All'incredibile matrimonio del sultano a Firenze, c'era anche un pezzetto di Bagheria

All'incredibile matrimonio del sultano a Firenze, c'era anche un pezzetto di Bagheria

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In tempi di crisi in cui le giovani coppie preferiscono convivere e praticare situazioni di accomodo piuttosto che svenarsi in costosissimi matrimoni la notizia ha dell'incredibile, però va comunque segnalata, anche perchè, in quache modo e nel nostro piccolo, ci riguarda.

Sul magazine DModa che esce il sabato allegato al quotidiano La Repubblica vengono riportati alcuni dettagli della 'stellare' cerimonia che ha visto la scorsa settimana appunto 'convolare' a nozze Rohan, figlio di un magnate del petrolio e la creatrice di moda  londinese Roshni.

Sentite un pò che numeri: 500 invitati, 2 agenzie di wedding planner con 78 persone al lavoro, tutti gli hotel 5 stelle di Firenze con le camere prenotate a seconda della casta di appartenenza degli ospiti, 500 cellulari con scheda italiana gentilmente offerti ai partecipanti, insomma un matrimonio da favola.

Firenze ha vissuto un'invasione colorata e allegra per la cerimonia di nozze indiana di Rohan, figlio del magnate indiano Yogesh Mehta uno degli indiani più ricchi al mondo alla guida di un impero petrolchimico da tre miliardi di dollari, e la bellissima Roshni, che vive a Londra dove ha creato una casa di moda.

Tre giorni di festeggiamenti non-stop con balli tradizionali, ottimo cibo e look spettacolari per una cerimonia che è costata, euro più euro meno, 20 milioni di euro. Sete sgargianti, bracciali che tintinnano, trucchi che ricoprono i volti e le mani, coroncine preziose per la futura sposa e le sue amiche e parenti. Completi ricchi e sfarzosi per lo sposo e il suo seguito. Il tutto tra cene e pranzi e balli nel il tradizionale Mandapa, un gigantesco gazebo pronto ad accogliere la sposa con amici e parenti. Lo sposo dopo queste 72 ore di festa viene accompagnato dagli amici in un corteo in abiti tradizionali: una sontuosa processione, durante la quale viene persino servito del cibo.

E noi che c'entriamo vi chiederete? c'entriamo sì, perchè uno dei quattro chef stellati che ha avuto il compito di curare una delle quattro serate a tema era Toni Lo Coco, bagherese del Ristorante I Pupi.

Assieme al cibo indiano per i 470 ospiti effettivamente intervenuti venivano preparati dei cibi tipici cucinati da quattro chef provenienti da Senigallia, Milano, Firenze e appunto Bagheria.

Nella serata di sua competenza, per servire gli invitati assieme a Toni c'erano ben dodici collaboratori ai fornelli: per la serata siciliana a tema, sono stati cucinati oltre ai tipici cibi di strada, panelle comprese, anelletti alla norma, busiati con pomodorino, gamberi e colature di alici di Aspra, e faceva bella mostra di sè nel salone principale della festa, appunto il Mandapa, il carrettino siciliano pieno di frutta di Martorana, colà condotto da Salvatore Codogno.

Una bella soddisfazione per Toni Lo Coco, i cui sacrifici cominciano a ricevere il giusto riconoscimento; è infatti la seconda volta quest'anno che viene invitato a cucinare in eventi straordinari: qualche mese fa fu la convention 'Google camp' organizzata da Bill Gates, presidente di Microsoft, tenutasi nella Valle di templi di Agrigento ad averlo protagonista in cucina.

Dal magnate della New Tecnology ad un altro magnate, stavolta del petrolio.

Laura e Toni Lo Coco