Cronaca

Riceviamo e pubblichiamo in riferimento alla legge sulla stampa.

Spettabile redazione formulo la presente, in nome e per conto del mio assistito, il sig. Ingrassia Salvatore, per richiederVi la rettifica del vostro articolo pubblicato,

http://www.bagherianews.com/cronaca/10098-palermo-un-litigio-finisce-con-un-u... in considerazione che lo stesso è stato "prosciolto" dalla gravissima accusa di tentato omicidio:

In particolare, il sig. Ingrassia Salvatore è stato imputato del delitto di tentato omicidio: dopo aver colpito la persona offesa al braccio, con un bastone della lunghezza di cm 40, la attingeva con un coltello a scatto, della lama di cm 10 circa, all'emitorace superiore sinistro, causandole una lesione della vena succlavia sinistra ed esponendola a pericolo di vita (evento evitato dall'azione tempestiva dei passanti che comprimendo la ferita ridussero la perdita ematica e dall'intervento chirurgico  in urgenza di venorrafia della vena ascellare sx). Con l'aggravante dei futili motivi (la persona offesa si era rifiutata di riempire i bidoni dell'acqua cosi come richiesto dall'Ingrassia). Con la
recidiva specifica infraquinquennale).

La difesa ha chiesto l'assoluzione, in via principale, per mancanza dell'elemento soggettivo dovuta ad una colluttazione, ed in subordine la riqualificazione del reato di lesioni gravi, dimostrando che non vi era alcuna intenzione di uccidere il sig. Fortunato Salvatore, essendo stato accertato, dalle dichiarazioni rese dai soggetti intervenuti nell'immediatezza dei fatti e dalla ricostruzione fatta a seguito dei rilievi sui luoghi delle forze dell'ordine, che l' imputato ha immediatamente soccorso la persona offesa, e chiedendo l'intervento del 118Â e cercando assistenza presso le abitazioni degli appartamenti vicini, riuscendo, altresì  a trascinare il Fortunato all'esterno della struttura scolastica de qua, con l'intento di condurlo in ospedale.

Il procedimento a carico di Ingrassia Salvatore, si è concluso il 09.07.2014 con sentenza di condanna alla pena di anni 4 di reclusione, previa riqualificazione del fatto in lesione grave, con esclusione dell'aggravante dei futili motivi e della recidiva contestata, come da dispositivo che si allega alla presente.

Il sig. Ingrassia è stato difeso dall'avvocato Enrico Bennici e dall'avvocato Elena Gallo, che peraltro ricorreranno in appello, per dimostrare l'innocenza del sig. Ingrassia e nel frattempo è già presentato stata presentata richiesta degli arresti domiciliari presso l'abitazione della propria madre.

Studio avv. Enrico Bennici

 

 

Nel corso della notte di ieri i Carabinieri di Termini Imerese hanno arrestato un giovane di Bagheria, U. G. , classe 1992.

Il giovane intorno alle ore 05.00 del mattino percorreva la questa via Falcone e Borsellino in compagnia di due giovani ragazze sino a quando, scorgendo un posto di controllo dei Carabinieri, decideva di fuggire a folle velocità per le vie termitane. 

Infatti i Carabinieri stavano eseguendo un posto di controllo nei pressi dello svincolo autostradale A/19 ed intimavano l’ALT al giovane che, simulando la sosta propedeutica per i controllo, accelerava improvvisamente e si lanciava nella sua folle corsa, ponendo in essere manovre di guida pericolose che avevano generato un oggettivo pericolo alla normale circolazione stradale. I militari quindi si ponevano all’inseguimento che si svolgeva per le vie di questo centro che, nonostante l’orario, vedevano presenti altri utenti della strada.

Il giovane U.G. veniva bloccato dopo alcuni minuti in contrada Impalastro, nascosto con il veicolo tra la fitta vegetazione presente, ed arrestato per il reato di Resistenza a Pubblico Ufficiale.

Dai successivi controlli si è avuto modo di constatare che il motivo dell’insano gesto da parte del giovane era da ricondursi alla mancata copertura assicurativa e nell’assenza della revisione periodica del veicolo.

L’arrestato veniva messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria la quale, al termine del giudizio direttissimo svoltosi nella stessa giornata di ieri, convalidava l’arresto e sottoponeva U.g. alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria in attesa del giudizio fissato per il prossimo 19 settembre.  

In copertina  foto di archivio 

Alle 11 di stamane un uomo, S.E. di 67 anni, che percorreva il rettifilo in direzione di Aspra dopo circa 400 m dallo stabilimento della Vini Corvo, in conseguenza della caduta da un vespone a bordo del quale viaggiava, è rimasto seriamente ferito al volto

Non ci sono testimoni dell'incidente perchè i primi soccorritori hanno rinvenuto l'uomo, che peraltro indossava ancora il casco, già a terra sanguinante in maniera seria dal volto a causa di un trauma contusivo.

I soccorritori, e tra questi un medico asprense hanno prestato i primi soccorsi ed hanno chiamato il 118 prontamente accorso che ha trasportato l'uomo, rimasto comunque sempre cosciente, all'Ospedale civico di Palermo.

Sul luogo dell'incidente dove sono rimaste  vistose tracce di sangue è immediatamente intervenuta la volante della Polizia e gli operatori del Servizio Infortunistico della Polizia municipale, che hanno fatto i dovuti rilievi ed hanno tentato di ricostruire le dinamiche dell'incidente che non ha visto il coinvolgimento di altri mezzi.

altSecondo una prima ricostruzione la ruota anteriore del vespone è rimasta incastrata nella buca creatasi tra il bordo sopraelevato della pista ciclabile e il coperchio in ferro di un tombino contenente forse cavi elettrici; si presume che il mezzo non viaggiasse ad alta velocità ma la caduta per l'uomo è stata comunque rovinosa.

E' da tempo che si discute non solo sulla inutilità ma anche sulla pericolosità della pista ciclabile che ha già innescato diverse cadute, e sarebbe ora che qualcuno decidesse cosa fare  prima che accada qualcosa di irreparabile.

Nell’ambito dell’attività di contrasto all’evasione fiscale, le Fiamme Gialle palermitane hanno controllato una ditta individuale operante nel settore della nautica da diporto, che aveva dichiarato redditi esigui pur risultando proprietaria di una imbarcazione di grosse dimensioni, acquistata grazie ad un finanziamento comunitario di 180.000 euro.

L’impresa avrebbe dovuto gestire sia attività di bare boat (locazione settimanale senza equipaggio) che di crew yacht (noleggio con equipaggio e con affitto di cabine con itinerari turistici prestabiliti). In realtà, i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Palermo hanno rilevato che la ditta, pur avendo assunto due dipendenti, era da tempo sostanzialmente inattiva tenuto conto che gli scarsi noleggi rilevati erano stati eseguiti a favore di persone, legate tra l’altro alla titolare della ditta da vincoli di amicizia, che di fatto non avevano usufruito di alcun servizio.

Le indagini svolte hanno permesso di accertare che l’imbarcazione è stata utilizzata a titolo privato per partecipare a regate e campionati regionali di vela, come tra l’altro rilevato su numerosi siti web specializzati. Inoltre, i due dipendenti assunti sono risultati essere stretti familiari del titolare dell’impresa e il loro impiego è stato disposto solo per poter accedere al finanziamento nell’ambito del Piano Operativo Regionale Sicilia per il periodo 2000/2006.

La titolare della ditta è stata quindi denunciata alla Procura della Repubblica di Palermo per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, reato per il quale il Tribunale del capoluogo l’ha condannata a 2 anni e 6 mesi di reclusione, oltre a 600 euro di multa. Inoltre, sono stati disposti il sequestro e la confisca dello yacht denominato “CRISTALLINA”, del tipo Dufour 44 e di circa 16 metri, operazione che i militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Palermo hanno compiuto nel porto turistico della città il 23 luglio.

Questa operazione è sintomatica del carattere trasversale dell’attività di servizio svolta dalla Guardia di Finanza, essendo iniziata nel settore della lotta all’evasione fiscale per approdare ad un significativo risultato in materia di contrasto agli sprechi di risorse pubbliche.

 

 

Altri articoli...