C’è un rapporto profondo e ancestrale con il cibo. Il cibo è buono, il cibo ci fa stare bene. Naturalmente il cibo ci coccola: la torta della nonna, le lasagne della mamma, il cibo che anticamente ti portavano a casa quando si doveva far fronte a un lutto.
Il cibo quindi non serve solo per nutrirci ma è molto di più, il cibo è collegato ad aspetti emotivi, che riguardano la nostra psiche ed il nostro benessere.
Quando sei giù, quando l’umore si abbassa ecco che allora puoi stare meglio mangiando qualcosa di dolce, in fondo a chi non è capitato? C’è una stretta relazione tra cibo ed emozioni e qui arriviamo ad un nodo cruciale: oltrepassata una certa soglia usare il cibo “per stare meglio” può diventare disfunzionale. Capita anche a te?
Mangi per dimenticare, mangi per rabbia, per amore oppure mangi in un certo modo per diventare ciò che non sei, per migliorare l’aspetto, e quindi anche per dimagrire. Così potremmo riassumere: per certi versi è normale lasciarsi coccolare dal cibo e da sempre il cibo ci può aiutare a stare meglio. Ma usare il cibo deliberatamente come modulatore dello stress e delle emozioni negative questo può diventare un aspetto di criticità.
Le cose si complicano se è l’aspetto fisico a diventare un problema. Lavoro con decine di adolescenti che credono seriamente di dovere sottoposi a una dieta o a severi esercizi in palestra per diventare normali e accettabili, cioè “belle e in forma” come le altre:-“Le mie amiche mettono certe foto su Instagram”… Non si piacciono, e automaticamente credono di non piacere. Qui chiaramente nasce un problema, nella misura in cui sono convinte, ossessionate dalla forma e dal peso.
Ed il ruolo di palestre, istruttori di fitness ecc.? Qui potrei aprire davvero un capitolo, credetemi, perché ciò che scrivo è purtroppo sulla base di una esperienza consolidata nel trattamento dei disturbi alimentari. Certamente sia chiaro, non si può fare per carità di tutta l’erba un fascio, ma dal mio punto di osservazione registro segnali che non possono essere trascurati.
In questo senso può diventare vitale solo un lavoro attento e preventivo che devono fare i genitori, che si devono mettere in guardia ai primi segnali di allarme. Tua figlia ha cercato deliberatamente di limitare la quantità di cibo che mangiava per influenzare la forma del suo corpo o il suo peso? Ha cercato di seguire regole precise che riguardano la sua alimentazione? Il pensiero sulla forma del suo corpo o sul
suo peso le ha reso molto difficile concentrarsi sulle cose che le interessano? Sono tutti aspetti a cui fare attenzione.
Fare sport, andare in palestra, muoversi ecc. è molto importante per i nostri ragazzi ma attenzione, il punto fondamentale è che i nostri figli non devono diventare dei campioni, non vanno in palestra per fare agonismo, a loro non servono quelle cose lì. Ai nostri figli non servono massacranti ore di allenamento, diete e pseudodiete istillate da mister x o pseudo dietisti improvvisati. I nostri figli vanno in quei luoghi per STAR BENE. Cioè per divertirsi, per coltivare la salute, per fare amicizia e conoscere nuove persone. Attenzione a non cadere in trappola, occhio ai segnali che ci lanciano i figli, alle diete dure e improvvisate, a quando iniziano col decidere di non mangiare il pane e finiscono poi per saltare i pasti, magari per far contento l’allenatore. La posta in gioco è troppo importante, più di ogni gara o trofeo.
Dott. Francesco Greco
Tel. 3922965686
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Il Dott. Francesco Greco, Psicologo e Psicoterapeuta, è specialista in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Svolge attività clinica per i disturbi d'ansia, depressione, crisi, stress, insicurezza, disturbi emotivi e dello spettro ossessivo. Utilizza la Terapia Cognitiva, la Acceptance and Commitment Therapy (ACT), Mindfulness e la SCHEMA THERAPY. Specializzato nel trattamento dei disturbi dell’alimentazione attraverso la tecnica della CBT-E, disturbi sessuali e consulenza di coppia. Riceve a Palerm