Gregorio Napoli nel ricordo di Tornatore e De Luca

Gregorio Napoli nel ricordo di Tornatore e De Luca

cronaca
Typography

L’ultima volta lo avevamo incrociato sull’aereo che ci portava a Venezia per il Festival del Cinema: erano i primi di settembre dello scorso anno.


Ci salutò come al sio solito con cordialità e partecipazione, ma si vedeva già che era già stanco e sofferente, molto lontano dal Gregorio Napoli che avevamo imparato a conoscere  più da vicino solo negli ultimi anni: spumeggiante, con quell’espressione autorevole, con quella sua parlata sempre ricca di battute e citazioni.

 

Ne conoscevamo la firma che apponeva sul “Giornale di Sicilia” sin dal lontano 1963, dagli anni '80 in poi lo avevamo poi solo incrociato in occasione di qualche manifestazione culturale che vedeva protagonista Bagheria, mostre, proiezioni, presentazione di libri e quant’altro, e solo più di recente abbiamo imparato a conoscerlo più da vicino.
E in questi pochi anni lo abbiamo apprezzato e amato per tre, quattro cose: era una persona di grande sapere, che infiorava sempre i suoi interventi di citazioni colte e raffinate; era una enciclopedia vivente del cinema, che conservava in mente i fotogrammi e le battute di centinaia e centinaia di film, che tirava fuori al momento giusto; era una persona straordinariamente generosa soprattutto nei confronti dei più giovani che non mancava mai di incoraggiare e di premiare con una sua “presentazione”; ed era una persona che amava i buoni vini e la buona tavola.

Con Bagheria aveva un legame particolare,e non mancava mai l’occasione , sia quando c’era Tornatore ormai baciato dal successo, ma che lui aveva “riconosciuto” da giovanissimo e sempre incoraggiato, sia quando c’era il giovane regista esordiente che chiedeva l’autorevolezza della sua “critica” che rappresentava una sorta di viatico e di paracadute. Questo per la nostra parte.


Peppuccio Tornatore in una dichiarazione al “Giornale di Sicilia" lo ha ricordato così:
Ho perso un amico a cui mostravo tutto quello che facevo. Gli devo molto, fu lui a vedere il mio primo documentario.
Lo contattarono amici comuni della Rai di Via Cerda, lui scrisse un pezzo molto bello,con qualche giusta annotazione, Fu uno dei critici che apprezzarono sin dall’inizio “Nuovo Cinema Paradiso”

"Era sempre positivo, generoso,-continua Tornatore- mai velenoso o acido; non disprezzava il lavoro che in ogni caso qualcuno aveva fatto, un prodotto che finiva sulla schermo gli stava comunque simpatico".

Abbiamo chiesto anche al giovane regista bagherese Piero de Luca un suo ricordo su Gregorio Napoli, ecco cosa ci ha detto:

La prima volta che conobbi Gregorio Napoli fu nel 2006 in occasione di una manifestazione e mi bastò pochissimo per capire la splendida persona che era... senza chiedergli nulla disse a noi di Visionart che sarebbe stato disponibile a vedere ogni nostro lavoro ed a consigliarci. Cosi fu. Da allora è sempre stato presente alle mie proiezioni e non si è mai tirato indietro.

Una sua frase mi colpì molto: "Non fare mai ciò che vuole la gente ma ciò che tu desideri...".
Come non ricordare quella improvvisata poesia scritta sui tovaglioli di carta in occasione di una anteprima per la stampa, o quelle "mangiate di pizza" con noi di Visionart in alcuni locali bagheresi, dove lui era il più giovane... raccontava i suoi aneddoti, le sue avventure televisive... e lo faceva con noi "piccoli", bastava poco per farlo sorridere, a lui bastava "sentirsi" voluto bene... e alla fine si brindava con un buon bicchiere di vino rosso e diceva: "il prossimo brindisi lo faremo al prossimo film che realizzerete"... purtroppo questa volta non ce l'abbiamo fatta... ma siamo certi che da qualche parte lassù lo stia osservando e "criticando" come solo lui sapeva fare, dando tanto coraggio e tanta forza... a lui dedichiamo il nostro ultimo lavoro, ad un uomo che aveva dentro il dono della vita. Grazie Gregorio.