È durato circa due ore l'interrogatorio del sindaco di Bagheria Patrizio Cinque, indagato dai pm di Termini Imerese per violazione di segreto d'ufficio, falso e turbata libertà degli incanti. Cinque, a cui nei giorni scorsi è stato notificato l'obbligo di firma, è stato sentito dal gip Michele Guarnotta e ha risposto a tutte le domande.
Al termine dell'interrogatorio i suoi avvocati, Vincenza Scardina e Antonio Di Lorenzo, hanno chiesto la revoca della misura cautelare dell'obbligo di firma in caserma. Stamattina il sindaco di Bagheria era arrivato presto in Tribunale e ad alcuni cronisti che lo avevano intervistato ha dichiarato: -"Risponderò alle domande e chiarirò la mia posizione"-.
In mattinata sono stati sentiti anche alcuni dipendenti comunali coinvolti nell'inchiesta tra cui Romolo Maggio, difeso dagli avvocati Pietro Canzoneri e Raffaele Bonsignore, che ha risposto a tutte le domande negando qualsiasi tipo di accordo collusivo.
In mattinata sono stati sentiti anche l'ispettore della Polizia Municipale, al momento rimosso dal suo incarico, Mimmo Chiappone e Il geometra comunale Onofrio Lisuzzo, quest'ultimo figura chiave dell'inchiesta, che si è avvalso della facoltà di non rispondere.