Sono state migliaia le persone che questa mattina hanno voluto dare l'ultimo saluto a Cristian Miceli, scomparso sabato ad appena 12 anni per un malore improvviso mentre si trovava a scuola.
E' stato un momento di commozione collettiva, che ha accomunato nel pianto grandi e piccoli, uno di quegli eventi che lasciano un segno indelebile in una comunità.
La chiesa non è riuscita a contenere questa ondata di affetto verso il piccolo Cristian, così anche la il sagrato e la piazza si sono riempite di persone giunte per dare l'ultimo triste saluto a questo ragazzo volato via troppo presto.
C'erano i parenti, gli amici, c'erano gli insegnati e il personale scolastico, ma soprattutto c'erano i compagni di scuola di Cristian che, per la prima volta, hanno vissuto l'esperienza del dolore e del distacco da una persona cara; hanno dovuto fare i conti con un qualcosa che alla loro età è spesso soltanto una parola vuota di sginificato: la morte.
Toccanti sono state le parole del parroco Don Vincenzo Buscemi, che, in un tale momento di smarrimento, ha saputo tuttavia trovare parole di confroto per la famiglia di Cristian.
Commosse le parole della Dirigente Scolastica Maria Puleo e di un'altra insegnante, che, con le voci a tratti rotte dal pianto, hanno tracciato un bellissimo ricordo di Cristian; un ragazzo allegro e pieno di vita, che ha saputo lasciare nella sua seppur breve esistenza un ricordo indelebile in coloro che lo hanno conosciuto. Tra i tantissimi messaggi che i compagni hanno scritto per Cristian, è stata letta una lettera scritta da Paolo, un suo caro amico, che con parole semplici e toccanti, ha saputo dargli un tenero addio.
Di grande dignità il discorso di un familiare di Cristian, che ha ricordato quanto il piccolo fosse capace di riempire di gioia la vita della famiglia, con le sue idee e le sue trovate simpatiche.
Al termine della cerimonia mentre la bara bianca sfilava tra due ali di folla tra gli applausi, i bambini hanno fatto volare in cielo i palloncini, e pian piano il mesto corteo ha accompaganto Crisitian nel suo ultimo viaggio verso il riposo eterno.
Lorenzo Gargano