L’ansia è sicuramente un emozione molto comune. A tutti può capitare di sentirsi ansiosi.
L’ansia di per se non ha una valenza negativa a tutti i costi, nel senso che a volte una certa dose può perfino esserci d’aiuto per affrontare meglio le nostre sfide quotidiane.
Tuttavia se la risposta ansiosa diventa eccessiva, tale da limitare la nostra vita e impoverire la qualità delle nostre relazioni, allora essa può rappresentare un problema e comportare talvolta un vero e proprio disturbo.
Vi sono molte tipologie di disturbi d’ansia, che sono tutte caratterizzate da una marcata ed eccessiva risposta di paura rispetto a qualche evento, oggetto o situazione specifica.
C’è chi ad esempio ha paura dell’aereo o dell’ascensore, c’è chi ha difficoltà a guidare un auto in autostrada o a trovarsi in un grande centro commerciale. Alle volte l’ansia può diventare talmente intensa da spingere le persone a non uscire più di casa e ad avere molteplici paure.
Ancora, si può provare ansia quando dobbiamo incontrare qualcuno o quando dobbiamo svolgere un certo compito che comporta l’essere osservati o il credere di essere giudicati.
In altre situazioni ove l’ansia diventa “cattiva” le persone possono avere talmente paura di ammalarsi o di perdere la propria salute da essere prigioniere delle proprie preoccupazioni e della continua ricerca di rassicurazioni.
Quando l’ansia diventa eccessiva si genera un circolo vizioso fatto di paure, pensieri catastrofici, sintomi somatici e psicologici. In questi casi si può sperimentare con facilità un
attacco di panico.Nell’attacco di panico sintomi quali tachicardia, sudorazione, vampate di calore, palpitazioni, paura di morire, di impazzire, senso di vuoto e di irrealtà si mescolano e generano un evento molto intenso.
Quando allora l’ansia valica quel limite che ci porta a uno stato di malessere?
L’ansia diventa eccessiva quando crediamo che certe situazioni o cose possano rappresentare gravi e incombenti pericoli.
Se l’ansia è così elevata da farci sentire in continuo e costante pericolo potremo vivere uno stato d’animo di tensione tale da essere paragonato a un sistema di allarme ipersensibile.Questo meccanismo genera un circolo vizioso proprio perché ansia genera paura dell’ansia e poi ulteriore ansia, si diventa poco lucidi e si tende a catastrofizzare, cioè a pensare in termini catastrofici.
Per distruggere questo circolo vizioso e diminuire il senso di disagio che è collegato a un disturbo d’ansia basta, il più delle volte, provare a cambiare il modo di vedere le cose,
cambiando cioè mentalità e immaginando spiegazioni plausibili e alternative.Se una certa cosa mi procura ansia eccessiva dovrò allora cambiare il significato che gli attribuisco. Potrò così convincermi che sono più pericolosi certi miei pensieri e convinzioni che le cose che mi spaventano e che mi fanno tanta paura.
Dott. Francesco Greco
http://www.consulenzapsicologicaonline.blogspot.it/
studiofgreco@gmail.com
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Il Dott. Francesco Greco, Psicologo e Psicoterapeuta, è specialista in Psicoterapia Cognitivo
Comportamentale. Svolge attività clinica per i disturbi d'ansia, depressione, disturbi dello sviluppo,
consulenza di coppia e familiare a Bagheria (Pa).
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L’ansia è sicuramente un emozione molto comune. A tutti può capitare di sentirsi ansiosi.
L’ansia di per se non ha una valenza negativa a tutti i costi, nel senso che a volte una certa dose può perfino esserci d’aiuto per affrontare meglio le nostre sfide quotidiane.
Tuttavia se la risposta ansiosa diventa eccessiva, tale da limitare la nostra vita e impoverire la qualità delle nostre relazioni, allora essa può rappresentare un problema e comportare talvolta un vero e proprio disturbo.
Vi sono molte tipologie di disturbi d’ansia, che sono tutte caratterizzate da una marcata ed eccessiva risposta di paura rispetto a qualche evento, oggetto o situazione specifica.
C’è chi ad esempio ha paura dell’aereo o dell’ascensore, c’è chi ha difficoltà a guidare un auto in autostrada o a trovarsi in un grande centro commerciale. Alle volte l’ansia può diventare talmente intensa da spingere le persone a non uscire più di casa e ad avere molteplici paure.
Ancora, si può provare ansia quando dobbiamo incontrare qualcuno o quando dobbiamo svolgere un certo compito che comporta l’essere osservati o il credere di essere giudicati.
In altre situazioni ove l’ansia diventa “cattiva” le persone possono avere talmente paura di ammalarsi o di perdere la propria salute da essere prigioniere delle proprie preoccupazioni e della continua ricerca di rassicurazioni.
Quando l’ansia diventa eccessiva si genera un circolo vizioso fatto di paure, pensieri catastrofici, sintomi somatici e psicologici. In questi casi si può sperimentare con facilità un
attacco di panico.
Nell’attacco di panico sintomi quali tachicardia, sudorazione, vampate di calore, palpitazioni, paura di morire, di impazzire, senso di vuoto e di irrealtà si mescolano e generano un evento molto intenso.
Quando allora l’ansia valica quel limite che ci porta a uno stato di malessere?
L’ansia diventa eccessiva quando crediamo che certe situazioni o cose possano rappresentare gravi e incombenti pericoli.
Se l’ansia è così elevata da farci sentire in continuo e costante pericolo potremo vivere uno stato d’animo di tensione tale da essere paragonato a un sistema di allarme ipersensibile.
Questo meccanismo genera un circolo vizioso proprio perché ansia genera paura dell’ansia e poi ulteriore ansia, si diventa poco lucidi e si tende a catastrofizzare, cioè a pensare in termini catastrofici.
Per distruggere questo circolo vizioso e diminuire il senso di disagio che è collegato a un disturbo d’ansia basta, il più delle volte, provare a cambiare il modo di vedere le cose,
cambiando cioè mentalità e immaginando spiegazioni plausibili e alternative.
Se una certa cosa mi procura ansia eccessiva dovrò allora cambiare il significato che gli attribuisco. Potrò così convincermi che sono più pericolosi certi miei pensieri e convinzioni che le cose che mi spaventano e che mi fanno tanta paura.
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