"E' un momento importante e significativo, perché stiamo per restituire alla città un bene di punta della nostra costa" con queste parole, stamani (i.e. 21/12/2009) il sindaco Sciortino, ha consegnato alla ditta Diparc Srl di Favara (Ag) i lavori di consolidamento dell'arco azzurro e di abbattimento dell'ecomostro di Mongerbino.
Alla firma del contratto e consegna dei lavori erano presenti oltre al primo cittadino, l'assessore all'Urbanistica Pietro Pagano che sin dall'inizio ha seguiti con la ex-dirigente all'Urbanistica Marina Marino il progetto di riqualificazione della zona e di demolizione dello scheletro di edificio, bene confiscato alla mafia, l'assessore ai Lavori pubblici Gino Di Stefano, il segretario generale Rosa Maria Miceli, il geologo Emanuele Doria, il dirigente Giovanni Mercadante, la progettista Maria Piazza, il responsabile unico del procedimento Cosimo Tantillo e Giovanni Lo Verso del settore Urbanistica, oltre al responsabile della ditta che si è aggiudicata i lavori.
Promessa mantenuta dunque, entro la fine dell'anno inizieranno i lavori e nel giro di 180 giorni i lavori saranno terminati, l'ecomostro abbattuto e si potrà lavorare alla fruibilità turistica di quello che diventerà un belvedere panoramico.
La natura dei lavori consiste nell'intervento di consolidamento della formazione rocciosa denominata "Arco Azzurro" nel rivestimento consolidante ed antierosione di scarpata in roccia, nella demolizione controllata del corpo di fabbrica in cemento armato confiscato alla mafia e la realizzazione di un paramento in roccia per rivestimento di manufatto piano e la recinzione di protezione in legname di castagno.
"Quest'opera racchiude in se la nostra storia, il nostro essere isolani, è un bene prezioso alla stregua dei beni architettonici e delle nostre ville e come tale va preservato" ha aggiunto il sindaco della città delle ville. "L'arco azzurro rappresenta per noi un ricordo degli anni 50 e 60 quando i francesi venivano a trascorrere i loro momenti di relax e di mare sulle nostre coste, vogliamo restituire bellezza a quello che è uno degli angoli più belli della Sicilia" conclude il sindaco.
Concludendo il sindaco ha desiderato ringraziare "l'architetto Maria Piazza, la dottoressa Marino, il geometra Tantillo, l'ingegner Mercadante e la Regione Siciliana, il dipartimento di Rappresentazione dell'università di Palermo oltre a tutti i tecnici che hanno contribuito a che finalmente si possa abbattere questo scempio e restituire bellezza alla zona".
La preoccupazione dell'amministrazione è stata quella che i lavori di demolizione potessero rendere ancora più precaria la struttura dell'arco - a spiegarlo il geologo Emanuele Doria che ha condotto parecchi rilievi arrampicandosi sull'arco azzurro - attraverso un intervento con delle apposite resine stabilizzeremo la struttura dell'arco, prima di intervenire con la vera e propria demolizione".
Seguirà poi un ripristino del costone roccioso con un sistema di reti per mettere in sicurezza il futuro belvedere".
Il sistema di demolizione che verrà attuato consisterà nel tagliare a piccolo blocchi la struttura dell'ecomostro con una gru che verrà portata nella zona al fine di allontanare il materiale di risulta.
Si tratta dunque di un primo intervento, il consolidamento dell'arco e l'abbattimento del'ecomostro, seguirà poi il momento della fruizione andando a riattivare un vecchio diritto di passaggio.
"Con la consegna dei lavori si conclude finalmente un lungo iter durato quasi 30 anni - ci racconta l'assessore Pietro Pagano - un percorso lungo che ha visto negli ultimi due anni l'assessorato all'urbanistica molto attivo per acquisire la struttura al patrimonio comunale, ricercare un finanziamento regionale, raccogliere tutte le necessarie autorizzazioni, ed infine giungere alla consegna dei lavori, un lungo percorso burocratico. L'assessorato sta conducendo uno studio per riqualificare tutta la costa, non solo l'arco azzurro, soprattutto vogliamo prevedere che quei passaggi a mare, previsti dal piano regolatore, circa 8, possano essere realizzati, lungo la bellissima costa cui deve poter accedere tutta la popolazione bagherese e soprattutto i turisti".
Fonte : Marina Mancini - Ufficio Stampa del Comune di Bagheria