Sulla vicenda degli sbocchi a mare a Mongerbino e baia dei Francesi, abbiamo chiesto il parere di Pietro Pagano; il quale, oltre che ex assessore all'urbanistica e Presidente dell'Ass. Natura e Cultura che gestisce l'Arco Azzurro, è stato da giovane comunista e bagherese testimone e parte attiva di tante battaglie a partire dai primi anni 80' per l'apertura dei passaggi liberi a mare in una costa, quella di mongerbino, imprigionata dal cemento.
Come nasce questa soria ?
Ogni anno all’inizio della stagione estiva ci ricordiamo degli sbocchi a mare, ovvero di come potere raggiungere il mare della costa di Mongerbino reso irraggiungibile da chilometri di recinzione e costruzioni.
E’ successo domenica scorsa quando decine di cittadini che volevano andare a mare hanno trovato chiuso l’accesso alla baia dei “Francesi” ufficialmente per problemi di sicurezza dovuti al contagio per il coronavirus. Qualcuno riferisce che la vera problematica sia fare scoppiare il caso per aprire gli altri accessi a mare lungo la costa in modo a spalmare su più punti la presenza di bagnanti.
Sono ormai quarant’anni che si aspetta la realizzazione dei passaggi lungo tutta la costa per consentire ai cittadini di arrivare al mare dalla litoranea di Mongerbino.
Il consiglio Comunale di Bagheria se ne occupò Il 30/05/1978 con l’approvazione della delibera n.195 avente per oggetto “Piano di massima degli sbocchi a mare”. Nella delibera approvata con 26 voti favorevoli e uno contrario, venivano individuati n. 12 passaggi a mare con inizio dal confine con il territorio di S.Flavia Capo zafferano fino alla foce del Fiume Eleuterio.
Di quei dodici passaggi individuati ne furono realizzati tre (n.1 Cala dell’Osta, n.2 cala dell’Osta, n.3 Vignazza) in zone dove non vi erano costruzioni. L’altro passaggio esistente il n. 4 è quello dell’Ippocampo per poi passare al n. 5 quello del Sarello e il n.6 ad Aspra.
Durante una festa dell’unità organizzata dalla Sezione comunista di Bagheria, il regista Peppuccio Tornatore già consigliere comunale del partito comunista realizzò una mostra fotografica sui punti in cui si dovevano aprire i passaggi a mare secondo lo schema approvato allora dal Consiglio Comunale.
Il 27 Aprile 1985 L’Associazione Immagine Futura, l’Arci e la Lega Ambiente organizzarono una giornata ecologica nel Comune di Bagheria, la manifestazione prevedeva la mattina una passeggiata ad Aspra, nel pomeriggio presso la sala Consiliare un incontro-dibattito con gli amministratori e le forze politiche sul tema “i passaggi a mare”. Per tutta la giornata fu esposta una mostra fotografica realizzata dall’Associazione Immagine Futura dal titolo: MARE & COSTA=PROPRIETA’ PRIVATA.
Dal punto di vista urbanistico quali considerazioni possiamo fare ?
Il 05/8/1985 la Sezione Comunista di Bagheria a firma del suo segretario Angelo Gargano presentò una denuncia al Pretore di Bagheria, Al capitano Comandante della Compagnia dei C.C. di Bagheria, al vicequestore dirigente il Commissariato di P.S. di Bagheria, in cui si denuncia il “degrado urbanistico, alla sistematica distruzione di bellezze paesaggistiche e ambientali” e ancora “E’ stato distrutto da un fabbricato abusivo la prospettiva del famoso “Arco azzurro”, e “ dal giugno 1976 ad oggi in assenza di strumenti urbanistici sono state rilasciate nella zona in oggetto circa 350 concessioni per ristrutturazione di rustico” e concludeva “ In questa situazione l’accesso al mare è diventato di fatto impossibile; laddove la legge prevede passaggi ogni 150m. abbiamo invece barriere di ferro, di cemento, lance acuminate, e recentemente, come è il caso di Capo Mongerbino, anche “vigilantes” privati che impediscono di raggiungere il mare.”
Soltanto nel 1991, l’Assessore Regionale al Territorio e all’Ambiente mandò un Commissario, L’ing. Scardino che censì una per una tutte le costruzioni vecchie e nuove che andavano dal Sarello sino a Capo Zafferano, registrando in ogni scheda abusi, anomalie, scarichi abusivi e quant’altro.
Bisogna aspettare l’approvazione del PRG. Con decreto Dir. n.148/DRU dell’8.04.2002 per vedere indicati gli altri nove passaggi a mare da realizzare oltre ai sei esistenti.
A completamento di quanto previsto nel dicembre 2006 l’ufficio Urbanistica dà l’incarico a dei tecnici per lo studio per la riqualificazione ambientale, valorizzazione e fruizione della costa compresa tra Capo zafferano – capo Mongerbino e la frazione marinara di Aspra, finalizzato all’individuazione dei passaggi pubblici a mare. Nella determina si legge che il PRG individua nella fascia costiera il sistema dei vincoli di inedificabilità assoluta relativi ai 150 m. dalla battigia lungo tutto il fronte del territorio comunale; che la fascia costiera ricadente in territorio di Bagheria è stata interessata nei decenni passati da diffusa edificazione prevalentemente di carattere residenziale e turistica; che tuttavia il sistema di edificazione della costa, sempreché abusivo, impedisce per lunghi tratti l’accessibilità della linea costiera e la fruizione del mare.
Lo studio ha proceduto a individuare alcuni veri e propri corridoi naturali di collegamento e di attraversamento di tipo pedonale in grado di collegare la litoranea al mare, grazie ad un sistema di accessibilità avente caratteristiche di tipo “naturalistico” con “sentieri su fondo naturale”.
Ma l’amara scoperta dopo tante battaglie e decenni di attesa è quella di scoprire che dal PRG del 2013 sono scomparsi i passaggi a mare previsti nel PRG 2002. Come risulta chiaramente dalle planimetrie.
Sarà stata una dimenticanza dei progettisti o volontà politica dell’amministrazione di allora?.
Occorre che l’attuale Amministrazione e il Consiglio Comunale riinseriscano i passaggi a mare cancellati dal PRG.
Occorre che si riqualifichi tutta la costa con servizi utili e necessari, compatibili e sostenibili per la valorizzazione e la difesa del territorio e del suo paesaggio.
Grazie Pietro Pagano per questo excursus storico che ci aiuta a capirci di più su questa vicenda.