Sono in stato d'agitazione e hanno indetto lo sciopero generale i pescatori della marineria di Porticello. Dopo aver inscenato un sit in a Largo Trizzanò, una rappresentanza di pescatori e sindacati si sono recati questa mattina fino a Roma per far sentire la propria voce alle istituzioni politiche dove è prevista una manifestazione di tutte le marinerie italiane.
I motivi della protesta sono presto detti.
L'applicazione della nuova regolamentazione europea di settore già particolarmente astringente, contempla un regime sanzionatorio assolutamente non commisurato all'entità delle infrazioni, con multe fino a 150 mila euro e il fermo della barca,
I manifestanti pensano che questa normativa sanzionatoria sia assolutamente ingiustificata e stia contribuendo ad esasperare la crisi già drammatica del settore, che affonda in radici lontane. I pescatori chiedono alle istituzioni nazionali ed europee un'intervento urgente per ridurre il regime sanzionatorio applicato al settore, in modo da riprendere l'attività di pesca senza l'enorme preoccupazione di multe irragionevoli e per le quali non sono in condizioni di pagare, dovendo in alternativa cessare l'attività.
Quasi tutti gli equipaggi della marineria da pesca di porticello questa mattina si sono riuniti a Largo Trizzanò, dove hanno esposto gli striscioni della loro protesta molto eloquenti, che testimoniano la genuinità della ragioni della protesta. Successivamente una rappresentanza si è recata a Roma a protestare, per chiedere un'incontro con i rappresentanti del governo.
Un settore della pesca che anzichè essere valorizzato, con un bacino di migliaia di posti di lavoro e relativo indotto, viene sempre più marginalizzato. Le istiuzioni europee dal canto loro continuano in una logica di totale distacco dai territori calando dall'alto norme spesso assurde. Un paese come l'Italia e la sicilia in particolare deve difendere un settore vitale per l'economia del paese e dei territori.
Lorenzo Gargano