L’articolo di Carlo Tripoli che pubblichiamo qui accanto, ci offre lo spunto per riparlare di corso Umberto, nel tentativo di dare un contributo a quello che potrà e dovrà diventare nelle intenzioni di quanti ci vivono, ci lavorano, o più semplicemente lo frequentano per lavoro, svago o diletto.
Però la gran parte dei problemi legati al corso rimangono ad oggi irrisolti.
Qualcuno degli esercenti attività commerciali del corso cerca di inventarsi qualcosa, karaoke e band, ma quello che manca è una strategia, un indirizzo attorno a cui le iniziative dei singoli si possano aggregare.
Siamo stati sul corso nel dopocena dell’ultimo fine settimana, e francamente non abbiamo visto tutta quella gente che pensavamo di trovare.
E’ vero, nel tardo pomeriggio e sino all’ora di cena, tanta gente che si muove, che consuma, che acquista grazie anche al periodo di sconti, ma la sera a parte qualche piccola isola, c’è lo squallore.
Vero è che in questo periodo è molto difficile che corso Umberto, riesca a competere con le località di mare: si preferisce l’Aspra, Porticello, la Rotonda ecc…
Cosa si può fare?
Intanto si possono e si debbono accelerare e realizzare al più presto tutti quei provvedimenti che l’amministrazione si era impegnata a prendere a partire dai nuovi sensi di circolazione, al reperimento di posteggi (quello di Piazza Indipendenza ce lo fece toccare con mano addirittura L. do Passarello, non più assessore da un anno e mezzo).
Un regolamento che disciplini l’accesso nel corso Umberto sia per i mezzi che esercitano attività aventi interesse pubblico che per i residenti ed eventualmente disabili o invalidi.
Una linea circolare di trasporto urbana è un provvedimento non più differibile: si risponde che non ci sono soldi:
Ebbene noi buttiamo ogni anno dalla finestra oltre 100.000 Euro per darli all’AST, per vedere viaggiare l’intera giornata autobus desolatamente vuoti (questa è stata una delle trovate di Urban): i casi sono due o si ridiscute il rapporto con l’AST e lo si rimodula verso i bisogni che oggi ha Bagheria, o si scioglie il rapporto e si investono le somme risparmiate in un servizio urbano con piccoli mezzi leggeri, che convoglino (gratis o a basso prezzo) gente dalla periferia a al centro e viceversa.
Le piazzette o gli slarghi che insistono sul corso Umberto vanno “specializzati”: si può pensare alle Piazzette Trabia e Ugdulena per eventuali sede di mostre fotografiche o di pittura, o per esibizioni di gruppi musicali o teatrali; le piazzette del Bar Carmelo e piazzetta Montana, per esibizione di artisti di strada o per richiami per i bambini; e le piazze Sepolcro e Anime Sante per proiezioni di film o di tutto quanto di audiovisivo viene prodotto a Bagheria e nel territorio.
Dai corti dei registi bagheresi e delle scuole del nostro territorio ai filmati di gruppi o di associazioni culturali ai documentari sui comuni del nostro territorio, a vecchie trasmissioni di archivio, a materiale che opportunamente selezionato può costituire una ottima attrattiva. In questo senso gli archivi di Teleone potrebbero dare tantissimo.
Piazza Madrice potrebbe essere destinata a manifestazioni canore o d’altro genere di particolare rilevanza.
Non si può andare in corso Umberto solo per prendere una pizza, una birra e un gelato, fare una passeggiata senza trovare un minimo di attrattiva.
Anche gli orari dei negozi potrebbero essere modificati: in estate una apertura pomeridiana alle 16.30, non ha senso, meglio aprire alle 18.30 e andare avanti sino alle 22.30 o 23.00...
I commercianti debbono reinventare anche la loro offerta, soprattutto per le attività legate alla ristorazione e al tempo libero.
L'ultima cosa: al corso Umberto occorre guardare con una ottica territoriale; quindi occorre collegarsi anche con le amministrazioni del territorio per valutare l'opportunità di iniziative comuni, che sul nostro corso potrebbero avere un impatto e una ricaduta più ampia.
Insomma c’è ancora parecchia strada da fare!