Droga: riflessioni sull'incontro organizzato dalla consulta giovanile- di Viviana Lamesta

Droga: riflessioni sull'incontro organizzato dalla consulta giovanile- di Viviana Lamesta

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Ho partecipato ieri all'incontro organizzato dalla consulta giovanile e dalla Casa dei Giovani sul tema della droga.

È stato un incontro pieno di spunti di riflessione, grazie alle varie testimonianze che si sono succedute. Quello che emerge è un quadro preoccupante. Secondo i dati diffusi dai carabinieri ci sono circa un migliaio di consumatori abituali di droga nella nostra città, fra cocaina e crack. Mentre la cocaina ti uccide lentamente, il crack devasta il cervello in modo irreversibile nel giro di poco tempo. Gli assuntori sono sempre più giovani, la fascia di età si abbassa sempre di più. Solitudine, disagi familiari e disoccupazione per gli adulti, sono le cause scatenanti che portano un individuo a cercare droga. Un tunnel che è dipendenza e che porta l'individuo a spendere soldi, tanti soldi. A volte si ruba anche in famiglia, perché di quella droga non ne puoi fare più a meno. Un dato fra tutti mi è rimasto impresso e poi la testimonianza di una madre che da anni combatte per salvare la figlia dal tunnel della droga. Andiamo al dato: lo ha riferito Biagio Sciortino, piscoterapeuta responsabile della Casa dei Giovani.

Negli ultimi mesi sono morte almeno 5 persone a Bagheria per uso di droga. Un dato certo per testimonianza e conoscenza diretta, ma che sicuramente si aggiunge a tanti altri casi non conosciuti. Decessi catalogati come arresti cardiaci, ma che celano invece la devastazione della droga sul fisico. Le cinque persone morte di cui si ha conoscenza diretta erano tutte giovani fra i 20 e i 40 anni. Già questo è un dato sconfortante. C'è poi la testimonianza di una madre che cerca da tanti anni di salvare la figlia, che si droga praticamente da quando era adolescente. Questa mamma riesce a inserire in comunità la figlia per 5 anni, ma quando finalmente la giovane è in grado di riprendere la sua vita in mano, non trova nessuna struttura idonea a Bagheria per continuare un percorso di sostegno, di impegno sociale che possa portare la figlia lontana dal pensiero della droga. Da una parte lo Stato dà (comunità per tossicodipendenti) e dall'altra parte lo Stato toglie (nessuna prospettiva concreta di reinserimento sociale).

Gli spunti di riflessione sono stati tanti ieri pomeriggio ed elencare tutte le testimonianze sarebbe troppo lungo. Posso dire che tanti giovani studenti bagheresi, membri della consulta giovanile ma non solo, hanno manifestato ieri, con la loro presenza, l'intenzione di voler fare qualcosa per la città in cui vivono e a noi genitori, le istituzioni tutte, le associazioni, spetta il compito di sostenerli, di non lasciarli soli in questa battaglia. Certo, è inutile prendersi in giro! Non sarà una marcia, una fiaccolata o una assemblea a liberare la città dalla droga, dal bullismo, dalla povertà che è anche causa di delinquenza. I giovani lo sanno e ne sono consapevoli, ma se è vero che gli assuntori di droga sono sempre più giovani (anche insospettabili) chi meglio dei giovani può dare un contributo, un suggerimento per coinvolgere diversamente questi ragazzi. L'impegno, in sintesi, deve essere unitario. Bisogna agire a tutti i livelli. Il comune di Bagheria (primo interfaccia) deve agire più concretamente laddove rientri nelle sue funzioni; dobbiamo pretendere da genitori che alla prima città della provincia di Palermo per numero di abitanti che è Bagheria sia garantito un presidio adeguato e costante da parte delle forze dell'ordine.

Non bastano quattro pattuglie per tutta la città, per arginare droga, furti, scippi, mala movida, bullismo etc. Ecco perché è necessario l'intervento o intercessione del Prefetto al più presto possibile. Infine, occorre coinvolgere questi giovani disagiati in attività di recupero sociale. Se Fondi Europei arrivano, forse è il caso di dirottarli su queste azioni, perché Bagheria sta diventando una città invivibile a tutti i livelli e chi ha figli, soprattutto in età adolescenziale, non può permettersi di lasciare questa città alla deriva.