L'episodio di palese intimidazione che ha colpito nella serata di domenica il forno di Isidoro Mancino in Via Lo Bue a Bagheria, non è purtroppo l'unico episodio in cui a Bagheria è comparso il famigerato Attak.
L'Attak, la potentissima colla con cui vengono bloccati lucchetti e serrature è in qualche modo un firma, un elemento di identificazione per chi compie il gesto: così come il danneggiamento di un bene o il dare alle fiamme una autovettura, a Palermo come a Bagheria questi gesti delittuosi contengono anche un messaggio simbolico ben chiaro e preciso.
Peraltro proprio nella stessa Via Lo Bue qualche mese fa la stessa tecnica dell'attak è stata sperimentata nei confronti di un negozio che vende computer e materiale elettronico.
Ma negli ultimi mesi i segnali inquietanti si sono moltiplicati: forni, pizzerie, farmacie, aziende di autotrasporto ecc...insomma i segnali di intimidazione colpiscono in maniera indiscrimnata e trasversale le attività commerciali e produttive.
Gli inquirenti si stanno sforzando di capire su quale possa essere la "mano", e se ci sia una regìa dietro tutti questi fatti. Furtarelli e danneggiamenti che si sono verificati negli ultimi mesi in decine e decine di negozi farebbero da un canto pensare a giovinastri,"picciuttunazzi", che cercano di mettersi in tasca i cinquanta -cento euro.
L' Attak fa pensare invece ad una organizzazione, che dopo la fase di sbandamento della cosa nostra bagherese, seguita agli arresti degli anni tarscorsi, vuole creare o estendere un meccanismo già largamente collaudato nella città di Palermo e che sino a qualche decennio fa era ignoto a Bagheria almeno nella forma capillare e diffusa alle piccole attività commerciali.
Mancino, come nel caso del titolare del forno Ragusa, vandalizzato qualche mese fa, sostiene di non avere ricevuto nessuna richiesta o minaccia.
I carabinieri, che stanno indagando sulla vicenda, avrebbero anche in mano la registrazione di una video camera sistemata in modo da riprendere l'ingresso del forno, e su quelle immagini stanno lavorando.
C'è un altro aspetto che viene approfondito da chi indaga: Isidoro Mancino è presidente della sezione di Bagheria di Confartigianato, oltre che esponente, di Italia dei valori (si candidò nella lista di Di Pietro nelle elezioni amministrative del 2006).
Dalle istituzioni arriva la solidarietà del sindaco Biagio Sciortino e dell'assessore alle attività produttive Pietro Pagano che, venuti a conoscenza del grave atto intimidatorio subito dal panificio del Sig. Mancino Isidoro, nonché rappresentante comunale dei panificatori di Bagheria, hanno espresso "la piena solidarietà e la propria vicinanza al titolare dell'esercizio artigianale ed ai suoi familiari.
"Negli ultimi tempi- continua il comunicato pubblicato sul sito ufficiale del Comune di Bagheria- constatiamo con rammarico il susseguirsi di atti intimidatori verso attività commerciali nel nostro territorio"
"Ci auguriamo-conclude la nota- che le forze dell'ordine possano nel più breve tempo possibile fare chiarezza ed assicurare alla giustizia chi compie questi vili atti".
Oltre a quello del sindaco e dell'assessore, a Mancino in queste ore cominciano ad arrivare gli attestati di solidarietà dei partiti e delle istituzioni.