L'associazione culturale Giuseppe Bagnera è attiva sul territorio bagherese ormai da diciotto anni, impegnandosi nell'organizzazione di eventi culturali volti a valorizzare e promuovere la cultura locale. Il Presidente è Angelo Restivo, energico fotografo insignito di diversi premi (Premio Murdolo; Premio Bagnera; Premio Sicilia è), e la sede si trova a Palazzo Cutò, proprio recentemente oggetto di riflessioni e rimproveri da parte della cittadinanza a causa del degrado in cui versa.
- Signor Restivo, cosa può dirci delle condizioni del Palazzo Cutò?
- Il Palazzo è totalmente abbandonato; lo scalone monumentale è pieno di escrementi dei volatili, i bagni sono in condizioni pietose. Spesso non posso ricevere i turisti che vorrebbero visitare il museo gestito dall'associazione che ho l'onore di presiedere, a causa delle scarse condizioni igieniche , tutto questo avviene nell'indifferenza delle istituzioni.. E pensare che a Riposto, comune del catanese in cui sono stato eletto Direttore del Museo del Vino, c'è un'organizzazione tale che permette a tutte le associazioni e alle realtà culturali del comune di collaborare, di lavorare insieme per la cittadinanza.
- Qual è il problema pricipale, secondo lei, di questo totale abbandono?
- L'amministrazione evidentemente non ha interesse a promuovere questo luogo. Purtroppo mi costa ammetterlo, ma siamo governati da gente incapace di gestire tutte le ricchezze culturali che la città offre. Io capisco che il comune di Bagheria è in pieno dissesto finanziario, che non ci sono soldi, ma la cultura si promuove con gli sponsor. Non servono quantità di denaro impegnative. Purtroppo invece questa amministrazione, ma ad onor del vero anche le precedenti, non ha saputo valorizzare il potenziale culturale di Bagheria. L'amministrazione comunale con cui ho lavorato di più, forse, è stata quella del Sindaco Biagio Sciortino.
- L'associazione Bagnera di cosa si occupa?
- L'associazione si occupa di promuovere la cultura locale. Nel corso degli anni abbiamo organizzato diverse manifestazioni culturali di un certo livello. Abbiamo collaborato con l'Università di Palermo e siamo stati ben contenti di aiutare gli studenti a produrre diverse tesi di laurea. La Principessa Trabia ci ha recentemente regalato volumi antichi, di inestimabile valore, che dovranno essere catalogati; inotre l'associazione possiede l'archivio di Notarbartolo, 1500 fotografie della Bagheria del '900, cartoline, santini, più di 1000 locandine cinematografiche, una grande quantità di libri scritti da bagheresi e su bagheresi. Insomma, abbiamo a disposizione un enorme patrimonio culturale messo a disposizione della cittadinanza.
- Come mai avete intitolato l'associazione a Giuseppe Bagnera?
- Perchè Bagnera è un bagherese 'testa rura' come noi, che lottiamo ogni giorno per portare avanti il nostro lavoro. Dopo qualche anno dalla creazione dell'associazione, abbiamo scoperto che Bagnera aveva un erede, l'ingegnere Bagnera appunto, che ci ha sempre supportato e aiutato durante questi anni.
- Quali sono le attività più recenti che ha portato avanti l'associazione?
- Durante il periodo natalizio abbiamo organizzato una festa per alcuni bambini con difficoltà psico-motoria; abbiamo messo a disposizione i nostri spazi per farli recitare, cantare suonare. È stato davvero un bel momento. Recentemente abbiamo sistemato la villetta che si trova proprio davanti al Palazzo; grazie all'aiuto di molti bagheresi di buona volontà abbiamo ridato dignità ad uno spazio altrimenti abbandonato. Inoltre stiamo organizzando un concerto dedicato a mia moglie, ex Presidentessa dell'associazione, ormai scomparsa da sei anni.
- La cittadinanza partecipa a queste manifestazioni, eventi culturali?
- Si, molto. I bagheresi sono sempre curiosi e hanno voglia si scoprire qualcosa di nuovo sulla loro storia, sulle loro radici. Succede spesso che abbia problemi a trovare una sistemazione idonea, visto il gran numero di partecipanti agli eventi.
- L'associazione bagnera collabora con altre associazioni culturali bagheresi?
- Purtroppo no, non c'è collaborazione. Qualche tempo fa si era provato a creare un legame tra associazioni e ci si vedeva ogni venerdì per parlare di progetti, eventuali proposte. Purtroppo, come spesso accade a Bagheria, la cosa è morta nel giro di pochi anni. Noi comunque rimaniamo aperti al dialogo e disponibili ad eventuali collaborazioni, perché l'unione fa la forza.
Stefania Morreale