La tempesta scatenatasi qualche tempo fa sul progetto di riqualificazione di Corso Umberto sembra essersi placata: quei commercianti pronti ad alzare barricate per protestare contro i lavori che a loro dire li avrebbero ridotti alla fame, mercoledì sera...
alla presentazione ufficiale del progetto da parte dell’Ufficio Tecnico, dell’Amministrazione e dei rappresentanti della ditta che quei lavori realizzerà, si erano dileguati.
Uno sparuto gruppetto, in particolare i titolari dei rifornimenti di carburante che insistono su Piazza Garibaldi, e qualche altro che per contarli bastavano le dita di una sola mano.
Qualche consigliere, qualche assessore, i rappresentanti dell’informazione, per un progetto che dovrebbe rinnovare il “look” di Corso Umberto, dove gli ultimi interventi realizzati sono stati l’impianto di illuminazione inaugurato il Natale del 1990, e gli “scivoli” realizzati sul finire degli anni ’80.
Le opere, per quel che abbiamo capito, dovrebbero dare smalto e vivacità ad uno degli assi storici di Bagheria, che in effetti un po’ grigio lo è.
Cosa sarà fatto?
1) Restringimento della carreggiata dagli attuali 10 m. a 7.40 m.
Abbandonata l’ipotesi di una riduzione drastica della parte carrabile, aborrita dai fansclub “dell’automobile ovunque e comunque”, si è trovata la salomonica, italica soluzione: tra i 5 metri della previsione originaria e i 10 metri attuali, ci si è assestati appunto a 7.40 m. Respireranno un po’ marciapiedi e pedoni.
2) Sarà completamente rifatto l’impianto di illuminazione.
3) I marciapiedi saranno ricoperti con pietra “nerello di Custonaci”, tipo Billiemi, di larghezza variabile 30, 40, 50 cm, con sistema “alternato a correre” e cordonati con “ciglioni” di pietra di Custonaci.
Anche le cunette per far defluire le acque superficiali saranno in pietra lavorata.
4) Le “conche” degli alberi che adornano il corso (“aranci selvaggi” in gergo) saranno sistemate con “sovralzo” in pietra lavorata.
5) Gli attuali attraversamenti, o strisce pedonali, saranno ricoperti con acciottolato a colori.
Non sono previste né panchine, né “isole di socializzazione” come era previsto nel progetto originario, né slarghi per favorire il posteggio dei mezzi che dovranno scaricare merci nei negozi del centro.
Italo Fragale, in rappresentanza della Confcommercio ha apprezzato gli sforzi dell’Amministrazione per venire incontro ai desideri dei negozianti.
Punto rimasto irrisolto e inevaso, quello di posteggi alternativi: insomma un po’ qua, un po là, a spina di pesce, o a doppia fila, e poi, i bagheresi conoscono l’arte di arrangiarsi. Sopravviveranno anche stavolta.
Il comandante dei VV.UU. Maurizio Parisi, ha parlato di un piano, già messo a punto dai suoi uffici per ridurre al minimo i disagi per gli automobilisti e che prevede: presenza massiccia di vigili, filtro a monte per i mezzi pesanti, percorsi alternativi per i mezzi pubblici..
I lavori come è noto verranno estremamente parcellizzati: di fatto si lavorerà per singoli isolati lungo un solo lato alternativamente, e questo dovrebbe consentire una certa normalità nella vita del nostro centro.
Peraltro la ditta sta “stoccando” in magazzino tutti i materiali occorrenti, per ovviare ad eventuali ritardi nelle consegne.
Si comincia, secondo noi, a fine marzo e si dovrebbe concludere, secondo capitolato, entro sette mesi.
A Natale, dunque, dovremmo avere "il nuovo stratonello": incrociamo le dita.