Guttuso: pittore di regime? - di Ezio Pagano

Guttuso: pittore di regime? - di Ezio Pagano

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Un artista è un artista e basta, non è né comunista né fascista, semmai si ispira a tematiche rispondenti alla propria ideologia politica.

 Aver dipinto pure per la causa comunista non fa di Guttuso un pittore di regime, anche se su di lui grava l’onta dei privilegi del Partito Comunista di Togliatti; come per Sironi essere stato un pittore vicino al fascismo non fa di lui un pittore di regime.
Per questo sarà meglio smetterla di dare importanza a queste baggianate e occuparsi del cuore della questione: l’arte. Guttuso rimane un grande artista principalmente per la sua vigorosa pennellata e l’intelligenza con la quale ha saputo addomesticarla al suo estro creativo.
Ovviamente il contesto di ogni artista andrà analizzato a trecentosessanta gradi, se vogliamo leggere in modo meno approssimato le sue opere. Ad esempio, in quegli anni era più illuminante il pensiero critico di Margherita Sarfatti o quello di Roderigo di Castiglia? È stato più incisivo il Futurismo di Filippo Tommaso Marinetti o il Realismo socialista di Palmiro Togliatti? L’architettura fascista, come l’altare della Patria o il quartiere EUR a Roma è veramente brutta o vale la pena riconsiderarla? Si deve fare una diversa considerazione tra l’arte di entrambi i regimi o si può dire che entrambi sono utili alla ricostruzione della storia e della storia dell’arte in particolare?
Sarebbe opportuno che a questo compito di civiltà e di memoria, per Guttuso, fosse istituito un Centro Studi Guttusiani, sganciato dai partiti e in forza a figure di riconosciuta esperienza, come auspica Renato Barilli quando dice: “A parer mio si dovrebbe mirare a fare del Museo Guttuso di Bagheria l’istituzione pubblica pilota per mostrare validamente le qualità dell’artista, un punto di riferimento, di visita e di studio insostituibile”.
Su tutto questo grava un doloroso ritardo, ma aggiungere questo errore agli altri già fatti, non vuol dire che il Centro Studi non si possa più realizzare.

La foto: Questi personaggi che nel disegno di Renato Guttuso stanno discutendo per fondare il movimento Liberal-socialista, sono: Norberto Bobbio, Cesare Luporini, Aldo Capitini, Umberto Morra, Guido Calogero e lo stesso Guttuso, di cui si vede soltanto la nuca. Torino, 1939