Cronaca

L’assessore all’Ecosistema urbano ed Urbanistica, Luca Tripoli, nell’ottica della massima trasparenza ed informazione, ha voluto fare chiarezza sulla vicenda che ha visto coinvolti i 4 titolari di giostre per bambini che si trovano ad Aspra, su piano Stenditore e che sono state oggetto di sequestro provvisorio per una serie di eventi avvenuti prima dell’insediamento della nuova amministrazione Cinque.

L’assessore Tripoli per rendere più comprensibile la vicenda spiega l’antefatto: «Piano Stenditore ricade all’interno di un’area di proprietà del demanio marittimo della regione Siciliana; nel 2002 tale zona, pari a circa 10.500 mq, venne concessa al Comune di Bagheria con la licenza n. 37/02 valida fino al 31 dicembre 2005, “allo scopo di mantenere la zona stessa a villa a mare con muri di contenimento e mantenere 2 scali di alaggio per natanti”.La licenza, in una prima fase, è stata rinnovata fino al 31 dicembre 2011».

Costa Aspra«Sullo scadere, – spiega ancora l’assessore Tripoli – il Comune inoltrava ulteriore richiesta di rinnovo fino alla fine del 2017 includendo la modifica ai sensi dell’articolo 24 del Codice della Navigazione di un tratto di suolo di circa 400 mq da destinare all’installazione di attività di spettacolo viaggiante».

 «A tale richiesta l’Arta – Demanio marittimo della regione Siciliana – rispondeva che la licenza poteva essere rinnovata ma come per la precedente licenza, la n. 37 che non prevede installazione di giostre. Il rinnovo provvisorio avvenne, con decreto regionale del 24 aprile 2012 valevole fino alla fine 2012 racconta Tripoli che afferma che “per il 2013 il Comune provvide a pagare il canone annuale, ottenendo una proroga non formalizzata, sino al 31 dicembre 2013. Per il 2014 il canone non è stato corrisposto e la licenza risulta scaduta, mentre la richiesta per l’installazione delle giostre non è mai stata portata a compimento” nonostante i titolari pagassero per l’occupazione.

Lo scorso 22 maggio, dopo un sopralluogo da parte di funzionari dell’ufficio Demanio verificata la presenza, non autorizzata, delle giostre, lo stesso ufficio invia una nota al Comune di Bagheria, alla Polizia Municipale e alla Capitaneria di Porto di Palermo con la quale si invita l’amministrazione ad esercitare le dovute azioni e riferire.

 Fin qui l’antefatto. Veniamo ai giorni nostri.

 “Lo scorso giugno, quando altri titolari tentano di occupare il suolo demaniale, sprovvisti delle autorizzazioni, il comando dei vigili urbani ha dovuto apporre i sigilli alle giostre presenti” riferisce l’assessore.

 Ma Tripoli tiene a precisare che l’amministrazione si è immediatamente attivata per richiedere che si potesse “sdemanializzare” la zona al fine di acquisirla a patrimonio comunale e poterla sfruttare appieno.

 “Si sono svolte diverse riunioni presso l’assessorato regionale Territorio e Ambiente, al servizio Demanio Marittimo dichiara Tripoli vogliamo acquisire a patrimonio comunale piano Stenditore per poter sfruttare tutte le enormi potenzialità che offre questo spazio, superando le limitazioni attuali nell’ottica di uno sviluppo turistico dell’area e del mantenimento del decoro urbano”.

 L’assessore anticipa anche che la Regione ha mostrato disponibilità n tal senso.

“Adesso si dovrà procedere con il rinnovo della licenza per l’anno corrente, ma non è escluso che per l’inizio del nuovo anno si possa verificare quanto auspichiamo” conclude Tripoli che annuncia anche che è già partita la sistemazione delle attività commerciali sul lungomare e, a breve, l’aggiornamento del P.U.D.M. (Piano di utilizzo del demanio marittimo).

“Lavoreremo per progettare con i cittadini una nuova visione d’insieme del litorale di Aspra”.

Fonte  Ufficio Stampa del comune di Bagheria

Un nuovo pentito; il quinto in meno di un anno.  Da una settimana un uomo del racket ha deciso di saltare il fosso. E di cose da raccontare ne ha parecchie. I carabinieri vigilano sui suoi familiari; il nome del neo collaboratore, sul quale vige la riservatezza, si aggiunge a quelli, in ordine di tempo di Giuseppe Carbone, Sergio Flamia, Vincenzo Gennaro e Benito Morsicato.

È stato arrestato nel blitz di inizio giugno, anche se va tenuto conto che i destinatari di mandati di cattura di giugno, ci fossero già mafiosi in galera. I carabinieri hanno dato il nome Reset all'operazione che ha "resettato" il potente mandamento in provincia di Palermo, che  peraltro sembra non sia una indagine completamente chiusa.

Pericolo di fuga di alcuni imputati, Michele Modica in particolare, e intercettazioni che lasciavano prevedere ai mafiosi che lo rivelavano in qualche intercettazione 'u malutiempu', poi puntualmente arrivato, costrinsero inquirenti e magistrati a stringere i tempi, riservandosi successivi approfondimenti di indagine nei confronti di altri indiziati di reato.

Per la mafia di Bagheria l'assenza di pentiti di peso era una sorta di motivo di orgoglio, e solo questo poteva consentire a tanti di pensare che potessero restare sempre impuniti: poi cominciarono le defezioni.

In primis fu Stefano Lo Verso, quindi Onofrio Prestigiacomo arrestato nell'operazione Perseo, che condannato a sette anni ha raccontato le cose che sapeva; quindi il casteldaccese Giuseppe Carbone che ha fatto ritrovare i corpi dei due ispano-americani trafficanti di droga, Juan Ramon Fernandez e Fernando Pimentel, da lui eliminati con la complicità  dei due fratelli Scaduto, Pietro e Salvatore; seguirono Vincenzo Gennaro, lo scorso ottobre, che ha svelato i misteri della mafia altavillese una delle più dinamiche e attive nel settore del pizzo alle imprese edili, al punto che ad Altavilla, al tempo in cui comandava Nino Zarcone, era stata trasferita la sede del mandamento mafioso di Bagheria.

Ed infine Sergio Rosario Flamia con il suo lunghissimo curriculum di militanza criminale e mafiosa che risale ai primi anni '80, che ha raccontato trent'anni di storia della mafia, compresi i segreti di decine di omicidi.

Benito Morsicato, già operaio Coinres,  è solo l'ultimo che ha cominciato a  collaborare un paio di settimane fa, ed è a conoscenza  soprattutto degli episodi di violenza, incendi e danneggiamenti, legati ad estorsioni e pizzo, lo stesso argomento pare di cui sta parlando il neo pentito.

In una Bagheria “blindata” arresti e pentimenti hanno dato la scossa ai commercianti. Una quindicina si sono presentati spontaneamente negli ultimi giorni in caserma per denunciare anni di angherie. Altri venti erano stati costretti, vista l'evidenza delle prove, ad ammettere di avere pagato la messa a posto. Ora c'è chi si dice certo che il nuovo pentimento alimenterà l'effetto domino. . 

Il sito ufficiale del comune di Bagheria ha pubblicato un lungo resoconto che dà conto che nei giorni scorsi il sindaco Patrizio Cinque  assieme agli agenti del Nucleo operativo di polizia ambientale ha effettuato ua ricognizione sulle dsicariche abusive esistenti nelle aree periferiche  nostro territorio

“Durante il sopralluogo – spiega il sindaco – abbiamo scoperto anche un sito sequestrato dalla forestale in via Vicinale Serradifalco; dobbiamo comprendere il motivo del sequestro” – spiega Cinque, che aggiunge: “La programmazione operativa sarà così organizzata; si recupereranno tutte le segnalazioni private, si metteranno a confronto, si controllerà il tipo di rifiuto abbandonato in discarica abusiva, che è una prassi già ricorrente, giacché, a secondo del rifiuto, c’è una particolare metodologia di smaltimento. Eseguita la certificazione del rifiuto trovato, si stabilirà l’operatività”.

Dalla relazione emerge che fino all’anno 2011 le discariche abusive si formavano nei seguenti siti: Viale Sant’Isidoro; La trazzera che congiunge Villa Sant’Isidoro con la frazione di Aspra; la strada comunale Eleuterio; la via case Parisi; la via comunale Serradifalco Angiò; contrada Incorvino-Lanzirotti crocevia; contrada Incorvino-Consona; via Tommaso Campanella con via Valla; via Agostino Aiello; via Comunale Lorenzo; via Dolce Impoverile; il prolungamento del viale Libertà e il prolungamento di via Dante.

Su questi 13 siti, dopo i controlli effettuati a partire dal 2011, le discariche sono diminuite, si sono ridotte e alcune del tutto scomparse. Nello specifico si tratta di: quella di viale Sant’Isidoro che è quasi scomparsa; la stradella non asfaltata che congiunge villa Sant’Isidoro con la frazione di Aspra; la strada comunale Eleuterio; la via Parisi; la via comunale Serradifalco Angiò; la via Tommaso Campanella con via Valla; la via Comunale Lorenzo.

Le discariche abusive sono per lo più composte da rifiuti ingombranti e materiali speciali quali: rottami di elettrodomestici, mobili, materassi e reti, sanitari, manufatti in ferro e legno, rifiuti inerti derivati da piccole manutenzioni domestiche, residui di potatura, apparecchi ed elettronici (PC, fax, stereo, cellulari, TV) giocattoli voluminosi, pneumatici, sfabbricidi e la pericolosa ondulina di eternit (cemento e amianto).

Dalla relazione del Nopa emerge che il fenomeno potrebbe essere arginato con un continuo monitoraggio dei vari siti dove sono abbandonati i rifiuti per perseguire i responsabili delle violazioni, intensificando continuamente gli appostamenti. E’ evidente che un tale continuo controllo – spiegano dal NOPA – è dispendioso economicamente e prevede un impiego di forze ingenti. Altra soluzione deriverebbe dalla videosorveglianza; la gara à stata espletata nei primi mesi del 2013, occorre definire l’iter procedurale.

Intanto il NOPA solleciterà gli enti preposti per la bonifica delle discariche citate ed avvierà uno studio allo scopo di arginare definitivamente il fenomeno.

Non ci faremo sommergere da una problematica, seppure così gravosa - termina il sindaco di Bagheria – sarà difficile risolvere i problemi in breve tempo ma attenzioneremo, una per una tutte le zone periferiche per punire i trasgressori e cercare di favorire la bonifica delle zone”.

Fonte Ufficio Stampa del comune di Bagheria

nella foto l'incendio di copertoni dei giorni scorsi in viale Sant'Isidoro

 

Nella mattina di oggi, 05/07/2014, un gruppo composto da componenti di Sarà Migliore e del Pd si è recato presso il cimitero di Bagheria per verificare le condizioni in cui in atto versa.

Ci siamo trovati di fronte alla seguente situazione: aiuole incolte, erbacce altissime, spazzatura in ogni angolo, rifiuti di ogni genere (fiori secchi, cartacce, innumerevoli contenitori in plastica, etc), mezzi del comune abbandonati, transenne, cantieri, carcasse di uccelli, scavi aperti per precedenti esumazioni.

Dialogando con alcuni cittadini ci sono stati posti altri problemi come quello relativo all'alta temperatura dell'acqua che sgorga dalle fontanelle, piuttosto che le decine di bare in attesa (a tempo indeterminato) della tumulazione che occupano perfino le stanze adibite ad ufficio.
Due soltanto gli spazi puliti: l'aiuola che ospita la statua della Madonna, subito all'ingresso del cimitero, e la zona di parcheggio antistante il fioraio, entrambe pulite, ordinate e ben curate. Ma è proprio il fioraio ad occuparsene.

Sappiamo bene che nessuno ha la bacchetta magica e che amministrare di questi tempi è certamente difficile, tuttavia crediamo che l'Amministrazione debba immediatamente predisporre una pulizia e manutenzione straordinaria del cimitero comunale. E'un atto doveroso e non più procrastinabile.
Lo chiedono i cittadini, lo chiede la città.

Paola Gennaro
con Giuseppe Mineo, Giovanni Principato, Nicola Tarantino, Daniele Vella

P.S. Abbiamo ricevuto anche segnalazioni in merito alla mancata tumulazione di una ventina di bare, fatto che rischia di creare problemi per il gran caldo di questi giorni e che è stato portato all'attenzione del sindaco anche dalle autorità sanitarie.
 

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