In aula il neo pentito Vito Galatolo, che ha rivelato agli inquirenti una serie di dettagli su un attentato in preparazione per eliminare il magistrato Nino Di Matteo, parla del delitto Cottone, per il quale è stata recentemente inviato a Giuseppe Comparetto, 38 anni, considerato il boss di Ficarazzi, un ordine di custodia con l' accusa di complicità nell'omicidio, che, al tempo, fu compiuto per strangolamento presso il minigolf della litoranea Bagheria-Ficarazzi; successivamente il corpo fu sciolto nell'acido in una azienda di marmi gestita al tempo da Carmelo Bartolone
Ma Galatolo che dimostra familiarità e conoscenza con la mafia di Bagheria spazia nella sua ricostruzione - come scrive Riccardo Arena sul Giornale di Sicilia di oggi - e sostiene che l'allora poco più che ventenne Comparetto venne 'messo in mezzo' dal suo padrino Onofrio Morreale, genero di Nicolò Eucaliptus.
E Galatolo dimostra anche di essere a conoscenza dello scontro sotterraneo tra i due tronconi di cosa nostra nel mandamento bagherese che facevano riferimento l'uno a Leonardo Greco e Pino Di Fiore e l'altro a Onofrio Morreale e Nicola Mandalà; il Cottone viene ucciso secondo Galatolo perchè era restio a riconoscere l'autorità di Mandalà e rivela anche una confidenza fattagli da Di Fiore che su quell'episodio gli dice:" E con questa scusa si è portato pure Onofrio e u scemu c'è cascato, perchè si voleva fare grande, che all'epoca era lui che comandava"
Ma la cosa più grave- continua il pentito sempre riferendo le parole di Di Fiore - è che si sono portati un ragazzino "pure a suo figlioccio (Giuseppe Comparetto n.d.r.) ha immischiato nella situazione".
Ma Galatolo ne ha anche per Leonardo Greco: " E' stata sempre una persona sparlettiera, sparlava sempre gli altri detenuti, li trattava male, quando vedeva che qualcuno era più debole...Morreale mi disse che con Greco c'era stata una rottura interna" al punto da averlo apostrofato "tu sei un cornuto, sei un indegno..".
Il conflitto nasceva dal fatto che "Nardo si lamentava che non ce lo portava nessuno ad immischiarsi nella scomparsa di Cottone, anche perchè quest'ultimo - come spiegato sempre Galatolo - "era una persona molto seria, non dava confidenza nè era stravagante, era molto serio e riservato ....uno vecchio stile" : chi ti ci immischia a te ? e poi stai andando a rovinare puru addu picciuttieddu ? avrebbe detto Greco.
Al che Morreale avrebbe replicato "Tu non ti devi immischiare più a Bagheria, perchè a Bagheria comando io, io risulto il responsabile"
Questo racconto sarebbe stato fatto a Galatolo dal Morreale, mentre erano assieme in una saletta del Tribunale in attesa dell' udienza di un processo.
Ma Galatolo ha avuto modo di conoscere sulla vicenda la versione della fazione opposta rfieritagli da Giuseppe Di Fiore: " Lui ( riferendosi a Morreale n.d.r.) non è degno di parlare di Nardo Greco, che è sempre stato il capomandamento, è sempre stato un uomo d'onore, è una vita...Invece Nofrio da quando ha fatto questo omicidio con Nicola si è sventato la testa e pure perchè è genero di Eucaliptus dice che comanda lui. Se Greco lo avesse fuori gli staccerebbe la testa: onesto che si è portato a stu ragazzino a venti anni a fare 'st'azione, senza ordine di nessuno e senza essere uomo d'onore".
nella foto di copertina Giuseppe Comparetto
Vito Galatolo parla di mafia bagherese, e di Nardo Greco dice:' è sempre stato uno sparlettiere'
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