo la mia dichiarazione di voto alle prossime amministrative: voterò per il candidato a Sindaco che avrà il coraggio di scrivere al primo punto, nel suo programma elettorale, che sarà bandito il concorso nazionale per il direttore del Polo culturale di Bagheria e che lo farà come primo atto.
Foto: Il ritratto di Ezio Pagano della copertina è di Ferdinando Scianna.