Intervista ad una giovane Burocrate di Stato bagherese- di Pietro Canzoneri

Intervista ad una giovane Burocrate di Stato bagherese- di Pietro Canzoneri

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L'appuntamento settimanale con l'intervista della rubrica 'Giovani e futuro' curata da PIetro Canzoneri riguarda una giovane Burocrate dello Stato bagherese.

Da quanto tempo ti trovi fuori da Bagheria e dove vivi attualmente ?

Mi trovo fuori da Bagheria da 16 anni. Adesso vivo a Roma.

Di cosa ti occupi in questo momento e quali progetti hai già realizzato nell'ambito professionale ?

In questo momento faccio il dirigente pubblico e lavoro nell'ufficio di Gabinetto del Ministro della difesa. In realtà sono arrivata a questo per passione per il lavoro nelle istituzioni. Ho avuto un'esperienza importante all'estero, poi sono rientrata in Italia per motivi personali e ho cominciato a fare altro nel nostro Paese.

 Le tue radici “baariote” sono state un valore aggiunto, o sono state ininfluenti nel tuo percorso umano e professionale ?
Le mie radici sono state un valore aggiunto. Bagheria mi ha dato un senso di comunità, di attenzione genuina agli altri e alle relazioni, che mi sono portata ovunque. Dal punto di vista umano mi ha dato molto E nel mio lavoro ha contato tanto.

Come appare oggi bagheria dall'esterno, con lo sguardo di chi non ci vive più ma vi torna saltuariamente; e cosa ritieni vada fatto prioritariamente in questa cittadina?

Bagheria appare molto decadente dall'esterno, una cittadina poco curata ed eccessivamente popolata. Da un lato sembra aver perso identità, dall'altro ammetto che l'impressione che ne ho È cambiata in questi 16 anni. Oggi più che 10 anni fa, vedo idee, tentativi di rinascita, di scambio con il mondo esterno. Prioritariamente, esigenza basica, vanno fatti ancora più sforzi per rendere decoroso il territorio. Contemporaneamente bisogna concentrarsi almeno su due cose, senza 0ensare di strafare: uno di questi sono i giovani che sono rimasti, le loro idee, premiando quelle che diffondono cultura bagherese; Secondo renderla raggiungibile, percorribile al proprio interno con mezzi pubblici, conoscibile all'esterno. In questo bisognerebbe cooperare con i comuni limitrofi di casteldaccia e santa flavia.

 Se dovessi immaginare il tuo futuro tra qualche anno, lo vedi a Bagheria o ritieni che 'ritornare' equivalga ad una sorta di passo indietro?

Questo dipenderà in realtà dal mio lavoro. In questo momento non vedo nell'immediato il mio futuro a Bagheria. Ma in un periodo piu lungo, non lo escludo ed essendo la baariotità contagiosa non avrei problemi a convincere chi sta con me a trasferirsi. Ritornare non lo vedo come un passo indietro. Anzi, sarebbe il massimo poter restituire qualcosa ad una realtà che mi ha dato molto E che mi porto dentro. Più passa il tempo lontano da Bagheria e più Bagheria mi manca.

Sempre più giovani lasciano la Sicilia per cercare fortune altrove, tu cosa ne pensi di questo fenomeno ?

Penso che su questo dovremmo riflettere molto. C'è una fisiologia ed una patologia in questo fenomeno. È normale che alcuni lascino la Sicilia per progetti che naturalmente si devono sviluppare nei centri e non sul territorio; ma è patologico quando ciò investe persone che non solo hanno progetti che a certe condizioni si sarebbero potuti realizzare nella nostra Sicilia, ma soprattutto che sarebbero rimasti volentieri dove sono cresciuti. Questo fenomeno non riguarda ormai solo la Sicilia ma riguarda l'Italia e rispecchia un conflitto generazionale che esiste e che è sulle risorse e sulle opportunità. La mancanza di risorse (drenate da chi prima di noi ha vissuto al di sopra delle proprie possibilità e ottenuto un futuro che paragonato alle proprie competenze e capacità chiunque di noi si sogna oggi) unito ai mancati investimenti in cultura, istruzione e ricerca, hanno creato una parte di giovani che partono, una parte di giovani che restano a fatica (Gli eroi), una parte di rassegnati. L'esiguità del numero degli eroi non fa bene alla causa politica dei giovani (che quanto a voti fra poco conteranno meno degli immigrati). In questo Paese sei sempre.troppo giovane e questo nel tempo ci ha creato un danno più grosso della mancanza di opportunità. Ci.ha deresponsabilizzati.

Forse è soltanto orgoglio o spirito di appartenenza ad una comunità, ma sembra quasi che i bagheresi fuori dai propri contesti di nascita riescano a tirare fuori capacità insospettabili e a competere ai massimi livelli nei rispettivi campi di conoscenza, ritieni vi sia un fondamento in questa considerazione?

Questa domanda è la più difficile. Ritengo che la nostalgia profonda legata al.ricordo delle nostre famiglie, delle storie del nostro piccolo paese, dei sapori, degli odori, dall'aver vissuto una realtà antica in tempi abbastanza moderni, ti Faccia scattare una motivazione esagerata. Se proprio i bagheresi devono .lasciare tutto questo, che sia per eccellere.

Intervista di Pietro Canzoneri