Cronaca

Intorno alle dieci di questa mattina in corso Umberto, D.S.C di 68 anni, faceva la sua solita passeggiatina, quando viene avvicinato da un uomo sui 30-35 anni, alto intorno a 1.75, T shirt bianca e pantaloncini, un tatuaggio sul braccio sinistro, che con un marcato accento spagnolo gli chiedeva dove avrebbe potuto trovare un gioiellieria perché aveva urgente necessità di vendere dei diamanti perché bisognoso di denaro.

Durante questa breve conversazione si è avvicinato il compare dello spagnolo, un uomo di 50-55 anni, altezza un po’ inferiore alla media, età 50-55 capelli brizzolati, che portava gli occhiali, il quale intromessosi nella discussione sosteneva di poter comprare lui quei diamanti, che avevano un grandissimo valore, perchè lui se ne intendeva, e li avrebbe sicuramente comprati se avesse avuto qualche migliaio di euro a portata di mano.

A questo punto il nostro concittadino D.S.C., ha fiutato l’affare , e si è detto pronto dopo aver visto la merce, a comprarla lui per due mila euro: raggiunto l'accordo i due gli danno appuntamento in via Mattarella, dove l’uomo si presenta puntuale con i duemila euro che peraltro si era fatto prestare da un familiare.

Detto e fatto. Duemila euro contro un pugno di pietruzze scintillanti; i due dopo avere messo in saccoccia i duemila euro con un pretesto si sono allontanati ed ancora corrono.

La storia finisce, almeno per ora, con il poveraccio disperato che si sente pure male, al punto che è dovuta intervenire l’ambulanza del 118 che lo ha condotto al Pronto soccorso dove è stato prontamente rianimato, e con l'inevitabile denuncia alla Polizia.

 

In seguito alla conclusione dell'iter processuale gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di P.S. di Bagheria, sezione misure di sorveglianza e prevenzione,  hanno notificato a tre soggetti bagheresi le ordinanze relative alla condanna alla detenzione domiciliare per  reati contro il patrimonio.

Per altri due  invece è scattato il provvedimento di  sorveglianza speciale, sempre per reati contro il patrimonio.

I reati sono stati commessi nel 2010: in particolare Domenico Tutino di 28 anni, dovrà scontare ai domiciliari una pena di 10 mesi di reclusione per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, reati commessi a Bagheria appunto nel 2010. 

Umberto Casamento di 50 anni, per il reato di furto aggravato commesso a Bagheria nel 2010, ha avuto comminata una pena di 8 mesi di reclusione, che dovrà anch'egli scontare presso il proprio domicilio, ed infine  ad 8 mesi di detenzione domiciliare è stata definitivamente condannata, Rosalia Verduci di 66 anni, per furto aggravato di energia elettrica, reato anch'esso risalente al 2010. 

A due soggetti, C.F. di 39 anni e  C.A. di 28 anni,  è stato notificato il provvedimento di sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di firma presso il commissariato  di Bagheria, per la durata rispettivamente di uno e due anni.

Un uomo è stato tratto in salvo da militari della Stazione Navale della Guardia di Finanza di Palermo nell’ambito di una crociera operativa di servizio nelle prime ore di sabato 14 giugno.

Alle ore 03.00, a circa 4 miglia da Capo Zafferano, l’equipaggio in servizio di pattugliamento marittimo della vedetta V.6006, dirigeva su un natante di circa 5 m a bordo del quale, inizialmente, non veniva scorta nessuna persona.

Solo successivamente, avvicinandosi in modo cauto all’unità in parola, si scorgeva sul lato poppiero della stessa un uomo in evidente stato di difficoltà, aggrappato strenuamente al timone. Constatata la situazione di pericolo, i finanzieri si prodigavano per riportarlo a bordo, date le precarie condizioni di salute del soggetto, comprovate dall’evidente stato di shock e da un presumibile stato di ipotermia. 

Prontamente richiesto l’intervento a terra del servizio di 118, si provvedeva a trasbordare il malcapitato a bordo dell’unità velocissima del Corpo e in brevissimo tempo raggiungere terra dove già attendeva l’autoambulanza del Pronto Soccorso dell’Ospedale Buccheri La Ferla.

Contestualmente si è provveduto anche al recupero dell’imbarcazione alla deriva, a sua volta saldamente condotta in sicurezza presso gli ormeggi del Reparto.
Una  grande dose di fortuna è stata di fondamentale importanza per l’uomo, il quale avrebbe potuto riscontrare gravi conseguenze se costretto a trascorrere ulteriori ore in acqua a causa sia della temperatura del mare, sia del prolungato tempo di esposizione a tale shock termico.
 

I Carabinieri della Compagnia di Termini Imerese, nel corso di un apposito servizio di controllo del territorio finalizzato al contrasto dei reati predatori, hanno arrestato FIREMI Salvatore, nato a Palermo il 23.08.1985, residente a Ficarazzi e D’AMICO Vincenzo, nato a Palermo il 31.05.1991, residente a Bagheria, entrambi volti noti alle forze dell’ordine e quest’ultimo già sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.

I due compagni di merenda, si sono resi responsabili del reato di furto aggravato perpetrato, nella notte di giovedì scorso, ai danni di una serie di garage pertinenti ad un complesso abitativo ubicato nella via Enrico Matteia Termini Imerese.

Il commando in trasferta era composto da tre giovani i quali, dopo accurati sopralluoghi, decidevano di forzare nove portoni di accesso, trafugando un ingente quantitativo di materiale custodito all’interno delle rimesse di ignari privati.

Gli stessi ladri, giunti nella cittadina termitana presumibilmente a bordo del treno, avevano la necessità di reperire un mezzo di trasporto idoneo dove potere disporre quanto asportato, quindi si impossessavano di un’autovettura posteggiata nella stessa area, dopo averne forzato i congegni di accensione.

Il tempestivo intervento dei Carabinieri interrompeva la condotta delittuosa posta in essere dai tre malfattori, i militari quindi riuscivano a bloccare FIREMI Salvatore a bordo dell’autovettura rubata, pronto a fuggire con tutta la refurtiva accuratamente riposta nel veicolo. I suoi due complici invece riuscivano a fuggire per le vie limitrofe del centro abitativo, facendo perdere le loro tracce. Solo in tempestivo intervento di altre pattuglie coordinate dalla Centrale Operativa della Compagnia di termini Imerese, che in via Enrico Mattei, consentiva di rintracciare, dopo circa due ore, D’AMICO Vincenzo, in un terreno con fitta vegetazione nei pressi del quartiere “Rocca Rossa”, nascosto all’interno di un canneto.

I due giovani venivano tratti arrestati e messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria la quale, al termine del giudizio direttissimo svoltosi nella stessa giornata, disponeva la traduzione in carcere per FIREMI Salvatore e gli arresti domiciliari per il complice D’AMICO Vincenzo, in attesa di giudizio.

La tempestività dei militari dell’Arma consentiva di recuperare tutta la refurtiva che, nell’arco della stessa giornata, veniva restituita ai legittimi proprietari i quali con contentezza esprimevano un plauso all’operato svolto dai Carabinieri della locale Compagnia cittadina.

Palermo, 13 giugno 2014

Nella foto da sinistra verso destra: D'Amico Vincenzo; Firemi Salvatore

Comando Provinciale Carabinieri

   

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