Prima o poi qualche solerte consigliere di queste questioni si dovrà pur occupare: da chi, come e perchè, per esempio, vengono occupati o assegnati immobili
che sono nella disponibilità del Comune. Sinora su questa materia ha regnato e regna l'anarchia e l'arbitrio più totale: sindaco o assessori "assegnano" locali comunali (o che sono nella disponibilità del Comune) ad enti, organizzazioni, associazioni, gruppi di varia natura, molto spesso senza una delibera ed in maniera assolutamente arbitraria.
Per esempio abbiamo sentito con le nostre orecchie un assessore destinare, "stans pede in uno", i locali dove un tempo era ospitata una scuola in Via Consolare, al cosiddetto A.P.Q.-blu , che non sappiamo esattamente cosa sia e ad una organizzazione che tutela la maternità, così come dei locali per i quali il comune paga un cospicuo affitto in Via Tibullo, sono stati assegnati ad una associazione che cura l'amiciza e i rapporti tra Bagheria e il Marocco, sino ad arrivare al caso limite, di un'altra associazione (che svolgeva corsi privati e a pagamento), e che si era infeudata per "usu capione" nei locali di Urban Italia in Via Aguglia, 2.
Raccontano che il sindaco stavolta abbia considerato oltrepassato il segno, (anche perché si era in presenza di un palese reato, che il codice penale definisce come "peculato"), e non riuscendo forse a convincere gli "abusivi" a sloggiare, sia stato addirittura costretto a far cambiare nei locali di Urban la serratura della porta di accesso
Ma quello che abbiamo visto qualche giorno fa supera l'immaginazione: sinora sono stati gli assessori a fare i migranti per necessità o per diletto, ma in qualche modo i loro spostamenti ubbidivano a dei criteri logistici.
L'altro ieri abbiamo con nostra somma sorpresa scoperto che la segretaria comunale, la dr.ssa Rosa Miceli, ha deciso, pare senza trovare alcuna obiezione tra gli amministratori, di trasferirsi nella stanza negli ultimi quaranta anni destinata alle riunioni della Giunta comunale.
Ora a parte che la stanza dove lavora attualmente la segretaria comunale, ( che, sia detto per inciso, condividiamo con il comune di Pantelleria, con inevitabile dispendio per le casse comunali, per i suoi continui spostamenti sull'isola) è comoda, ampia e spaziosa e si trova esattamente di fronte alla stanza in cui lavorano i suoi collaboratori, non riusciamo a capire il motivo di questa "transumanza".
E comunque ci sono almeno tre buoni motivi per considerare sbagliata la decisione.
In primo luogo la stanza che è andata ad occupare la segretaria, (autorizzata da chi?), è quella dove attualmente si riunisce la giunta comunale, e che si presta anche per le dimensioni ad ospitare conferenze stampa e incontri degli amministratori con delegazioni di varia natura sindacali o altro, oltre che per la presentazione di eventi, iniziative e quant'altro, anche perchè in grado di accogliere comodamente una cinquantina di persone.
E va ricordato che molto spesso nel caso di matrimoni civili che si svolgono nella stanza del sindaco, viene utilizzata come luogo per un piccolo rinfresco.
In secondo luogo la stanza dove si riunisce la giunta è, storicamente, la stanza dove si riuniva, sino ai primi degli anni '70 e sino a quando non venne realizzata l'attuale aula consiliare, il consiglio comunale di Bagheria
E' pertanto una stanza attraverso la quale è passata una parte delle vicende politiche e della storia sociale della nostra città, la cui atmosfera Peppuccio Tornatore ha riportato mirabilmente nel suo "Baarìa".
Ed infine, quella stanza è stata intitolata con una cerimonia solenne all'inizio della sindacatura Fricano a Peppino Speciale, protagonista per quaranta anni della politica bagherese oltre che giornalista e storico, uno dei tanti che hanno illustrato ed onorato il nome di Bagheria.
E gli è stata intitolata, proprio perché sede solenne, in cui si riunisce la municipalità bagherese.
Così come l'aula consiliare venne intitolata ad Antonio Gargano, morto prematuramente il 15 novembre del 1990, sindaco di Bagheria per due volte nei primi anni '70 e nella seconda metà degli anni '80, figura eminente della politica bagherese.
Insomma la dedicazione riguardò molto opportunamente due figure che pur avendo militato su sponde politiche opposte meritarono una stima ed un apprezzamento condivisi.
Ora, con tutto il rispetto che merita la segretaria e la sua funzione, la decisione presa ci pare fuori luogo e, se ci è consentito di dirlo, anche un po' offensiva per la memoria della figura cui l'aula è stata dedicata.
Per questo il sindaco segua il nostro consiglio: in maniera cortese ma ferma, riassegni alla segretaria la sua precedente stanza, che un tempo fu anche la stanza dei sindaci, dove i segretari comunali sinora succedutisi hanno prestato nei decenni la loro opera e si sono trovati benissimo senza che a nessuno mai, sia venuto il ghiribizzo di voler traslocare ed "occupare" la stanza della giunta.