Bagheria: Il sindaco a pranzo con uno degli arrestati del blitz antimafia Persefone. Tripoli: "Era una persona incensurata"

Bagheria: Il sindaco a pranzo con uno degli arrestati del blitz antimafia Persefone. Tripoli: "Era una persona incensurata"

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E' uno scoop del "Fatto quotidiano" , giornale diretto da Marco Travaglio,  a mettere in imbarazzo il sindaco di Bagheria ed esponenete renziano FIlippo Tripoli.

Il quotidiano ha pubblicato ieri nella sua edizione online una foto che ritrae il sindaco Tripoli durante un pranzo con uno degli arrestati nel blitz antimafia dei giorni scorsi a Bagheria.

Si tratta dell'imprenditore edile 73enne Carmelo Fricano detto Menzu Chilu, accusato di essere il prestanome del boss ergastolano Leonardo Greco.

Uno foto li ritrae con altre due persone durante un pranzo dello scorso 6 marzo.

Tripoli che oltra a ricoprire la carica di primo cittadino di Bagheria è recentemente diventato il responsabile siciliano per gli enti locali del partito di Matteo Renzi Italia Viva, ha dichiarato al Fatto Quotidiano: "Era incensurato”.

Accusato di associazione mafiosa ed estorsione, Carmelo Fricano "Menzu Chilu", secondo le indagini dei carabinieri di Bagheria era al servizio del gruppo mafioso. Secondo la procura, - riporta il Fatto Quotidiano.it Fricano era a completa disposizione del capo mandamento, partecipava a riunioni riservate del clan, sosteneva economicamente i detenuti e i familiari, e all’occorrenza, si intrometteva nelle regole dettate dal sodalizio mafioso ai commercianti, come nel caso del panificio al quale i boss avevano intimato di non produrre dolci per non fare concorrenza a un altro bar. Quel panificio, però, aveva sede in un immobile di proprietà dell’imprenditore. Che dunque “raccontava di aver discusso animatamente con Catalano (uno degli indagati ndr) facendo capire a quest’ultimo che si trattava di una sua proprietà e che non doveva interferire”, si legge nell’ordinanza firmata dal procuratore aggiunto della Dda di Palermo, Salvatore De Luca e dai sostituti Gaspare Spedale e Giorgia Righi.

L’operazione antimafia ha portato al fermo di 8 persone e ha provocato subito la reazione del primo cittadino, corso a rilasciare le prime dichiarazioni affidate ad un  comunicato stampa : “Al pool di magistrati tutta la nostra stima e l’invito a non demordere perché è evidente che il nostro territorio, per il quale spiace constatare che ancora la mafia è attiva e operativa, ha bisogno del loro lavoro”.

 

Eletto sindaco a 39 anni, nel 2019, Tripoli è storicamente vicino all’ex presidente della regione Totò Cuffaro. Un “centrista”, come lui stesso si è definito, che ha vinto le amministrative in una lista civica, per poi abbracciare il neonato progetto politico di Matteo Renzi, a fine 2019. Quest’anno, invece, è stato nominato da Davide Faraone – capogruppo al Senato dei renziani – come nuovo responsabile enti locali di Italia viva in Sicilia. Era l’8 giugno e in quei giorni risultava ancora indagato per corruzione elettorale. L’accusa di corruzione elettorale avanzata dalla procura di Termini Imerese, che aveva messo sotto inchiesta numerose altre persone, si riferiva alle regionali del 2017. Il 17 giugno scorso Tripoli è stato poi prosciolto da quella contestazione con la formula “perché il fatto non sussiste”.

La foto che lo ritrae al tavolo con Fricano non lo preoccupa - si legge sul fattoquotidinao.it- “Semplicemente io le posso dire una cosa: ogni giorno siamo per strada, abbiamo deciso di stare in mezzo alla gente, giornalmente incontriamo centinaia di persone".

L’immagine, tuttavia, pubblicata sul profilo facebook da uno dei figli di Carmelo Fricano, presunto prestanome del boss di Bagheria, lo ritrae non già per strada, ma seduto al tavolo solo con tre persone. Proprio di fronte a lui c’è “mezzo chilo”, come viene chiamato l’imprenditore arrestato- scrive ancora il fattoquotidiano.it: “Sono stato invitato da un amico ”, dice Tripoli. -“Siamo 60mila persone, Fricano è di certo un imprenditore molto noto e io lo conosco come conosco centinaia di bagheresi. Se decidi di stare tra la gente spesso ti invitano…in ogni caso quando l’ho incontrato Fricano era una persona libera, incensurata”.

Stando a quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, Fricano condizionava e controllava “le iniziative degli operatori economici sul territorio di Bagheria, anche rilasciando esplicite autorizzazioni alla apertura di attività commerciali e ponendosi quale mediatore per la determinazione del pizzo imposto agli imprenditori”.

Ma Tripoli è sereno:Mi spiace se questo episodio può essere strumentalizzato politicamente. Un amministratore che decide di stare per strada incorre in questi pericoli. Colgo però l’occasione per ribadire che il Comune si costituirà parte civile e per fare i complimenti alla magistratura e alle forze dell’ordine: noi siamo dalla parte della legalità”