Ci sono leggi nazionali e regionali che valgono per tutti i sindaci e i consiglieri dei comuni d’Italia e di Sicilia. Ma non a Bagheria. A Bagheria, repubblica delle banane, certe leggi non si applicano.
Tutto nasce qualche settimana fa, allorchè l’edizione palermitana del quotidiano “La Repubblica”, ha pubblicato, tratti dai Bollettini degli Enti , Regioni o Comuni, i redditi dei parlamentari regionali e quelli dei consiglieri comunali della città di Palermo.
Periodicamente ormai la stampa ci aggiorna su quella che è l’applicazione di una legge dello Stato e l’altra della Regione Sicilia che prevedono la pubblicità del patrimonio e del reddito di chi esercita cariche elettive, o di chi ha ruoli di direzione in enti o società a partecipazione pubblica.
(Detto per inciso proprio oggi sui giornali veniva fuori la proposta da parte del governo di rendere noti i redditi dei manager delle società per azioni private).
La “ratio” della legge è chiara: dare pubblicità ai redditi degli eletti ai vari livelli consente al cittadino amministrato di poter “controllare” le tasche dei propri rappresentanti politici, anche se sappiamo che modi per occultare il reddito ce ne sono tanti. Ma non è questo che ci interessa.
Pensammo che fosse una materia che potesse interessare o semplicemente incuriosire i nostri lettori, ed è per questo che giovedi o venerdì della settimana scorsa siamo andati presso l’Ufficio del Segretario del Comune di Bagheria, dr.ssa Rosa Miceli, e dopo esserci presentati, abbiamo chiesto informazioni circa la procedura per potere accedere alla consultazione di questi atti, cioè ai redditi degli amministratori bagheresi, sindaco, assessori e consiglieri.
In prima battuta la segretaria ci dà una risposta un po’ singolare: è vero ci risponde che c’è una legge sulla trasparenza ma il cittadino per potere consultare questi atti deve dimostrare di avere “un interesse specifico, particolare.”
Rispondemmo che il nostro interesse specifico, era in realtà di carattere generale, e cioè è quello di dare pubblicità attraverso questo sito alle informazioni cui potrremo attingere.
Comunque sia, per rispettare le procedure l’altro ieri, martedì, torniamo alla carica con la nostra brava domandina, in cui specifichiamo chi, come e perchè vogliamo prendere visione di queste carte, citando anche i riferimenti normativi: la legge dello Stato N° 441 del 5 Luglio 1982, e la Legge della Regione Sicilia N° 128 del 15 Novembre 1982.
Dopo il solito tira e molla dell’interesse “personale” che dovrebbe giustificare ed essere alla base del nostro interessamento, la segretaria tira fuori l’asso dalla manica. Quello che Lei mi chiede, afferma, è già stato pubblicato sul sito istituzionale del comune di Bagheria.
Manifestiamo qualche perplessità: telefonata di rito alla responsabile dell’Ufficio Stampa, che conferma:”Abbiamo pubblicato quanto inviatoci dalla segreteria”.
Ce ne torniamo a casa fiduciosi, basterà cliccare su trasparenza e voilà! salterà fuori tutto.
Ora facciamo un inciso per darvi tutti gli elementi di giudizio, e vi richiamiamo gli articoli di legge che fanno al caso nostro.
All’articolo 1 la legge nazionale e all’articolo 2 quella regionale recitano testualmente:
“ Entro tre mesi dalla proclamazione i deputati della Assemblea regionale siciliana , ( e più avanti all’articolo 7 la norma viene estesa ai consiglieri comunali), sono tenuti a depositare presso l’Ufficio di Presidenza delle rispettive Assemblee:
1) una dichiarazione concernente i diritti reali su beni immobili e su beni mobili iscritti in pubblici registri; le azioni di società; le quote di partecipazione a società; l’esercizio di funzioni di amministratore o di sindaco di società, con l’apposizione della formula”sul mio onore affermo che la dichiarazione corrisponde al vero;
2) copia dell’ultima dichiarazione dei redditi soggetti all’imposta sui redditi delle persone fisiche;
3) …………………gli adempimenti indicati nei numeri 1 e 2 del comma precedente concernono anche la situazione patrimoniale e la dichiarazione dei redditi del coniuge non separato o dei figli conviventi, se gli stessi vi consentono.
La precedente certificazione secondo l'articolo 3 della legge nazionale e regionale deve essere poi ripresentata dall'eletto ogni anno entro un mese dalla scadenza del termine utile per la presentazione della dichiarazione dei redditi.
L’art. 5 della legge regionale così prosegue:
Tutti i cittadini iscritti nelle liste elettorali per le elezioni dell’Assemblea regionale siciliana hanno il diritto di conoscere le dichiarazioni previste agli articoli 1,2,3 secondo le modalità previste nel seguente articolo.
Nell’articolo 6 si fa esplicito riferimento ai Bollettini delle varie Assemblee elettive, ed al fatto che debbano essere riportati i quadri riepilogativi di cui agli articoli 1 e 2.
All’articolo 4 e all’articolo10 della legge invece si parla di quanto previsto per le inadempienze.
Detto questo, invitiamo i nostri lettori ad entrare nel sito ufficiale del Comune di Bagheria e di cliccare alla voce Operazione trasparenza e poi su Stato patrimoniale dei consiglieri comunali.
A questo punto soltanto il grande Totò potrebbe continuare il racconto.
Trasparenza? Legalità? Ma non mi faccia ridere! Un vero e proprio imbroglio perpetrato con la complicità di chi dovrebbe vigilare sull'applicazione della legge.
Non c’ è nessuna traccia per nessuno dei 30 consiglieri della dichiarazione dei redditi soggetti all’imposta delle persone fisiche, come dice la legge, per l'anno 2009, nè per gli anni precedenti.
Quella che viene chiamata "situazione patrimoniale" consiste in un ridicolo elenco di fabbricati di cui non viene mai, e da nessuno, specificata né la tipologia, nè il numero di vani, né il presumibile valore.
Una villona con piscina vale quanto un vecchio magazzino, e un monovano di 20 mq. vale quanto un appartamento di dieci stanze, con vasca Iacuzzi e solarium.
I terreni vengono indicati genericamente come terreni, punto e basta. Niente estensione, niente dislocazione, nessuna specificazione se agricolo, se edificabile, se in campagna, se in centro o se in periferia.
Assolutamente niente di niente.
Non solo, con l’aggravante che si sono tutti, nessuno escluso, messi d’accordo per svuotare il senso e l’obiettivo della legge.
Non c’è traccia delle situazioni patrimoniali di assessori e sindaco. Forse perché gli assessori non vengono eletti.
Ma il sindaco viene però eletto, e tra l’altro è stato proprio lui a sollecitare con una nota i suoi colleghi consiglieri a presentare entro il 7 settembre del 2009 quella che pomposamente viene chiamata “situazione patrimoniale”, e che pare da anni non venisse presentata, sia pure in quella forma molto “purgata”.
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Volete sapere perché mancano le dichiarazione dei redditi dei consiglieri?
Secondo l’ineffabile dr.ssa Rosa Miceli, le dichiarazioni dei redditi del 2009 dei consiglieri mancano perchè non sarebbe stato ancora approntato il riepilogo delle competenze dei consiglieri dell’anno 2008, da parte degli uffici di ragioneria del comune.
Avete capito bene!
Secondo la dr.ssa Rosa Miceli, segretaria generale del Comune di Bagheria, i consiglieri non avrebbero allegato alla dichiarazione dei redditti del 2009, le indennità percepite nella carica durante l’anno 2008, perché l’Ufficio di ragioneria deve ancora completare i conteggi! Figuratevi.
E’ una pietosa bugìa, perché se fosse vero, se cioè i consiglieri non avessero allegato i redditi derivanti dalla carica per il 2008, sarebbero oltre che inadempienti ad una legge dello Stato e della Regione, anche evasori fiscali.
Comunque sia , indennità o non indennità, i consiglieri la loro dichiarazione dei redditi del 2009, l’avranno pur presentata!
Ed è quella che, comunque sia, secondo una legge dello Stato e della Regione, avrebbero dovuto presentare agli uffici di segreteria.
Questo “dettaglio” sfugge alla dr.ssa Rosa Miceli.
Chiudiamo con una notizia se vogliamo banale, ma che la dice lunga sull’attaccamento dei consiglieri al “bene comune”.
Subito dopo il terremoto dell’Aquila, il consiglio comunale di Bagheria votò all’unanimità un ordine del giorno in cui era scritto che il gettone della seduta sarebbe stato devoluto alle vittime del terremoto in Abruzzo.
Tutti, ascoltandoli, apprezzammo il gesto. Grandi e nobili parole degli intervenuti nel dibattito, grande sensibilità d’animo, senza dubbio.
All’ordine del giorno però, avrebbe dovuto far seguito, una formale comunicazione in cui i “nostri” informavano gli uffici della ragioneria che avrebbero rinunciato alla indennità della seduta.
Ecco, bravi, avete già indovinato!
Per uno stranissimo fenomeno di amnesia collettiva, rigorosamente bipartisan, (come nel caso delle dichiarazioni patrimoniali) nessun si è ricordato di andare alla Ragioneria a firmare la rinuncia al gettone.
Ma a Bagheria, repubblica delle banane, nonché capitale della trasparenza, accade anche questo.