Cronaca

Nel corso degli ultimi anni, abbiamo dovuto assistere, non senza un certo sconforto, ai ripetuti propositi di chiusura di tutta una serie di servizi pubblici bagheresi di grande utilità per i cittadini/contribuenti. Basterebbe ricordare, per esempio, in sequenza, la paventata chiusura del pronto soccorso, del centro per l’impiego (ufficio di collocamento), dell’ufficio del giudice di pace, e adesso pure dell’INPS. Ogni volta si sente levarsi alto il grido di sdegno dei tanti politici che ci rappresentano nelle istituzioni romane o palermitane come se queste decisioni fossero state prese da chissà da quale altra entità se non dai loro stessi colleghi del parlamento.

In un Paese Normale sopprimere servizi fondamentali alla comunità, piuttosto che valorizzarli, si chiama involuzione. Secondo i proclami propagandistici, molto in uso di questi tempi, tale pratica viene invece definita come una rivoluzione. L’odioso e continuo utilizzo dell’espediente della Spending Review, ormai divenuto il capro espiatorio per giustificare ogni sorta di abuso e che sovente viene utilizzato come un grimaldello in danno alla collettività, non è più credibile, ne può essere accettato così supinamente per giustificare quella richiesta di sacrifici che puntualmente ricadono però solo sulle categorie più fragili.

“Spending Review” sta per “Revisione della Spesa”. La mia personale convinzione è quella che si tenda a utilizzare la versione inglese del termine solo per confondere le gente . Per fare un esempio semplice e chiaro , se una famiglia è in crisi, i tagli alla spesa vengono eseguiti solo verso il superfluo o il troppo costoso. E’ impensabile, infatti, che se una famiglia media versa in una grave condizione economica, cominci a tagliare la spesa familiare a partire dagli alimenti e dai beni di primaria necessità, continuando però a vestire ARMANI e a girare in FERRARI. E’ quello che stanno facendo i nostri governanti. In un Paese normale, per una questione di giustizia ed equità sociale, i tagli non possono e non devono mai partire mai dal basso. Tutt’al più si comincia da dove si è ecceduto. Prendete ad esempio i compensi abnormi dei boiardi di Stato, dei manager pubblici, degli amministratori delegati, dei super burocrati, degli assistenti parlamentari e dei tanti esperti esterni che, molto spesso, non sono reclutati di certo per le loro spiccate capacità professionali.

Prendiamo come esempio il costo dei tanti consulenti esterni della Regione Sicilia, un costo superfluo per un ente che ha un numero di dipendenti pari a quasi al triplo della Regione Lombardia ma con un numero di abitanti sensibilmente inferiore a quest’ultima . Prendiamo come esempio le spese di gestione dei gruppi parlamentari e il finanziamento pubblico ai partiti. Prendiamo come esempio gli sgravi, approvati e passati tacitamente, di svariati miliardi di euro a favore dalla lobby dei gestori delle scommesse e, cosa assai peggiore, la non tracciabilità, con conseguente evasione fiscale, di alcuni flussi economici milionari che passano attraverso alcune di quelle infernali macchinette mangiasoldi, così come più volte denunciato dal programma televisivo “Le Iene”. Si potrebbero fare tantissimi altri esempi di possibili risparmi della spesa pubblica non a discapito dei cittadini, ma per economia di spazio è meglio fermarsi qui, poiché ritengo che basterebbe operare questi semplici tagli per risolvere queste e ben altre questioni del meridione ivi compreso la possibilità da dare qualche certezza in più ai giovani.

Gli stessi “Esperti” e gli “Intellettuali” del momento, che acclamano acriticamente e per fede ogni singolo taglio operato dal governo centrale o regionale, sostengono con convinzione, ma in malafede, che dovrebbero essere i comuni a doversi sobbarcare le spese per il mantenimento e il funzionamento di queste strutture. E’ solo demagogia pura e sanno bene di proferire solo amenità, per tre semplici motivi ben distinti:
1) I tagli ,abbastanza consistenti, dei trasferimenti statali ai comuni, stabiliti dai vari governi che si sono susseguiti nel corso degli ultimi anni, hanno portato moltissimi comuni dell’isola sull’orlo del dissesto finanziario e, allo stato attuale, non consentono, se non a fatica, nemmeno la gestione ordinaria dei servizi essenziali. Figurarsi quella di sobbarcarsi l’onere di servizi aggiuntivi.
2) Ove i comuni potessero davvero permettersi il lusso di sobbarcarsi anche gli oneri aggiuntivi per mantenere la gestione di altri uffici o servizi, violando pure le norme che regolano la vita degli enti locali, non ci vuole certo una laurea in economia per arrivare alla conclusione che i costi di gestione ricadrebbero inevitabilmente solo sui cittadini/contribuenti mediante l’istituzione di nuove tasse o l’aumento di quelle già esistenti;
3)Poiché le spese per il funzionamento dell’Inps sono finanziate con i soldi pubblici che contribuenti versano allo Stato, con quelle tasse che sono frutto del loro sudore, perché lo Stato dovrebbe richiedere ulteriori altri sacrifici economici, sempre agli stessi contribuenti, per garantire il mantenimento dei suoi uffici nel territorio o, cosa ancora peggio, in caso contrario minacciare addirittura la soppressione di un servizio utilissimo e funzionale che, fra le tante altre cose, interessa e coinvolge un’utenza territoriale di più di centomila persone?

La soppressione dell’Inps o del centro per l’impiego rappresenterebbe un atto di inciviltà e un danno irrimediabile sicuramente abnorme, sia per i disagio che causerebbe agli utenti ma anche per l’economia locale bagherese considerato che gli utenti portano anche notevoli benefici alle attività commerciali. Rappresenterebbe un danno non solo per Bagheria, ma per tutta la comunità comprensoriale. Una classe dirigente responsabile, attenta alle esigenze e ai bisogni dei suoi cittadini, dovrebbe porsi qualche quesito e riflettere un po’ di più prima di emettere decisioni impopolari e gravemente lesive dei diritti fondamentali dei suoi amministrati. Provate ad immaginare con quale e quanto disagio, anche di carattere economico e di mobilità, gli utenti che saranno privati di questi servizi, soprattutto nelle situazioni economico-sociale più sensibili delle categorie più fragili ( anziani, disabili, disoccupati, cassintegrati, operai stagionali,ecc. ecc.) dovrebbero recarsi nel capoluogo per infoltire e ingolfare ancor di più le ingestibili e lunghissime code degli sportelli INPS di Palermo restando per ore e ore, malgrado le loro condizioni, le loro difficoltà e le loro sofferenze in attesa di essere ascoltati. Siamo alla follia più pura!

Pensate davvero che non basterebbe, per esempio, il solo taglio delle super pensioni milionarie per mantenere questa e altre strutture similari? Ritenete davvero che se il tetto massimo delle super pensioni fosse limitato a centomila euro l’anno, piuttosto che a elargizioni ben più generose, i nostri ex super burocrati o ex manager di Stato soffrirebbero più di tanto la difficoltà a potere mantenere il loro precedente“Tenore di vita”? Vi sono anche altri settori sommersi della pubblica amministrazione dove potere operare i tagli necessari per la ripresa economica. Chiaramente in uno Stato amministrato dalle lobby di potere e dalle banche, un percorso virtuoso, equilibrato e senza danni collaterali per le categorie più colpite, seppure sia di una semplicità disarmante, è assai arduo da seguire. Ci vuole tanto coraggio e pochi slogan.

A questo punto mi chiedo:E’ pensabile mantenere gli uffici INPS di Bagheria con l’abbattimento delle spese di gestione? Credo di si. Se non ricordo male, in ciascun paese del comprensorio vi sono dei beni confiscati ancora inutilizzati e da assegnare. Perché non pensare a un loro utilizzo gratuito in tal senso, visto che si vorrebbe fare ricadere sui comuni il costo dei generosissimi contratti di locazione stipulati a suo tempo? L’importante e non perdersi nella sterile polemica chiacchiericcia dell’attuale momento elettorale in modo tale che, per il futuro, come si attende da circa trenta anni per la riconversione dell’ex clinica “Le Magnolie “ in poliambulatorio comprensoriale, fra trent’anni non si tornerà a parlare, con tanti “se” e tanti “ma”, sul come si poteva evitare la chiusura dell’INPS o di altri importanti uffici bagheresi utili a più centomila cittadini/utenti.

Nino Parisi ex sindaco di Altavilla
 

La politica è una scienza quasi esatta e la scheda elettorale non è rotonda come il pallone; accade che nelle urne vanno ad assumere consistenza numerica sentimenti e idee, quali la rabbia, l'indignazione, la speranza, la voglia di conservazione o di cambiamento, e vengono alla luce quei fiumi carsici di suggestioni che attraversano nel profondo delle coscienze i cittadini elettori. 

Si tratta dunque di 'leggere' i segnali di questi sommovimenti profondi, ma anche di trarre le giuste indicazioni dalla passate esperienze che anch'esse parecchio ci raccontano.

Con una premessa, e cioè che la legge elettorale contiene una novità che giocherà certamente sul risultato finale, il fatto cioé che il voto al sindaco dovrà essere dato in maniera manifesta; in poche parole non accadrà come succedeva prima che il voto ad una delle liste di sostegno, in assenza di una preferenza manifesta ad un sindaco di altra lista, si traducesse in automatico a un voto per il sindaco sostenuto dalla liste, il cosiddetto voto di trascinamento.

Cioé oltre al voto disgiunto esiste adesso il voto confermativo, cioè chi vuole votare per un sindaco dovrà segnarlo sulla scheda esplicitamente, ed anche questo nuovo criterio potrà pesare sul voto finale.

Tornando al pronostico, una delle linee guida che ci viene dalle trascorse elezioni ci dice che una elezione  a sindaco non si inventa, bensi la si costruisce; cosi è stato per Pino Fricano nel 2001; già perdente contro Giovanni Valentino nel 1996, poi per cinque anni capogruppo del PDS alla Provincia di Palermo oltre che membro del C.R.U. (Comitato regionale Urbanistica), lavoro' e studio' per questo obiettivo, centrandolo anche se la sinistra si presento' allora divisa ( o forse proprio perché si presento' divisa); nel 2006 Biagio Sciortino che, assessore durante la sindacatura Fricano, per quasi cinque anni aveva studiato da sindaco, mettendoci naturalmente del suo, sbaraglia letteralmente al ballottaggio il candidato del centrodestra, Vincenzo Gargano.

Anche in quella occasione il centrosinistra si divide con Leonardo Passarello a rappresentare una parte del centrosinistra.

Nel 2011, malgrado l'invincibile armata che lo sostiene, Bartolo Di Salvo, tra i candidati, a nostro avviso quello a maggior caratura politica, soccombe al ballottaggio contro Vincenzo Lo Meo, anche lui candidato di centro destra che guarderà poi sempre di più a sinistra, e che per sindaco studiava sin dal lontano 1996, quando era assessore del sindaco Valentino e poi consigliere provinciale, conquistandosi la fama di persona concreta e fattiva, l'ape operosa insomma.

Secondo questa regola i candidati favoriti sono quindi Daniele Vella e Gino Di Stefano: sono quelli che hanno più esperienza e pratica di amministrazione, sono quelli che conoscono meglio la macchina burocratico-amministrativa, sono quelli che conoscono in maniera più approfondita le questioni nodali sul tappeto, dalle vicende del Coinres all'area artigianale.

Stavolta pero' sul palcoscenico ci sono altri attori: non più come era sinora accaduto oltre al classico terzo incomodo, candidati a sindaco improbabili o addirittura pittoreschi, ma due importanti novità che hanno tutte le carte in regola per giocarsi la partita sino alla fine e probabilmente anche di vincerla.

Parliamo ovviamente di Patrizio Cinque e Antonino Costa.

Il Movimento 5 stelle , almeno a Bagheria, é un movimento diventato adulto che nelle ultime consultazioni elettorali a Bagheria ha toccato il 25%, che ha superato la fase del movimento che raccoglie solo la rabbia e l'indignazione, e lo ha dimostrato negli ultimi mesi per come segue con i propri parlamentari le questioni sul tappeto, interviene, organizza cosi come accaduto nella preparazione di questa campagna elettorale veri e propri momenti di formazione politica, in poche parole si pone, al di là di qualche scivolone demagogico e di proposte  naif del tipo 'concorso per titoli  e colloquio per assessore', come una delle forze più credibili per andare al governo della città.

Tutto loro il merito ? certo che no.

Il merito è soprattutto di una classe politica che, più o meno trasversalmente, da Roma, via via giù per li rami attraverso Palermo sino a  Bagheria, ha solo manifestato insipienza, incapacità politica, voracità delle risorse pubbliche e tendenza agli sprechi, da provocare anche in strati della popolazione più avvertiti e politicizzati una ondata di rigetto, un moto di ripulsa verso la politica e i suoi rappresentanti.

Forse il governo Renzi riuscirà  col tempo a rivoltare, come dice lui, l'Italia, ed a trasformare in ronzini alcuni dei cavalli di battaglia del Mov 5 stelle,, ma a Bagheria si vota il  25 maggio.

Infine la novità dell'ultima ora: il centrodestra si ricompatta e tira fuori come dal cilindro di un prestigiatore il nome di Antonino Costa, riserva della Repubblica si sarebbe detto un tempo, sulla carta un sindaco perfetto per Bagheria: autorevolezza derivante dalla sua attività professionale svolta con merito in mezza Italia e in ruoli di grande responsabilità, giusta età ed esperienza, voglia di mettersi in gioco e soprattutto di mettere a disposizione della comunità questo patrimonio professionale.

Qualche dubbio puo'  riguardare la capacità di  trovare in brevissimo tempo un giusto approccio alla campagna elettorale amministrativa e, come si dice in matematica, le condizioni al contorno: i partiti che lo sostengono risentono troppo dell'influenza degli uomini della vecchia politica che rappresentano il nerbo delle sue truppe e  che nelle liste che lo sostengono ne contiene ben undici, da far temere che il vecchio mondo della politica  e il vecchio modo di fare politica vogliano pesantemente condizionarlo.

Per chiudere con Atanasio Matera: in politica sin dagli anni '80 anche come assessore del Partito socialista, poi dopo lo scioglimento del 1993 ha continuato in qualità di membro o di presidente del consiglio circoscrizionale di Aspra; ma non ce ne voglia, noi non riusciamo a pronosticarlo tra i favoriti alla carica di sindaco di Bagheria.

Parte da un forte e innegabile consenso all'interno di una importante realtà territoriale quale quella di Aspra, ha fatto una lista con parecchi nomi buoni, ma per noi rimane, come abbiamo già scritto, l'outsider.

Se il risultato dovesse darci torto, sarebbe la vera sorpresa di questa campagna elettorale, segno che anche la scheda come il pallone di calcio sarà diventata rotonda.

Questi i nomi dei candidati al consiglio comunale nella lista civica "Sarà Migliore"del candidato a sindaco Daniele Vella, che ha designato come assessori: Prof. Domenico Figà (ex Preside Liceo Classico Scaduto); Carmelo Miceli (Segretario provinciale PD); Mistretta Barbara (Avvocato penalista, classe 1979).

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  1. Aiello Pietro detto Piero
  2. Amico Pascal
  3. Baiamonte Andrea
  4. Balzano Carolina Monica
  5. Buttita Nunzia della Nancy
  6. Calì Giovanni Antonino detto Gianni
  7. Caputo Domenico detto Nico
  8. Cuffaro Nicolò
  9. D’Agati Biagio detto Gino
  10. Di Grande Alessio
  11. Domino Marino detto Giuseppe
  12. Ducato Salvatore
  13. Gambino Rosa detta Rossella
  14. Gennaro Paola
  15. La Mantia Valentina
  16. La Tona Alessandro
  17. Lo Galbo Maria Rita detta Rita
  18. Martorana Gaetana detta Tania
  19. Mineo Giuseppe
  20. Mineo Provvidenza Giuseppa detta Enza
  21. Pagano Giovanni
  22. Prestigiacomo Domenico
  23. Principato Giovanni detto Massimo
  24. Restivo Paolo
  25. Ronza Loredana
  26. Ruggeri Maria Rosaria
  27. Scalia Rosa Maria detta Rosi
  28. Sciortino Michele
  29. Tripoli Provvidenza Carla Maria detta Carla
  30. Verdone Giuseppe

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Di seguito la lista dei 30 candidati al consiglio comunale del Partito Democratico:

1. Tornatore Emanuele nato a Palermo il 17/10/1980;

2. Aiello Giacomo detto Giacomino detto Aiello nato a Palermo il 09/11/1989;

3. Aiello Santo detto Santino nato a Palermo il 09/04/1971;

4. Benforte Sara nata a Palermo il 31/07/1986;

5. Blando Grazia detta Graziella nata a Palermo il 23/09/1968;

6. Blando Maria nata a Palermo il 07/03/1994;

7. Cannizzo Antonino detto Antonio nato a Palermo il 10/04/1987;

8. Caputo Pasquale nato a Palermo il 04/10/1957;

9. Castroreale Maria detta Pia nata a Palermo il 30/04/1974;

10. Chiarello Celestina nata a Palermo il 13/08/1987;

11. Cinà Domenico nato a Palermo l'11/06/1995;

12. D'Amato Agostino nato a Palermo il 18/04/1985;

13. De Caro Eduardo nato a Palermo il 18/11/1952;

14. Di Stefano Domenico detto Mimmo nato a Palermo il 29/07/1965;

15. Falcone Giovanni Battista Maria detto Falcone Giovanni nato a Bagheria il 01/10/1964;

16. Gerratana Giuseppa detta Giusi nata a Catania il 05/09/1966;

17. La Rosa Elvira nata a Bagheria il 16/09/1973;

18. Lanza Maria Rosaria detta Sara nata a Palermo il 01/08/1985;

19. Lo Curcio Vittorio nato a Palermo il 05/03/1984;

20. Margarese Anna Maria nata a Palermo il 04/05/1973;

21. Miosi Antonina Franca detta Nina nata a Grand Rapids (USA) il 12/02/1976;

22. Tratta Maria nata a Napoli il 17/8/1956;

23. Passarello Antonio nato a Palermo l' 11/08/1966;

24. Restivo Filippo nato a Palermo il 15/09/1976;

25. Saeli Maria nata a Palermo il 29/04/1988;

26. Scaletta Salvatore detto Totò nato a Palermo il 14/08/1991;

27. Sciortino Giuseppa detta Giusi nata a Bagheria (PA) il 08/08/1969;

28. Speciale Paolo nato a Palermo il 10/10/1972;

29. Tripoli Giuseppe nato a Palermo il 30/01/1976;

30. Zammuto Gaetano detto Zummo nato a Milano il 18/07/1983.

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Candidato sindaco: Daniele Vella.

Assessori designati: Carmelo Miceli, Mistretta Barbara, Domenico Figà
 

 

 

E’ accaduto nella giornata di ieri, a Palermo, via Oreto, quando la pattuglia delle “gazzelle” del Nucleo Radiomobile Carabinieri, procedeva all’arresto in flagranza di reato PRAVATA’ Gaetano, nato a palermo classe 1972, residente a Vicari, disoccupato, pluripregiudicato.

L’uomo, veniva notato a bordo della sua autovettura Volkswagen Golf di colore nero, transitare con fare sospettoso percorrendo la via oreto in direzione di marcia per viale Regione Siciliana. La pattuglia delle gazzelle, intimava pertanto l’Alt! Al conducente, che accelerava l’andatura. Sebbene accortosi della presenza dei Carabinieri, lo si notava eseguire una manovra, nel tentativo di disfarsi di un qualcosa lanciandolo dal finestrine. Manovra che non riusciva, poiché l’involucro veniva recuperato a terra e tempestivamente affiancato dalla pattuglia del Nucleo Radiomobile.

Sottoposto a controllo, a seguito di perquisizioni, veniva trovato in possesso di grammi 112 (centododidci) di sostanza stupefacente del tipo marijuana e della somma in contante di euro 205, presumibile provento di attività delittuosa.

altNella circostanza, il PRAVATA’, allo scopo di sottrarsi al controllo, opponeva ripetutamente resistenza nei confronti dei militari operanti, venendo prontamente bloccato nell’immediatezza.

Presumibilmente il prevenuto si era organizzato, per il prossimo primo maggio, ma ha trovato i Carabinieri che lo hanno assicurato alla giustizia.

Sia il denaro che la sostanza stupefacente recuperata nel corso dell’operazione, sono stati sottoposti a sequestro, per le successive analisi a cura del L.A.S.S. Carabinieri di Palermo per accertare l’esatto principio attivo della stessa.

L’arrestato, su disposizione della competente Autorità Giudiziaria è stato associato presso locale casa circondariale Ucciardone.

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